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Malaga ospiterà la 48a sessione annuale della GFCM – Mancano pochi mesi a uno degli appuntamenti chiave per il futuro della pesca e dell’acquacoltura nel Mediterraneo e nel Mar Nero. La Spagna si prepara ad accogliere, nella splendida cornice di Malaga, la 48a sessione annuale della Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (CGPM), un evento che promette di imprimere un’accelerazione decisiva alla trasformazione sostenibile dell’intero settore. Non si tratta solo di una conferenza, ma di un momento strategico in cui le decisioni prese condizioneranno le opportunità di sviluppo e gestione delle risorse marine per il prossimo decennio.
L’investitura della Spagna come paese ospitante non è casuale. Con un impegno dichiarato per la salvaguardia degli ecosistemi marini e per l’innovazione delle pratiche di pesca e allevamento, il Ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione spagnolo considera questa sessione un’occasione per rafforzare il ruolo guida del paese nella governance della pesca internazionale. Un impegno tangibile, confermato dal contributo di oltre 200.000 euro che Madrid ha stanziato negli ultimi due anni a sostegno della Strategia GFCM 2030.
Questa strategia, adottata nel 2021, rappresenta la road map per il rilancio di un settore ittico sempre più minacciato dalle sfide ambientali e sociali. Il Mediterraneo e il Mar Nero condividono infatti uno scenario complesso, dove la pressione antropica, i cambiamenti climatici e la pesca illegale mettono a rischio la sopravvivenza degli stock ittici e la qualità della vita delle comunità costiere. È proprio da queste critiche che la CGPM ha tratto la spinta per delineare un nuovo paradigma di sviluppo, che unica sostenibilità economica, tutela ambientale e inclusione sociale.
Il cuore pulsante di questa strategia è la valorizzazione dell’acquacoltura come pilastro per garantire sicurezza alimentare e crescita economica nei territori rivieraschi. Il potenziamento delle capacità produttive, affiancato da sistemi di controllo più rigorosi per sradicare la pesca illegale, sono solo alcune delle misure previste. La visione è chiara: trasformare il patrimonio ittico e l’acquacoltura in motori di un sistema alimentare resiliente, in grado di garantire una fonte di reddito stabile e occupazione dignitosa ai pescatori, con particolare attenzione ai giovani e alle donne.
Non è un caso che la sede della CGPM si trovi a Roma, sotto l’egida della FAO. La governance multilaterale e il dialogo tra i 22 paesi membri – più l’Unione Europea – sono considerati fattori determinanti per il successo del piano decennale. Un’alleanza di intenti che a Malaga sarà messa alla prova da scelte strategiche che richiederanno coraggio e responsabilità, ma anche una visione comune e ambiziosa per fronteggiare le nuove sfide globali.
Il segretario esecutivo della CGPM, Miguel Bernal, spagnolo, ha il compito di coordinare uno sforzo senza precedenti, capace di coniugare cooperazione tecnica, finanziamenti mirati e partenariati efficaci. La Strategia 2030, infatti, si fonda su cinque dirette complementari: dalla salvaguardia degli ecosistemi marini al contrasto della pesca INN, dalla promozione di un’acquacoltura responsabile alla creazione di occupazione dignitosa, fino al rafforzamento delle competenze regionali attraverso programmi di capacity building.
Malaga 2025 potrebbe essere ricordata come la svolta di cui il Mediterraneo e il Mar Nero hanno bisogno. Un’occasione da non perdere, per rilanciare il comparto ittico e acquicolo e costruire, finalmente, un futuro in cui la pesca sia sinonimo di sostenibilità, innovazione e prosperità condivisa.
Malaga ospiterà la 48a sessione annuale della GFCM
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