Sicurezza energetica grazie all’eolico offshore

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Sicurezza energetica grazie all’eolico offshore – La sicurezza energetica è un aspetto fondamentale per garantire la stabilità economica e sociale di una regione o di un paese. In un contesto internazionale caratterizzato da frequenti tensioni geopolitiche e da una crescente domanda energetica, la Sicilia ha l’opportunità di rafforzare la propria autonomia energetica grazie all’eolico offshore. Questa tecnologia non solo può contribuire a ridurre la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili, ma può anche garantire una fonte costante, pulita e rinnovabile di energia.

L’attuale scenario energetico della Sicilia

Attualmente, la Sicilia, come gran parte dell’Italia, dipende ancora in larga misura dall’importazione di combustibili fossili per soddisfare la propria domanda energetica. Secondo i dati del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), la Sicilia produce una quota significativa della propria elettricità da fonti rinnovabili, principalmente attraverso impianti fotovoltaici e idroelettrici. Tuttavia, una parte rilevante dell’energia elettrica proviene da centrali termoelettriche alimentate a gas naturale e, in misura minore, da impianti a carbone.
Questa dipendenza da fonti di energia fossile esposte alle fluttuazioni di prezzo e alle crisi geopolitiche rende la sicurezza energetica della Sicilia vulnerabile. Le importazioni di gas naturale, che provengono principalmente dalla Russia, dall’Algeria e da altri paesi, sono soggette a interruzioni causate da conflitti, sanzioni o crisi internazionali. Un altro fattore che rende precaria la situazione è l’aumento del prezzo dei combustibili fossili, un problema che si è acutizzato con la crisi energetica globale degli ultimi anni.

Contributo dell’eolico offshore alla sicurezza energetica

L’eolico offshore può giocare un ruolo determinante nel rafforzare la sicurezza energetica della Sicilia. Una delle caratteristiche più significative di questa tecnologia è la sua capacità di produrre energia localmente, riducendo così la dipendenza dalle importazioni di gas e petrolio. Le turbine eoliche offshore sfruttano una risorsa naturale abbondante e disponibile in loco: il vento. In Sicilia, grazie alla posizione geografica dell’isola, le risorse eoliche marine sono particolarmente favorevoli. Le correnti di vento sono costanti e forti, permettendo una produzione energetica continua e affidabile.
A differenza delle fonti energetiche tradizionali, l’eolico offshore non è soggetto alle fluttuazioni dei prezzi dei combustibili fossili e non dipende da fattori esterni come le crisi geopolitiche. Questo permette alla Sicilia di stabilizzare i costi energetici a lungo termine, proteggendo i consumatori e le imprese da aumenti imprevisti dei prezzi.
Inoltre, l’eolico offshore offre una continuità di produzione energetica anche in condizioni meteorologiche avverse. Mentre le centrali fotovoltaiche e idroelettriche possono essere influenzate dalla mancanza di sole o dalla scarsità di acqua, le turbine eoliche offshore possono continuare a produrre energia anche durante le ore notturne o in caso di maltempo, garantendo una maggiore stabilità alla rete elettrica regionale.

L’eolico offshore come soluzione per la decentralizzazione della produzione energetica

Uno degli obiettivi strategici per rafforzare la sicurezza energetica di una regione è la decentralizzazione della produzione energetica. Questo significa ridurre la dipendenza da poche grandi centrali di produzione, che possono essere vulnerabili a guasti o attacchi, e promuovere un sistema energetico più distribuito e resiliente. L’eolico offshore si inserisce perfettamente in questa logica.
La possibilità di installare parchi eolici offshore in diverse aree marine intorno alla Sicilia permette di creare una rete diffusa di produzione energetica. Questa rete riduce il rischio di blackout o interruzioni dell’energia, poiché la produzione non è concentrata in un unico sito. Inoltre, l’eolico offshore può essere integrato con altre fonti di energia rinnovabile, come il fotovoltaico o l’idroelettrico, creando un sistema energetico ibrido capace di soddisfare il fabbisogno regionale in modo più efficiente e stabile.
In questo contesto, è importante sottolineare come l’eolico offshore possa anche contribuire a migliorare la resilienza della rete elettrica. La produzione energetica distribuita, infatti, riduce la pressione sulle infrastrutture di trasmissione e distribuzione, abbassando il rischio di sovraccarichi o interruzioni. In caso di guasti in un punto della rete, l’energia può essere fornita da altre fonti rinnovabili distribuite lungo il territorio.

L’eolico offshore e l’indipendenza energetica della Sicilia

Un altro aspetto cruciale legato alla sicurezza energetica è l’indipendenza energetica, cioè la capacità di una regione o di un paese di produrre autonomamente l’energia necessaria per soddisfare la propria domanda. Attualmente, la Sicilia non è autosufficiente dal punto di vista energetico e dipende fortemente dalle importazioni di gas naturale. Questa situazione espone la regione a numerosi rischi, tra cui l’aumento dei prezzi del gas e le interruzioni nelle forniture.
L’energia eolica offshore può rappresentare una soluzione per ridurre questa dipendenza e avvicinare la Sicilia all’indipendenza energetica. Il Mar Mediterraneo offre un potenziale enorme per lo sviluppo di parchi eolici offshore. Le turbine eoliche possono essere installate in diverse aree, sfruttando al meglio le risorse eoliche disponibili e generando energia sufficiente non solo per soddisfare il fabbisogno locale, ma anche per esportare l’elettricità verso altre regioni italiane o paesi europei.
Questa capacità di esportare energia potrebbe trasformare la Sicilia in un vero e proprio hub energetico del Mediterraneo, aumentando la sua rilevanza strategica a livello internazionale e favorendo l’integrazione con il mercato energetico europeo.

La riduzione della vulnerabilità ai rischi geopolitici

Un elemento chiave nella valutazione della sicurezza energetica è la vulnerabilità ai rischi geopolitici. La dipendenza dalle importazioni di gas e petrolio espone la Sicilia, e più in generale l’Italia, ai rischi legati alle instabilità politiche nei paesi fornitori. Le crisi energetiche, come quelle che si sono verificate a seguito delle tensioni tra Russia e Ucraina, hanno dimostrato quanto sia pericoloso per i paesi europei dipendere da forniture estere di combustibili fossili.
L’eolico offshore può contribuire a ridurre questa vulnerabilità, offrendo una fonte di energia locale e indipendente. L’energia prodotta dalle turbine eoliche offshore non dipende dalle dinamiche politiche internazionali o dalle fluttuazioni del mercato globale del petrolio e del gas. Questo significa che la Sicilia potrebbe garantirsi una maggiore stabilità e prevedibilità nella produzione di energia, riducendo l’impatto delle crisi internazionali.
Inoltre, l’indipendenza energetica che l’eolico offshore potrebbe garantire alla Sicilia migliorerebbe anche la sicurezza nazionale dell’Italia. Un paese che produce la propria energia in modo sostenibile e indipendente è meno vulnerabile a pressioni esterne e ha maggiori margini di manovra nelle negoziazioni internazionali.

Contributo dell’eolico offshore alla diversificazione del mix energetico

Un altro fattore importante per garantire la sicurezza energetica è la diversificazione del mix energetico. Dipendere da una sola fonte di energia, come i combustibili fossili, aumenta i rischi in caso di interruzioni o crisi di approvvigionamento. Al contrario, un mix energetico diversificato, che includa una varietà di fonti di energia rinnovabile, aumenta la resilienza del sistema energetico.
L’eolico offshore rappresenta una componente fondamentale di questo mix diversificato. In combinazione con altre fonti rinnovabili, come il solare e l’idroelettrico, l’energia eolica offshore può contribuire a creare un sistema energetico più robusto e meno vulnerabile a shock esterni. L’eolico offshore è particolarmente vantaggioso per la Sicilia, poiché può compensare le fluttuazioni della produzione fotovoltaica, che è influenzata dalle condizioni meteorologiche, come la copertura nuvolosa o le ore di sole.
Inoltre, l’integrazione dell’eolico offshore con sistemi di accumulo energetico, come le batterie o le tecnologie di stoccaggio dell’energia idroelettrica, potrebbe migliorare ulteriormente la stabilità e la sicurezza del sistema energetico siciliano, garantendo una fornitura costante di energia anche nei periodi di picco della domanda.

Eolico offshore e sovranità energetica

L’eolico offshore offre anche l’opportunità di rafforzare la sovranità energetica della Sicilia. La sovranità energetica si riferisce alla capacità di una regione di controllare e gestire autonomamente le proprie risorse energetiche, senza dipendere da attori esterni. Lo sviluppo di una filiera industriale legata all’eolico offshore in Sicilia potrebbe generare una rete locale di competenze e tecnologie, rafforzando la capacità dell’isola di produrre, mantenere e gestire autonomamente i propri impianti energetici.
Questa autonomia avrebbe ricadute positive non solo in termini di sicurezza energetica, ma anche economici e sociali, creando posti di lavoro e stimolando l’innovazione tecnologica locale. Con il giusto supporto politico e finanziario, la Sicilia potrebbe diventare un modello di sovranità energetica, contribuendo a ridurre la dipendenza dell’Italia dalle importazioni di energia.

In conclusione, l’eolico offshore rappresenta una soluzione strategica per migliorare la sicurezza energetica della Sicilia. Grazie alla produzione locale di energia rinnovabile, la regione può ridurre la sua dipendenza dai combustibili fossili e dalle importazioni di energia, proteggendosi dalle fluttuazioni di prezzo e dalle crisi geopolitiche. Inoltre, l’eolico offshore può contribuire alla decentralizzazione della produzione energetica, alla diversificazione del mix energetico e al rafforzamento della sovranità energetica della Sicilia.
Con una pianificazione adeguata e investimenti strategici, la Sicilia ha l’opportunità di diventare un leader nel settore dell’energia eolica offshore, garantendo una fornitura energetica sicura, stabile e sostenibile per le generazioni future.

Fonte: IEA – Offshore Wind Energy Analysis​(IEA)

Attraverso il bando regionale “Sicilia che Piace”, promosso dall’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Siciliana, In Rete SRL ha sviluppato il progetto “Eolico Offshore Sicilia”, un’iniziativa articolata e innovativa che esplora l’energia rinnovabile, con un focus sull’eolico offshore in Sicilia. Questo progetto multidimensionale è strutturato per informare e sensibilizzare il pubblico sui vantaggi delle energie sostenibili, attraverso un approccio multimediale che integra articoli, documentari, e piattaforme online.

Sicurezza energetica grazie all’eolico offshore

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Regione Siciliana. 12 milioni per le aziende dell’acquacoltura sostenibile

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Regione Siciliana. 12 milioni per le aziende dell’acquacoltura sostenibile – Altri dodici milioni di euro dalla Regione Siciliana per promuovere la competitività delle attività di acquacoltura sostenibile. Un altro bando, dopo quello di tre milioni pubblicato qualche giorno fa sugli investimenti sulla sicurezza per migliorare le apparecchiature di produzione a bordo delle imbarcazioni di servizio, sempre a cura del dipartimento regionale della Pesca Mediterranea destinato alle aziende ittiche siciliane.

Questo secondo bando contribuisce all’attuazione dell’Azione 5 “Resilienza, sviluppo e transizione ambientale, economica e sociale del settore acquacoltura ” del Pn Feampa (Programma nazionale Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura) 2021-2027 che prevede il rafforzamento della competitività della produzione e la sostenibilità delle attività sotto il profilo ambientale nel lungo termine.

«Il governo della Regione è al fianco del settore della pesca con fatti concreti per rendere sempre più competitive e al passo con i tempi le nostre aziende», dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo.

Ogni progetto approvato potrà essere finanziato con un massimo di 4 milioni di euro. Il termine ultimo per presentare le domande è di novanta giorni a decorrere dalla data di pubblicazione dell’estratto del bando sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana. Il bando completo è consultabile qui.

Regione Siciliana. 12 milioni per le aziende dell’acquacoltura sostenibile

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ANCIT: “Nessun rischio per la salute. Sicurezza alimentare una priorità per i conservieri ittici”

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ANCIT: “Nessun rischio per la salute. Sicurezza alimentare una priorità per i conservieri ittici” “Qualità, sicurezza alimentare e salubrità del tonno in scatola sono un’assoluta priorità per l’industria italiana delle conserve ittiche. Ripristiniamo la realtà dei fatti, non c’è nessun rischio di non conformità da mercurio nel tonno in scatola commercializzato sul mercato italiano”. Questo il commento di ANCIT (Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare) al recente rapporto pubblicato in Francia dalle Organizzazioni non governative (ONG) Bloom e Foodwatch, secondo cui il tonno in scatola di diversi Paesi europei sarebbe significativamente contaminato da mercurio. “Il tonno in scatola sul mercato italiano, rispetta la legislazione dell’Unione Europea in materia di sicurezza alimentare e per la possibile presenza del mercurio risponde ai requisiti di legge imposti dall’Unione Europea”.

Il mercurio è un metallo rilasciato nell’ambiente sia da fonti naturali, sia in conseguenza dell’attività dell’uomo. Di conseguenza, tracce di mercurio (inclusa la sua forma organica, denominata metil-mercurio), possono essere presenti nei prodotti ittici, come in altri prodotti alimentari. Per quanto concerne il muscolo di diverse specie ittiche, tra le quali il tonno, i tenori massimi ammessi dall’Unione europea (quindi dall’Italia), sono fissati dal Regolamento UE 915/2023 in 1 mg di mercurio per kg di peso fresco. Tali limiti sono più restrittivi di quelli stabiliti a livello internazionale dal Codex Alimentarius per il tonno (1,2 mg/kg per il solo metilmercurio).

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) afferma che “un consumo di pesce nel range di 2-4 porzioni settimanali fornisce benefici netti per la salute, indipendentemente dal rischio derivante dall’esposizione al metilmercurio”. A tal proposito, ricordiamo che il tonno in scatola, sott’olio o al naturale, costituisce una delle più importanti fonti di selenio per l’alimentazione degli italiani (35 microgrammi per 100 grammi), e che il selenio – oltre a possedere indiscutibili proprietà benefiche – svolge un ruolo di primario antagonista nei confronti del mercurio, contrastandone il possibile assorbimento da parte dell’organismo umano, come confermato da molti studi scientifici.

Inoltre, la SSICA, Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari di Parma è impegnata ad effettuare routinariamente campagne di monitoraggio dei valori di mercurio presente nel tonno confezionato a livello industriale presente in Italia e prelevato presso la rete commerciale, come attività collegata alle proprie finalità. “Dal 2019 al 2023 abbiamo condotto campagne di campionamento riferite ai limiti di mercurio (Hg) fissati nel Regolamento CE 1881/2006, sostituito nel frattempo dal Regolamento UE 915/2023 (1 mg/kg) e che hanno interessato numerosi campioni di tonno in scatola prelevati in comuni punti vendita della GDO – afferma Paolo Cozzolino, Direttore Generale della SSICA – Nessuno di questi campioni ha superato il limite del regolamento e il valore medio riscontrato è inferiore a 0,2 mg/Kg, quindi meno di un quinto del valore massimo tollerabile”.

Infine, il rispetto della legislazione è garantito dai controlli ufficiali effettuati dalle Autorità pubbliche italiane e comunitarie, lungo tutta la filiera – dalla cattura alla commercializzazione – tali da garantire livelli di salubrità e sicurezza massimi. Inoltre, le aziende di ANCIT adottano una politica di approvvigionamento molto accorta che consente di selezionare le materie prime migliori per evitare che queste contengano contaminanti o sostanze che presentano rischi per il consumatore. L’industria italiana del tonno in scatola privilegia infatti specie di tonno (quali il pinne gialle e il tonnetto striato) che vivono in ambienti poco inquinati, quali gli oceani tropicali, e tutte le materie prime utilizzate sono sottoposte a rigorosi e frequenti controlli analitici.

ANCIT ribadisce quindi l’assenza di qualsivoglia rischio per la salute del consumatore, confermando il consumo di tonno in scatola come ricco di benefici in una dieta sana ed equilibrata come da linee guida indicate dall’EFSA.

ANCIT: “Nessun rischio per la salute. Sicurezza alimentare una priorità per i conservieri ittici”

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Un team di scienziati sulle tracce degli squali bianchi nel Mediterraneo

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Un team di scienziati sulle tracce degli squali bianchi nel Mediterraneo – I grandi squali bianchi (Carcharodon carcharias) sono predatori iconici che solcano gli oceani, ma nel Mar Mediterraneo si trovano tra le popolazioni più rare e minacciate al mondo. Storicamente presenti in abbondanza, oggi gli squali bianchi mediterranei sono quasi scomparsi, una situazione che si è aggravata negli ultimi secoli a causa di pratiche di pesca intensiva e dello sviluppo industriale delle zone costiere. La loro sopravvivenza è a rischio critico, e la comunità scientifica sta facendo grandi sforzi per comprendere come preservare questi giganti del mare prima che sia troppo tardi.

Perché la loro situazione è così preoccupante? Secondo l’IUCN, il grande squalo bianco nel Mediterraneo è classificato come Criticamente Minacciato, il livello più alto di rischio prima dell’estinzione. Le conoscenze su quanti squali bianchi siano rimasti e su come vivano in questa area, però, sono limitate, e questa mancanza di informazioni rende difficile pianificare una protezione adeguata. La frammentazione dell’habitat e le poche fonti di cibo hanno isolato questa popolazione, riducendo il suo numero a livelli preoccupanti.

Tra il 2021 e il 2023, un team di scienziati ha organizzato spedizioni nel Canale di Sicilia per trovare e monitorare questi squali. Durante le spedizioni, sono stati raccolti 159 campioni di DNA ambientale (eDNA) e utilizzate tecniche come le videocamere esche per attrarre e filmare eventuali squali e altre specie. Sebbene non ci siano stati avvistamenti diretti, il DNA degli squali bianchi è stato trovato in quattro aree chiave, il che suggerisce che ci sono ancora alcuni individui presenti e attivi.

Questa scoperta, riportatat sul Frontiers of Marine Science, è stata fondamentale: ha permesso di individuare uno degli ultimi rifugi per questa popolazione e di avviare un programma multi-istituzionale per la conservazione degli squali bianchi nel Mediterraneo. Le iniziative previste includono monitoraggi a lungo termine per stimare quanti squali bianchi rimangano e comprendere meglio la loro ecologia, dalla migrazione alla distribuzione. Queste informazioni saranno fondamentali per progettare un piano di gestione e conservazione efficace, che permetta alla popolazione mediterranea di squali bianchi di sopravvivere.

Proteggere questa specie carismatica è importante non solo per la biodiversità del Mediterraneo, ma anche per la salute complessiva del nostro ecosistema marino. Salvaguardare i grandi predatori come lo squalo bianco significa mantenere l’equilibrio di tutte le specie marine, promuovendo un mare più sano e resiliente per le future generazioni.

Un team di scienziati sulle tracce degli squali bianchi nel Mediterraneo

 

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Benefici ambientali dell’eolico offshore

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Benefici ambientali dell’eolico offshore – L’energia eolica offshore rappresenta una delle tecnologie più promettenti non solo per la produzione di energia pulita, ma anche per i suoi significativi benefici ambientali. In un momento storico in cui la lotta contro i cambiamenti climatici è diventata una priorità globale, l’eolico offshore si distingue come una delle soluzioni più efficaci per ridurre le emissioni di gas serra e minimizzare l’impatto ambientale dell’approvvigionamento energetico. In Sicilia, grazie alle sue caratteristiche geografiche e climatiche, l’eolico offshore potrebbe giocare un ruolo cruciale nel contribuire alla transizione energetica sostenibile dell’isola.

Riduzione delle emissioni di CO₂ e gas serra

Uno dei principali vantaggi ambientali dell’eolico offshore è la significativa riduzione delle emissioni di gas serra. Ogni megawatt di energia prodotto da turbine eoliche offshore evita l’utilizzo di combustibili fossili, che sono tra le principali fonti di emissioni di CO₂. Le emissioni di anidride carbonica derivanti dalla produzione di energia elettrica sono una delle cause principali del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici.
Le turbine eoliche offshore offrono una produzione energetica costante e pulita, che non genera emissioni dirette. A differenza delle centrali termoelettriche a gas o carbone, che immettono nell’atmosfera grandi quantità di CO₂ e altre sostanze inquinanti, l’eolico offshore sfrutta il vento, una risorsa naturale e inesauribile, per generare energia. Secondo l’International Energy Agency (IEA), ogni gigawattora (GWh) di energia prodotto dall’eolico offshore può evitare l’emissione di circa 500 tonnellate di CO₂, a seconda della fonte fossile sostituita.
Nel contesto siciliano, dove la produzione di energia da fonti fossili è ancora prevalente, l’adozione dell’eolico offshore potrebbe contribuire in modo sostanziale al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni stabiliti dalla Strategia Energetica Nazionale e dagli accordi internazionali sul clima.

Impatto limitato sull’ecosistema marino

Un’altra questione fondamentale legata all’energia eolica offshore è il suo impatto sull’ecosistema marino. Sebbene la costruzione e l’installazione di parchi eolici offshore possano avere effetti sull’ambiente marino, recenti progressi tecnologici hanno permesso di minimizzare tali impatti. Studi scientifici hanno dimostrato che, rispetto ad altre forme di sfruttamento del mare, come la pesca intensiva o l’estrazione di petrolio e gas, l’eolico offshore è molto meno invasivo.
Le moderne tecniche di installazione, come l’utilizzo di fondazioni galleggianti e metodi di ancoraggio a basso impatto, riducono significativamente il disturbo ai fondali marini. Inoltre, le turbine vengono generalmente installate in aree distanti dalle rotte migratorie delle specie marine, minimizzando così l’interferenza con la fauna ittica e i mammiferi marini. Le misure di mitigazione, come il monitoraggio acustico e visivo delle attività marine durante la fase di costruzione, contribuiscono a limitare i danni alla fauna locale.
È interessante notare che in alcuni casi, le strutture delle turbine possono persino fungere da habitat per la fauna marina. Le fondamenta delle turbine offshore, infatti, possono agire come barriere artificiali che favoriscono lo sviluppo di ecosistemi marini locali, con la crescita di coralli e altre specie bentoniche che trovano rifugio nelle strutture sottomarine.

Contributo alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico

Oltre a ridurre le emissioni di CO₂, l’eolico offshore contribuisce in modo significativo alla riduzione dell’inquinamento atmosferico. La produzione di energia da combustibili fossili non solo rilascia grandi quantità di gas serra, ma anche altri inquinanti, come ossidi di zolfo (SOx), ossidi di azoto (NOx) e particolato fine (PM2.5), che sono dannosi per la salute umana e per l’ambiente. Questi inquinanti sono legati a una serie di problemi di salute pubblica, tra cui malattie respiratorie e cardiovascolari.
L’energia eolica, essendo una fonte completamente priva di emissioni, contribuisce a migliorare la qualità dell’aria, riducendo il rischio di patologie legate all’inquinamento atmosferico. In particolare, in regioni come la Sicilia, dove le emissioni derivanti dal traffico e dalle centrali a combustibili fossili sono rilevanti, l’eolico offshore potrebbe giocare un ruolo importante nel migliorare la qualità dell’aria.
In termini di inquinamento acustico, le turbine offshore sono generalmente installate a distanze sufficienti dalla costa da non rappresentare una fonte di disturbo per le comunità costiere. A differenza delle turbine onshore, che possono generare rumore percepibile nelle vicinanze, quelle offshore operano lontano dalle aree abitate, riducendo al minimo l’impatto acustico sulle persone.

Supporto alla biodiversità e conservazione degli habitat naturali

L’energia eolica offshore può avere un ruolo positivo nella conservazione degli habitat naturali. Come accennato, le fondamenta delle turbine possono agire come barriere artificiali che stimolano lo sviluppo di nuove forme di vita marina. In molti casi, le aree intorno ai parchi eolici offshore diventano riserve protette non ufficiali, poiché le attività umane come la pesca vengono limitate per proteggere le infrastrutture energetiche.
Questo fenomeno crea “zone di esclusione” che favoriscono il ripopolamento ittico e la crescita della biodiversità. La creazione di nuovi habitat marini intorno alle turbine potrebbe, quindi, contribuire a migliorare la salute complessiva dell’ecosistema marino locale, fornendo rifugio a specie in pericolo o vulnerabili.
Un altro importante vantaggio per l’ambiente marino è la riduzione del rischio di incidenti legati allo sfruttamento di risorse fossili, come gli sversamenti di petrolio, che possono causare gravi danni agli ecosistemi marini. L’energia eolica offshore, non utilizzando risorse estratte dal sottosuolo, elimina questi rischi, contribuendo alla protezione delle acque e delle coste.

Mitigazione dei cambiamenti climatici

Uno dei benefici più ampi e significativi dell’energia eolica offshore è il suo contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici. L’eolico offshore, essendo una fonte di energia rinnovabile, aiuta a ridurre la dipendenza dalle fonti fossili, che sono tra le principali cause dell’aumento delle temperature globali.
In Sicilia, regione particolarmente vulnerabile agli effetti dei cambiamenti climatici, lo sviluppo dell’energia eolica offshore potrebbe giocare un ruolo decisivo nel prevenire fenomeni climatici estremi come ondate di calore, siccità prolungate e l’innalzamento del livello del mare, che minacciano l’ecosistema e l’economia locale.
L’eolico offshore offre anche una soluzione a lungo termine per la produzione di energia sostenibile, poiché le risorse eoliche marine sono inesauribili e non dipendono dalle fluttuazioni di prezzo o dalle disponibilità dei combustibili fossili. Questo garantisce una fornitura di energia sicura e pulita nel tempo, contribuendo a costruire un futuro energetico resiliente ai cambiamenti climatici.

Un’opportunità per promuovere l’educazione ambientale

L’espansione dell’eolico offshore in Sicilia rappresenta un’opportunità unica per promuovere l’educazione ambientale e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle energie rinnovabili. Le scuole, le università e i centri di ricerca siciliani potrebbero sfruttare questa opportunità per educare le nuove generazioni sui benefici ambientali dell’energia eolica e su come la transizione verso un futuro più sostenibile possa essere realizzata.
Inoltre, l’eolico offshore potrebbe diventare un esempio tangibile di come la Sicilia può conciliare lo sviluppo economico con la protezione dell’ambiente, ispirando altre regioni e nazioni a seguire l’esempio.

In sintesi, l’energia eolica offshore offre una vasta gamma di benefici ambientali che vanno dalla riduzione delle emissioni di gas serra alla conservazione degli ecosistemi marini. In Sicilia, dove le risorse naturali sono abbondanti e la necessità di una transizione energetica sostenibile è urgente, l’eolico offshore rappresenta una soluzione concreta per affrontare le sfide ambientali della nostra epoca.
La sua capacità di produrre energia pulita, ridurre l’inquinamento e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici ne fanno una tecnologia cruciale per il futuro della regione. Con il giusto supporto politico, istituzionale e sociale, l’energia eolica offshore potrebbe trasformare la Sicilia in un leader nel settore delle energie rinnovabili, contribuendo a proteggere l’ambiente per le generazioni future.

Fonte: Offshore Wind Outlook 2019 – IEA​(IEA)
World Economic Forum – Offshore Wind Energy​(World Economic Forum)

Attraverso il bando regionale “Sicilia che Piace”, promosso dall’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Siciliana, In Rete SRL ha sviluppato il progetto “Eolico Offshore Sicilia”, un’iniziativa articolata e innovativa che esplora l’energia rinnovabile, con un focus sull’eolico offshore in Sicilia. Questo progetto multidimensionale è strutturato per informare e sensibilizzare il pubblico sui vantaggi delle energie sostenibili, attraverso un approccio multimediale che integra articoli, documentari, e piattaforme online.

Benefici ambientali dell’eolico offshore

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