Ecomondo. La Blue Economy si espande con un padiglione dedicato alla crescita blu

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Ecomondo. La Blue Economy si espande con un padiglione dedicato alla crescita blu – Con oltre 7.500 km di costa, l’Italia ha il potenziale per essere un leader globale nella Blue Economy, che contribuisce con circa 70 miliardi di euro all’economia nazionale e impiega oltre 400.000 persone, secondo i dati dell’ultimo rapporto UE. Questo settore valorizza le risorse marine e costiere in modo sostenibile, offrendo materie prime, energia, seafood con importanti valori nutrizionali e turismo, contribuendo alla conservazione della biodiversità e alla prevenzione dei rischi naturali.

La città di Rimini torna a ospitare ECOMONDO in programma da ieri, 5 novembre, fino all’8  presso il Quartiere fieristico. Presenti oltre 1.620 brand espositori (di cui 16% esteri) su 166.000 metri quadrati espositivi, 650 buyer ospitati e delegazioni ufficiali da 65 paesi, in particolare da Nord Africa, Europa, Nord America e America Latina. Oltre 250 eventi tra conferenze, convegni e workshop dal taglio scientifico, economico, tecnico e di scenario.

Tra i distretti espositivi presenti in questa ventisettesima edizione, prende spazio la Blue Economy o Economia del Mare, quest’anno con un intero padiglione (B8). Legacoop Agroalimentare, con il Presidente Cristian Maretti assieme a Elena Ghezzi, Responsabile pesca e acquacoltura, Antonio Gottardo, Responsabile Agroalimentare di Legacoop Veneto e con Massimo Bellavista, Responsabile pesca e acquacoltura per l’Emilia-Romagna, conferma il proprio impegno anche in seno al Comitato Tecnico Scientifico, con cui cura l’organizzazione di sei conferenze nazionali e internazionali. Primo appuntamento, targato Alleanza delle Cooperative della pesca dell’Emilia-Romagna, è fissato per oggi, alle ore 10, presso l’Agorà Blue Economy Community (Pad. B8) con il Workshop “Ripristino dell’Habitat deltizio e marino, contrasto alla proliferazione del granchio blu, incentivarne l’utilizzo e il consumo“, cui parteciperanno la DG Ricerca e Innovazione della Commissione Europea, la Direttrice Generale di ISPRA, il Commissario Straordinario per l’emergenza sul Granchio Blu, i rappresentanti delle Istituzioni Regionali del Veneto e dell’Emilia-Romagna, i Sindaci di Porto Tolle e di Goro, le Università di Padova, Bologna e Ferrara, le Associazioni di categoria (oltre a Legacoop Agroalimentare, Confcooperative/Fedagri Pesca e AGCI/Agrital) ed i rappresentanti dei Consorzi e delle Cooperative di Goro e Scardovari.

Nel pomeriggio di oggi, alle ore 14,30, presso la Sala Girasole, appuntamento dedicato al Fondo Europeo per le Attività Marittime, la Pesca e l’Acquacoltura, in particolare alla priorità 3 del FEAMPA a sostegno delle comunità costiere nello sviluppo di strategie partecipative per la Blue Economy, organizzato dal FLAG/GALPA Costa dell’Emilia-Romagna e che vedrà la partecipazione e il coinvolgimento di 7 Gruppi di Azione Locale della Pesca e Acquacoltura dell’Adriatico e del Mar Tirreno, nella condivisione delle diverse strategie di sviluppo e con la partecipazione di FAMENET, la Rete Europea di tutti i FLAG/GALPA istituiti per questi sei anni di programmazione comunitaria.

Si prosegue giovedì 7 alle ore 14 con la conferenza internazionale “Algocoltura per la raccolta e la vita“, presso l’Agorà Augusto, che intende esplorare le opportunità legate alla coltivazione e consumo delle alghe, la cui versatilità è spendibile in campo alimentare, nella cosmetica, nella mangimistica ma anche biogas, come dimostra la start up Cooperativa ITACA con Ulisse l’Alga Italiana.

Gli eventi convegnistici proseguiranno nell’ultima giornata di Ecomondo venerdì 8 novembre: alle ore 10 la conferenza transnazionale “Riduzione e gestione dei rifiuti nei porti di pesca per promuovere una pesca sostenibile”, presso la Sala Ravezzi 2, che vede coinvolte l’Università di Padova assieme alla Cooperativa Lavoratori del Mare di Rimini e la Cooperativa MARE di Cattolica nel progetto di Cooperazione Italia/Croazia #FishNoWaste che mira a sperimentare e validare modelli virtuosi nella raccolta dei rifiuti pescati in mare, in special modo plastica, ma anche nella gestione e riutilizzo dei rifiuti prodotti nei porti di pesca.

Sempre venerdì 8 ma alle ore 11, presso l’Agorà Blue Economy, la conferenza “Competenze blu e sviluppo dell’occupazione: strategie e buone pratiche per la crescita blu” cui parteciperà la Commissione Europea – DG MARE assieme a delegazioni transnazionali di Spagna , Portogallo, Grecia e Italia unitamente a Europêche, l’Associazione Europea delle organizzazioni nazionali delle imprese di pesca dell’UE – per condividere esperienze e discutere strategie di sviluppo per le professioni del mare. Globalmente, la Blue Economy vale circa 1.300 miliardi di euro e si prevede che possa raddoppiare entro il 2030. In Europa, genera circa 665 miliardi di euro di fatturato, rappresentando il 5% del PIL dell’UE, e crea quasi 5 milioni di posti di lavoro. L’Italia, insieme a Spagna e Grecia, è tra i principali paesi per posti di lavoro nel turismo costiero e ha una forte presenza nella pesca e acquacoltura.

“La Blue Economy – dichiara Cristian Maretti, Presidente Legacoop Agroalimentare –  è vitale per un futuro sostenibile e per gli investimenti in tecnologie, oltre alla gestione sostenibile delle risorse marine che sono cruciali per mantenere e ampliare il suo impatto positivo. Da anni perseguiamo il percorso di filiera ittica sostenibile e siamo orgogliosi del lavoro portato avanti dalle nostre cooperative associate”.

Quest’anno a Ecomondo sarà possibile degustare i prodotti delle Start Up Itaca Cooperativa e Mariscadoras Società benefit con un corner aperto al pubblico (posizionato nell’area esterna piscine davanti al Padiglione B3) per la degustazione dell’alga fritta, novel food di tendenza tra le giovani generazioni ma anche hamburger e polpette di granchio blu e la lasagna di mare 3.0 con sfoglia alle alghe e ragù Adriatico. Sempre a Ecomondo, prodotti ittici a miglio zero anche nella ristorazione curata da Summertrade, presso il Ristorante Riviera (Hall Sud) che, in collaborazione con la Cooperativa Casa del Pescatore di Cattolica, per tale occasione offre spazio, nel proprio menù, alla tradizione marinara romagnola con le specialità gastronomiche locali della filiera ittica sostenibile. Oltre 70 speaker nazionali ed internazionali parteciperanno alle conferenze che vedono protagonista la pesca e l’acquacoltura durante la manifestazione fieristica dedicata alla transizione ecologica. “Le conferenze che abbiamo proposto e successivamente approvate dal Comitato Tecnico Scientifico – dichiara Massimo Bellavista, Legacoop Pesca e Acquacoltura per l’Emilia-Romagna – affrontano temi attuali, dettati dalle emergenze e dalle necessità di carattere ambientale ma con uno sguardo verso l’innovazione, la diversificazione e lo sviluppo della filiera ittica sostenibile oltre che l’impegno verso la formazione di una nuova generazione di professionisti del mare consapevoli”.

A chiudere le giornate fieristiche di Ecomondo, nel pomeriggio del venerdì alle ore 14, presso l’Agorà Blue Economy, l’evento “BlueWay: il mare inizia in montagna”, condotto da Marco Ardemagni, conduttore RAI, che dialogherà con gli ospiti, portatori di esperienze e proposte ad alto valore innovativo. Presenzierà all’evento Fabrizio Spada, Responsabile Relazioni Istituzionali Parlamento Europeo in Italia. Blue Way è un’immersione in esperienze virtuose che localmente alimentano una visione globale di cura nei confronti del pianeta: idrosfera, acque interne e costiere, underwater, processi di circolarità e sostenibilità, multifunzionalità delle attività costiere e del mare, alfabetizzazione blu e promozione dei talenti, in ottica di condivisione, scambio e crescita complessiva di consapevolezza e attenzione. Qui per visionare il programma completo degli eventi dedicati all’Acqua & Blue Economy.

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Uno studio IEO conferma l’alta selettività della pesca del polpo con nasse

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Uno studio IEO conferma l’alta selettività della pesca del polpo con nasse – L’Istituto Spagnolo di Oceanografia (IEO) ha diffuso i risultati del progetto Pescapop, un’indagine approfondita sulla biologia e la pesca del polpo comune (Octopus vulgaris) nelle Isole Baleari, finanziata dal Governo delle Isole Baleari. Attraverso l’analisi di oltre 1.300 esemplari, lo studio ha evidenziato significative differenze tra i polpi catturati con nasse e reti a strascico. I polpi catturati con le nasse sono risultati generalmente più grandi e pesanti rispetto a quelli catturati con la rete a strascico, un dato rilevante per la sostenibilità della pesca locale.

Le nasse si confermano uno strumento di pesca selettivo per i polpi di roccia, in quanto permettono la cattura di esemplari più grandi e garantiscono un elevato tasso di sopravvivenza per gli individui rilasciati. In media, il peso dei polpi catturati con le nasse supera il chilogrammo, rispetto ai circa 400 grammi degli esemplari pescati con la rete. Lo studio ha rilevato che le femmine raggiungono la maturità a un peso di 1.400 grammi, mentre i maschi maturano a circa 300 grammi. Inoltre, oltre il 60% dei maschi è maturo durante tutto l’anno, mentre la maggior parte delle femmine mature si concentra tra i mesi di maggio e luglio.

Le nasse si dimostrano dunque uno strumento altamente selettivo, con il 90% delle catture rappresentato da polpi di roccia. Il 59% del peso totale delle catture corrisponde a polpi di peso commerciale, ovvero sopra il chilogrammo, mentre solo il 31% è scartato (peso inferiore a 1 kg), e il 10% delle catture è costituito da altre specie. Di questi scarti, il 94% è stato rilasciato vivo, confermando l’elevata capacità di sopravvivenza degli esemplari catturati con questo metodo.

Nonostante la crescente domanda di polpo nelle Baleari, le catture della flotta artigianale locale rappresentano solo il 12% del totale, una quota nettamente inferiore rispetto al 60-80% registrato in regioni come la Catalogna o la Galizia. La domanda internazionale crescente ha influito sui prezzi, con un incremento del 50% tra il 2021 e il 2023. Questo rialzo è attribuito alla riduzione delle catture e all’aumento della domanda internazionale.

L’analisi sulla popolazione del polpo comune nelle Baleari ha mostrato un declino significativo della biomassa tra il 1977 e il 1987, in concomitanza con un aumento dello sforzo di pesca. Tuttavia, con l’attuazione del piano pluriennale per la pesca demersale nel Mediterraneo occidentale, avviato nel 2022, è stato osservato un recupero degli stock di polpo, segnando un passo positivo per la sostenibilità delle risorse marine.

Uno studio IEO conferma l’alta selettività della pesca del polpo con nasse

 

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Proseguono le audizioni per i commissari designati da Ursula von der Leyen

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Proseguono le audizioni per i commissari designati da Ursula von der Leyen – Questa settimana le commissioni del Parlamento europeo hanno avviato l’esame di 20 commissari proposti da Ursula von der Leyen, nell’ambito della costituzione del nuovo Collegio dei commissari. Da ieri e fino a giovedì, i commissari designati saranno sottoposti a una rigorosa valutazione per verificare le loro qualifiche, sia per far parte del Collegio che per ricoprire i ruoli specifici assegnati all’interno della Commissione europea.

Le audizioni di conferma proseguiranno anche il 12 novembre, con un focus sui cinque candidati per le posizioni di vicepresidente esecutivo. La procedura prevede che, dopo la presentazione di ciascun candidato, i presidenti e i rappresentanti dei gruppi politici delle commissioni competenti si riuniscano rapidamente per discutere l’idoneità del candidato.

Le commissioni, al termine delle audizioni, emetteranno le loro raccomandazioni, che saranno valutate dalla Conferenza dei presidenti. Quest’ultima, composta dalla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e dai leader dei gruppi politici, avrà il compito di dichiarare concluse le audizioni entro il 21 novembre.

Successivamente, il Parlamento europeo voterà sulla composizione del Collegio dei commissari durante la sessione plenaria prevista dal 25 al 28 novembre a Strasburgo, con una decisione presa a maggioranza dei voti espressi dai deputati.

Domani è in programma l’audizione di Costas Kadis, candidato alla carica di commissario per la Pesca e gli oceani. Kadis, esponente del gruppo conservatore Rally Democratico di Cipro e membro del Partito Popolare Europeo, ha ricoperto il ruolo di ministro dell’Agricoltura e dell’Ambiente del suo Paese fino al 2023 e ha precedenti esperienze nei ministeri dell’Istruzione, della Cultura e della Sanità. Sempre per domani è prevista l’audizione di Olivér Várhelyi, designato per la Salute e il benessere degli animali.

Proseguono le audizioni per i commissari designati da Ursula von der Leyen

 

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Tecnologia e innovazione nell’eolico offshore

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L’energia eolica offshore è uno dei settori più dinamici e in rapida evoluzione nel campo delle energie rinnovabili. I continui progressi tecnologici stanno rendendo questa forma di energia sempre più efficiente, sostenibile e competitiva. L’eolico offshore è caratterizzato dall’utilizzo di tecnologie avanzate, che vanno dalle turbine di nuova generazione alle fondazioni galleggianti, fino all’uso di sistemi di monitoraggio digitali e robot per la manutenzione. Questi sviluppi non solo migliorano la capacità di produzione energetica, ma riducono anche i costi di installazione e operazione, aprendo nuove opportunità per la Sicilia e altre regioni che si affacciano sul Mediterraneo.

Turbine di nuova generazione: più grandi, più efficienti

Uno dei principali fattori che ha contribuito alla crescita dell’energia eolica offshore è l’evoluzione delle turbine eoliche. Le turbine di nuova generazione sono significativamente più grandi e potenti rispetto a quelle installate solo pochi anni fa. Attualmente, le turbine offshore più avanzate possono raggiungere altezze superiori ai 200 metri, con pale che superano i 100 metri di lunghezza. Queste turbine sono capaci di generare più energia grazie alle dimensioni maggiori e alla capacità di catturare il vento a quote più elevate, dove le correnti sono più forti e costanti.
L’aumento delle dimensioni delle turbine ha un impatto diretto sull’efficienza energetica. Le turbine più grandi producono più elettricità con meno unità, riducendo i costi per megawatt e aumentando il rendimento complessivo del parco eolico. Questo rende l’eolico offshore sempre più competitivo rispetto alle fonti di energia tradizionali e persino rispetto all’eolico onshore, dove le limitazioni di spazio e l’impatto visivo spesso impediscono l’installazione di turbine di grandi dimensioni.

Fondazioni galleggianti: un’innovazione per le acque profonde

Uno degli sviluppi più rivoluzionari nel campo dell’energia eolica offshore è l’introduzione delle fondazioni galleggianti. Tradizionalmente, le turbine offshore venivano installate su fondazioni fisse ancorate al fondale marino. Questo limitava l’installazione a zone con acque poco profonde, generalmente fino a 50 metri di profondità. Tuttavia, gran parte delle aree marine con il maggiore potenziale eolico si trovano in acque più profonde, dove le fondazioni fisse non sono tecnicamente o economicamente fattibili.
Le fondazioni galleggianti risolvono questo problema, consentendo l’installazione di turbine in acque profonde. Queste fondazioni sono ancorate al fondale marino mediante cavi, ma galleggiano sulla superficie dell’acqua. Questa tecnologia apre nuove possibilità per l’installazione di parchi eolici offshore in zone prima inaccessibili, come le acque profonde del Mediterraneo. La Sicilia, con le sue acque profonde e ventose, è particolarmente adatta a questo tipo di tecnologia.
Le fondazioni galleggianti offrono anche altri vantaggi. Sono meno invasive rispetto alle fondazioni fisse, riducendo l’impatto ambientale sul fondale marino. Inoltre, possono essere costruite e assemblate in porto, riducendo i costi di installazione in mare aperto. Questo rende l’eolico offshore galleggiante una soluzione sempre più attraente per i paesi che cercano di sfruttare le risorse eoliche in acque profonde.

Sistemi di monitoraggio digitali e manutenzione predittiva

L’innovazione tecnologica non si limita alle turbine e alle fondazioni. I sistemi di monitoraggio digitali e la manutenzione predittiva stanno rivoluzionando la gestione e l’operazione dei parchi eolici offshore. Le turbine moderne sono dotate di sensori avanzati che monitorano costantemente le condizioni del vento, lo stato delle pale, le vibrazioni e altri parametri operativi. Questi dati vengono analizzati in tempo reale tramite algoritmi di intelligenza artificiale, che consentono di ottimizzare la produzione energetica e di prevenire eventuali guasti.
La manutenzione predittiva è un altro sviluppo fondamentale. Grazie ai sensori e ai sistemi di monitoraggio, è possibile prevedere quando una componente della turbina potrebbe guastarsi e pianificare interventi di manutenzione prima che si verifichi un problema. Questo riduce al minimo i tempi di fermo e aumenta la durata delle turbine, migliorando l’efficienza complessiva dell’impianto.
Un esempio di come la tecnologia stia trasformando la manutenzione degli impianti è l’uso di droni e robot subacquei per ispezionare le turbine e le fondazioni. Questi strumenti consentono di eseguire controlli dettagliati delle strutture senza la necessità di inviare subacquei o tecnici in condizioni potenzialmente pericolose. La manutenzione diventa così più sicura, veloce ed economica.

Riduzione dei costi e competitività economica

Uno degli obiettivi principali dell’innovazione tecnologica nell’eolico offshore è la riduzione dei costi. Negli ultimi dieci anni, il costo dell’eolico offshore è diminuito drasticamente, rendendolo sempre più competitivo rispetto alle fonti di energia tradizionali. Questo è stato possibile grazie all’aumento delle dimensioni delle turbine, all’uso di fondazioni galleggianti e all’adozione di tecnologie avanzate di monitoraggio e manutenzione.
Secondo i dati dell’International Energy Agency (IEA), il costo medio di installazione di un parco eolico offshore è sceso di oltre il 50% dal 2010, e si prevede che continui a diminuire nei prossimi anni. Questo rende l’eolico offshore una delle fonti di energia rinnovabile più promettenti per il futuro, in grado di competere non solo con il gas naturale e il carbone, ma anche con altre fonti rinnovabili come il solare fotovoltaico.
In Sicilia, la riduzione dei costi dell’eolico offshore potrebbe accelerare lo sviluppo di nuovi progetti, attirando investimenti e rendendo l’energia eolica una componente centrale del mix energetico regionale. La competitività economica dell’eolico offshore è un fattore chiave per garantire il suo successo a lungo termine e la sua adozione su larga scala.

Ricerca e sviluppo: il futuro dell’innovazione eolica

La continua innovazione tecnologica è essenziale per mantenere l’eolico offshore all’avanguardia. Università, centri di ricerca e aziende private stanno investendo in ricerca e sviluppo per migliorare ulteriormente le prestazioni delle turbine, ridurre i costi di installazione e manutenzione, e minimizzare l’impatto ambientale.
In particolare, la ricerca si sta concentrando su nuove tecnologie di accumulo energetico, che potrebbero risolvere uno dei principali problemi delle energie rinnovabili: l’intermittenza. Sistemi di accumulo a batterie o tecnologie di stoccaggio dell’energia idroelettrica potrebbero permettere di immagazzinare l’energia prodotta dalle turbine eoliche nei momenti di bassa domanda, per poi utilizzarla quando il fabbisogno energetico è maggiore.
Un altro campo di ricerca riguarda l’integrazione dell’eolico offshore con altre fonti di energia rinnovabile. Progetti innovativi stanno esplorando la possibilità di combinare l’eolico offshore con impianti di energia solare fotovoltaica galleggiante, creando parchi ibridi che massimizzano l’utilizzo delle risorse naturali e garantiscono una produzione energetica più stabile e prevedibile.

L’eolico offshore è un settore in continua evoluzione, trainato dall’innovazione tecnologica e dal miglioramento delle prestazioni. Le turbine di nuova generazione, le fondazioni galleggianti, i sistemi di monitoraggio digitali e le tecniche di manutenzione predittiva stanno trasformando questa tecnologia in una delle fonti di energia più promettenti per il futuro. In Sicilia, l’adozione di queste innovazioni potrebbe accelerare lo sviluppo dell’eolico offshore, contribuendo a migliorare la competitività economica della regione e a garantire una fornitura energetica sicura, sostenibile e a basso costo.

Fonte: IEA – Offshore Wind Technology​(IEA)
World Economic Forum – Offshore Wind Challenges​(World Economic Forum)

Attraverso il bando regionale “Sicilia che Piace”, promosso dall’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Siciliana, In Rete SRL ha sviluppato il progetto “Eolico Offshore Sicilia”, un’iniziativa articolata e innovativa che esplora l’energia rinnovabile, con un focus sull’eolico offshore in Sicilia. Questo progetto multidimensionale è strutturato per informare e sensibilizzare il pubblico sui vantaggi delle energie sostenibili, attraverso un approccio multimediale che integra articoli, documentari, e piattaforme online.

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Il potenziale economico dell’eolico offshore in Sicilia

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Il potenziale economico dell’eolico offshore in Sicilia – L’energia eolica offshore non rappresenta solo una fonte di energia pulita e sostenibile, ma offre anche un’opportunità unica per stimolare la crescita economica, creare posti di lavoro e attirare investimenti significativi. In particolare, la Sicilia, con la sua vasta risorsa di venti marini e la sua posizione strategica nel Mediterraneo, è ben posizionata per trarre vantaggio dall’espansione di questo settore. Il potenziale economico dell’eolico offshore va ben oltre la semplice produzione di energia: riguarda la creazione di un ecosistema industriale che può favorire l’innovazione, l’occupazione e lo sviluppo locale.

Crescita dell’occupazione e sviluppo delle competenze locali

Uno dei maggiori impatti economici dell’eolico offshore è la creazione di nuovi posti di lavoro. Lo sviluppo di un parco eolico offshore richiede una vasta gamma di competenze, che spaziano dall’ingegneria alla costruzione, fino alla manutenzione e alla gestione operativa degli impianti. La costruzione di turbine, fondazioni e infrastrutture di supporto richiede manodopera qualificata, sia per la fase di installazione che per quella di manutenzione continua. Secondo l’International Renewable Energy Agency (IRENA), ogni gigawatt di capacità eolica offshore installata crea migliaia di posti di lavoro diretti e indiretti.
In Sicilia, dove i tassi di disoccupazione, in particolare giovanile, sono elevati, l’eolico offshore potrebbe rappresentare una risposta concreta alle esigenze occupazionali della regione. Le università e i centri di formazione locali potrebbero giocare un ruolo chiave nello sviluppo delle competenze necessarie per supportare questa nuova industria. Corsi di specializzazione in ingegneria eolica, manutenzione di turbine e gestione di progetti offshore potrebbero preparare la forza lavoro siciliana per le opportunità offerte dal settore.
Oltre ai posti di lavoro diretti, l’eolico offshore crea una filiera economica che coinvolge una vasta gamma di settori. Dalla produzione di componenti tecnologiche all’ingegneria civile e navale, passando per i servizi logistici e di trasporto, l’intera economia locale potrebbe beneficiare di una crescita significativa.

Attrazione di investimenti nazionali e internazionali

Il settore dell’energia eolica offshore richiede investimenti massicci, non solo per la costruzione e l’installazione delle turbine, ma anche per le infrastrutture portuali, le reti di trasmissione e i sistemi di gestione dell’energia. Questi investimenti provengono sia da fonti pubbliche che private, e rappresentano un’opportunità per la Sicilia di attirare capitali sia nazionali che internazionali.
I grandi gruppi energetici, sia italiani che stranieri, stanno già mostrando interesse per lo sviluppo di parchi eolici offshore nel Mediterraneo. In Sicilia, progetti come quelli di Renexia, che prevede la costruzione di un parco eolico offshore da 2,9 GW al largo delle coste, sono un esempio dell’attrattiva economica della regione. Questi investimenti non solo stimolano l’economia locale, ma contribuiscono a posizionare la Sicilia come un attore chiave nel settore delle energie rinnovabili in Europa.
Oltre agli investimenti privati, anche il sostegno pubblico è fondamentale per il successo dell’eolico offshore. L’Unione Europea, nell’ambito del Green Deal e del Recovery Fund, ha stanziato fondi significativi per promuovere lo sviluppo delle energie rinnovabili, e la Sicilia potrebbe beneficiare di questi finanziamenti per accelerare la crescita del settore.

Sviluppo di una filiera industriale locale

Uno degli aspetti più interessanti del potenziale economico dell’eolico offshore è la possibilità di creare una filiera industriale locale. Questo settore non si limita alla produzione di energia, ma include la progettazione, la produzione di componenti eoliche, la costruzione e la manutenzione delle infrastrutture, e la fornitura di servizi specializzati.
La Sicilia, con la sua tradizione marittima e le sue competenze nel settore navale, è ben posizionata per sviluppare una filiera industriale legata all’eolico offshore. Cantieri navali, imprese di ingegneria marittima e aziende manifatturiere locali potrebbero trarre vantaggio dalla domanda di infrastrutture e componenti per i parchi eolici offshore. Questo stimolerebbe la nascita di nuove imprese e l’espansione di quelle esistenti, creando un effetto moltiplicatore sull’economia regionale.
Inoltre, lo sviluppo di una filiera industriale locale contribuirebbe a ridurre i costi di produzione, rendendo la Sicilia più competitiva a livello internazionale. L’innovazione tecnologica nel settore eolico offshore potrebbe anche attrarre investimenti in ricerca e sviluppo, favorendo la collaborazione tra università, centri di ricerca e aziende locali.

Ricadute positive per l’economia regionale

Oltre alla creazione di posti di lavoro e alla nascita di una filiera industriale, l’eolico offshore può avere ricadute positive più ampie sull’economia regionale. L’aumento della produzione di energia rinnovabile riduce la dipendenza della Sicilia dalle importazioni di combustibili fossili, diminuendo così il deficit energetico della regione. Ciò si traduce in risparmi economici a lungo termine, poiché l’energia prodotta localmente ha costi di approvvigionamento più bassi rispetto a quella importata.
Inoltre, la produzione di energia eolica offshore potrebbe generare entrate fiscali per le amministrazioni locali, attraverso la tassazione degli impianti e delle attività legate al settore. Queste risorse potrebbero essere reinvestite in infrastrutture pubbliche, servizi e politiche sociali, contribuendo al miglioramento del benessere della popolazione.
Un altro importante beneficio economico riguarda il turismo. La Sicilia è una delle mete turistiche più apprezzate del Mediterraneo, e lo sviluppo dell’eolico offshore potrebbe rafforzare l’immagine dell’isola come una destinazione sostenibile. I turisti, infatti, sono sempre più attenti alle questioni ambientali, e l’impegno della Sicilia nella produzione di energia pulita potrebbe attirare un numero crescente di visitatori interessati al turismo ecologico.

Riduzione dei costi energetici e miglioramento della competitività

Uno degli obiettivi principali dello sviluppo dell’eolico offshore è la riduzione dei costi energetici. L’energia eolica, una volta installati gli impianti, ha costi operativi molto bassi rispetto alle fonti tradizionali come il carbone o il gas naturale. Questo significa che, a lungo termine, la produzione di energia eolica può abbassare il costo medio dell’elettricità, rendendo la Sicilia più competitiva dal punto di vista economico.
La riduzione dei costi energetici ha un impatto diretto sulla competitività delle imprese locali. Settori ad alta intensità energetica, come l’industria manifatturiera e quella agroalimentare, beneficerebbero di tariffe elettriche più basse, riducendo i costi di produzione e migliorando la loro posizione sul mercato nazionale e internazionale. Inoltre, l’accesso a un’energia più economica e sostenibile potrebbe attirare nuove imprese, sia italiane che straniere, che vedono nella Sicilia un luogo strategico per investire e crescere.

Sinergie con altri settori economici

Un altro aspetto importante dell’eolico offshore è la possibilità di creare sinergie con altri settori economici. Il settore marittimo, ad esempio, potrebbe beneficiare direttamente dello sviluppo dell’eolico offshore. Cantieri navali, imprese di trasporto marittimo e aziende di logistica potrebbero essere coinvolti nelle operazioni di installazione, manutenzione e trasporto delle turbine eoliche. Questo creerebbe una maggiore domanda di servizi e competenze nel settore marittimo, stimolando l’economia locale.
Inoltre, l’eolico offshore potrebbe generare opportunità di collaborazione con il settore della pesca e dell’acquacoltura. Studi scientifici hanno dimostrato che le aree intorno ai parchi eolici offshore possono fungere da riserve per la fauna marina, offrendo nuovi habitat per la crescita di specie ittiche. Questo potrebbe portare a un aumento delle risorse ittiche disponibili per i pescatori locali, creando una sinergia tra l’energia eolica e l’industria della pesca.

Sostenibilità economica a lungo termine

L’eolico offshore offre una sostenibilità economica a lungo termine, in quanto utilizza una risorsa rinnovabile e inesauribile: il vento. A differenza delle fonti di energia fossile, che sono soggette a esaurimento e a fluttuazioni di prezzo, l’energia eolica garantisce una produzione costante e prevedibile. Questo offre stabilità economica e sicurezza energetica, due fattori fondamentali per la crescita a lungo termine di una regione.
L’eolico offshore, inoltre, si inserisce perfettamente negli obiettivi di sostenibilità ambientale dell’Unione Europea e dell’Italia. La transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio è una priorità globale, e la Sicilia ha l’opportunità di posizionarsi come un leader nel settore delle energie rinnovabili, beneficiando degli investimenti e delle politiche di sostegno a livello nazionale e internazionale.

Il potenziale economico dell’eolico offshore in Sicilia è enorme. Questa tecnologia non solo offre una soluzione sostenibile per la produzione di energia, ma può anche stimolare la crescita economica, creare posti di lavoro e attirare investimenti significativi. Con il giusto supporto politico e istituzionale, la Sicilia può diventare un centro di eccellenza per l’eolico offshore, generando ricadute positive per l’intera economia regionale e contribuendo alla transizione verso un futuro più sostenibile.

Fonte: GWEC Report on Offshore Wind Growth​(World Economic Forum)

Attraverso il bando regionale “Sicilia che Piace”, promosso dall’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Siciliana, In Rete SRL ha sviluppato il progetto “Eolico Offshore Sicilia”, un’iniziativa articolata e innovativa che esplora l’energia rinnovabile, con un focus sull’eolico offshore in Sicilia. Questo progetto multidimensionale è strutturato per informare e sensibilizzare il pubblico sui vantaggi delle energie sostenibili, attraverso un approccio multimediale che integra articoli, documentari, e piattaforme online.

Il potenziale economico dell’eolico offshore in Sicilia

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