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L’asta per eolico offshore del Golfo del Maine suscita scarso interesse – L’ultima asta statunitense per i diritti di sviluppo dell’energia eolica offshore nel Golfo del Maine ha segnato un momento difficile per il settore. Svoltasi martedì, l’asta ha raccolto offerte solo per metà delle otto concessioni proposte, per un totale di 21,9 milioni di dollari. Questi risultati evidenziano il momento di crisi che attraversa l’industria, che negli ultimi mesi ha subito una serie di battute d’arresto di rilievo.

La scarsa partecipazione all’asta riflette la prudenza con cui gli investitori stanno affrontando nuovi progetti in questo settore. Uno dei motivi principali è la necessità di utilizzare turbine eoliche galleggianti, una tecnologia ancora in fase di sviluppo e indispensabile per le acque profonde del Golfo del Maine. Questo tipo di investimento, che richiede grandi somme di capitale, viene attualmente visto come una scommessa ad alto rischio.

Dopo un solo giro di offerte, quattro delle otto concessioni sono state aggiudicate ad Avangrid e Invenergy, due tra le 14 società qualificate a partecipare. Avangrid, di proprietà della spagnola Iberdrola, si è assicurata due locazioni per un valore totale di 11,1 milioni di dollari al largo della costa del Massachusetts. Invenergy, con sede a Chicago, ha ottenuto una concessione sia al largo del Massachusetts che del Maine, confermando il suo impegno verso lo sviluppo dell’eolico offshore negli Stati Uniti.

Rispetto ai 4,4 miliardi di dollari raccolti dalla prima asta eolica offshore dell’amministrazione Biden nel 2022, focalizzata sulle aree di New York e New Jersey, i 21,9 milioni di dollari di questa asta nel Maine sono lontani dalle aspettative. Secondo Stephen Maldonado, analista del settore energetico per Wood Mackenzie, l’asta ha risentito delle incertezze politiche legate alle prossime elezioni presidenziali, dove l’ex presidente Donald Trump ha promesso di bloccare i progetti eolici offshore qualora fosse eletto.

Joe Biden ha da sempre promosso l’energia eolica offshore come parte essenziale del piano di decarbonizzazione della rete elettrica entro il 2035. Tuttavia, il settore è messo alla prova dall’aumento dei costi e dalle difficoltà della catena di fornitura, minacciando l’obiettivo ambizioso di installare 30 gigawatt di energia eolica offshore entro il 2030.

Secondo il Bureau of Ocean Energy Management (BOEM), le concessioni vendute durante questa asta, una volta sviluppate, potrebbero fornire energia a oltre 2,3 milioni di abitazioni, sottolineando il potenziale di questa fonte energetica nonostante le attuali difficoltà.

L’asta per eolico offshore del Golfo del Maine suscita scarso interesse

 

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