Scozia: record di sopravvivenza dei salmoni dal 2020

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Scozia: record di sopravvivenza dei salmoni dal 2020 – Nello scorso mese di settembre, l’acquacoltura del salmone in Scozia ha fatto registrare risultati eccezionali, con un tasso di sopravvivenza del 98,18%. Questo mese è solitamente considerato impegnativo per la salute dei salmoni, ma i dati pubblicati da Salmon Scotland mostrano un netto miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando il caldo aveva causato un aumento della mortalità dovuto alle fioriture di micromeduse. Quest’anno, invece, i numeri riflettono un’efficace strategia di gestione.

Per tutto il 2024, i tassi di sopravvivenza del salmone scozzese sono rimasti alti, raggiungendo addirittura il 99,03% a giugno. Salmon Scotland spiega che questi risultati positivi derivano dai milioni di sterline investiti ogni anno per migliorare la salute dei pesci e il loro benessere. Il piano di investimento prevede, a partire dal 2028, circa 975 milioni di sterline in nuove tecnologie, come navi equipaggiate con sistemi di acqua dolce per combattere i parassiti come i pidocchi e altri strumenti per ridurre il tempo che i salmoni trascorrono in mare. Questo impegno include anche la formazione del personale e l’adozione di sistemi di monitoraggio per rispondere prontamente alle sfide naturali, come l’aumento della temperatura del mare o le fioriture di meduse.

Nelle acque della costa occidentale e delle isole scozzesi, i salmoni d’allevamento trascorrono fino a 18 mesi con tassi di sopravvivenza molto elevati, a differenza dei loro parenti selvatici che, nell’ambiente naturale, affrontano sfide ben maggiori e registrano tassi di sopravvivenza molto bassi, tra l’1 e il 2%.

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Temperature marine spingono sardine giapponesi nelle acque USA

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Temperature marine spingono sardine giapponesi nelle acque USA – Il problema dei cambiamenti climatici si manifesta in molteplici modi, tra cui l’innalzamento delle temperature globali che non risparmia neanche gli oceani. L’aumento delle temperature marine altera la chimica e gli ecosistemi del mare, influenzando profondamente la vita marina. In risposta, molte specie acquatiche sono costrette a spostarsi per trovare condizioni adatte alla loro sopravvivenza, portando a conseguenze impreviste e spesso sorprendenti.

Una scoperta inattesa durante un’indagine scientifica annuale della NOAA ha rivelato una nuova migrazione: le sardine giapponesi, un tempo presenti solo nel Pacifico settentrionale asiatico, sono state identificate nelle acque al largo della costa occidentale degli Stati Uniti, da Washington alla California meridionale. Questa scoperta, pubblicata sulla rivista Molecular Ecology, apre nuove domande sull’impatto del cambiamento climatico e sulle dinamiche di adattamento delle specie marine.

Secondo i ricercatori, il cambiamento climatico e le ondate di calore marine hanno probabilmente ampliato l’habitat disponibile per le sardine giapponesi, facilitando la loro espansione attraverso il Pacifico. I piccoli pesci pelagici costieri come le sardine sono spesso indicatori precoci delle variazioni ambientali: la loro elevata mobilità e la varietà di habitat che possono occupare li rende particolarmente sensibili ai cambiamenti di temperatura. Questo evento potrebbe quindi essere un segnale di adattamento climatico che riguarda numerosi stock ittici in tutto il mondo.

Le sardine giapponesi sono apparse nei campioni NOAA per la prima volta nel 2022, in sostituzione delle locali sardine del Pacifico, con cui condividono un aspetto praticamente identico, distinguibile solo tramite analisi genomiche. Questo spostamento potrebbe portare a una competizione tra specie simili, un fenomeno ancora poco compreso. Gli scienziati si interrogano sul futuro delle sardine giapponesi nel Pacifico americano e sull’eventuale possibilità di incrocio con le sardine del Pacifico, fattore che potrebbe influenzare la gestione degli stock ittici e le politiche di pesca lungo la costa occidentale.

Kirsten Koch, direttrice del Southwest Fisheries Science Center, ha sottolineato come la scoperta metta in evidenza l’importanza di monitoraggi continuativi per comprendere appieno le fluttuazioni degli ecosistemi marini. Grazie alla dedizione dei ricercatori NOAA e ai loro registri storici, è possibile individuare quanto tali eventi siano inusuali e cosa essi possano significare per il futuro della biodiversità marina.

Questa scoperta non è solo un’osservazione eccezionale, ma un monito per approfondire lo studio degli effetti del cambiamento climatico sugli habitat oceanici.

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Federpesca: eolico offshore sempre più attento al coinvolgimento del settore

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Federpesca: eolico offshore sempre più attento al coinvolgimento del settore – “Per il nostro settore la sfida della transizione energetica eolica offshore potrà essere sostenibile solo se non porterà ulteriori ripercussioni negative sull’ambiente marino, ma soprattutto sulla coesione economica, sociale e territoriale in un Paese e in una Regione come la Sicilia che dipende dalla pesca come fonte di sostentamento alimentare ed economico”, ha dichiarato la Direttrice di Federpesca, Francesca Biondo, durante la conferenza “Offshore Wind Revolution – Building the industry and getting the ports ready”, che si è tenuta a Palermo presso il Marina Convention Center lo scorso 24 e 25 ottobre 2024.

Promosso dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, in collaborazione con Magellan Circle, l’evento è stato organizzato con la partnership di WindEurope, ANEV e AERO, e con il patrocinio dell’Ambasciata di Danimarca in Italia, e dedicato proprio al tema della produzione di energia da eolico offshore. L’obiettivo dell’appuntamento è stato quello di inquadrare la strategicità del tema per il Paese e condividere una linea di indirizzo comune – a livello tecnologico e di policy – per non perdere l’occasione di essere driver europei di questo nuovo mercato in forte espansione. Per questo motivo, si è ritenuto importante valorizzare il punto di vista di Federpesca, per discutere – in un panel dedicato – degli impatti economici, sociali e ambientali dello sviluppo dell’eolico offshore.

“Un ringraziamento speciale a Fulvio Mamone Capria, presidente di AERO – Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore -, che ha coordinato e moderato questo panel dimostrando ancora una volta l’attenzione al nostro settore” continua la Direttrice Biondo. “Da tempo abbiamo iniziato una collaborazione con AERO per lavorare su un coinvolgimento attivo degli operatori del settore della pesca, verso la promozione della loro partecipazione non solo nella definizione di orientamenti trasparenti, ma anche per nello svolgimento di valutazioni di impatto dei singoli progetti, oltre che nella pianificazione spaziale marittima. L’auspicio è quello di trovare soluzioni efficienti che mirino a promuovere la coesistenza, bilanciando gli interessi dell’industria e della pesca, e assicurando che entrambe le attività possano svilupparsi ed evolversi. Se immaginata insieme, questa collaborazione non solo promuove la sostenibilità ambientale verso gli obiettivi dell’Agenda 2030, ma può anche generare opportunità economiche per le comunità costiere, creando un modello di sviluppo integrato”, ha concluso la Dott.ssa Biondo.

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Pesca, Falcone (FI-PPE) incontra esponenti delle marinerie siciliane

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Pesca, Falcone (FI-PPE) incontra esponenti delle marinerie siciliane – L’eurodeputato Marco Falcone ha avviato il ciclo permanente di tavoli d’approfondimento con gli attori protagonisti e gli stakeholder del comparto pesca in Sicilia.

In videocollegamento da Catania, il vice capo della delegazione di Forza Italia nel Gruppo PPE al Parlamento Europeo ha incontrato i vertici di Fedagripesca Sicilia e alcuni rappresentanti delle marinerie del Trapanese e del Sud-est Sicilia. Hanno preso parte al tavolo il presidente di Fedagripesca Sicilia Nino Accetta e il vice presidente Francesco Catanzaro, Maurizio Giacalone in rappresentanza dell’Organizzazione di produttori “Blue Sea Gambero Rosso”, Michele Taccone per le marinerie del Siracusano e il direttore generale del Dipartimento Pesca della Regione Siciliana Alberto Pulizzi.

“Inizia un percorso – afferma l’on. Falcone, substitute member della Commissione Pesca – che intende far evolvere il rapporto tra il mondo della pesca di Sicilia e Sardegna e l’Europa. Vogliamo rimettere al centro le reali problematiche che frenano la competitività dei nostri pescatori e la produttività del settore. Sono diverse le richieste d’intervento che oggi abbiamo recepito dai pescatori: fra le altre cose, si va dagli ostacoli al ringiovanimento delle flotte, al mancato ricambio generazionale nelle marinerie siciliane, fino alle limitazioni nelle attività di pesca fra Basso Tirreno e Canale di Sicilia. Si tratta di restrizioni su cui l’UE deve rivedere il proprio approccio, favorendo il lavoro e gli imprenditori della pesca mediterranea, anche mettendoli al riparo dalla concorrenza dei paesi del Nord Africa che non devono sottostare alle regole europee. Con un approccio concreto e fattivo – conclude Falcone – vogliamo portare la voce dei pescatori in UE”. 

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Federpesca: eolico offshore sempre più attento al coinvolgimento del settore

Federpesca: eolico offshore sempre più attento al coinvolgimento del settore

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“Per il nostro settore la sfida della transizione energetica eolica offshore potrà essere sostenibile solo se non porterà ulteriori ripercussioni negative sull’ambiente marino, ma soprattutto sulla coesione economica, sociale e territoriale in un Paese e in una Regione come la Sicilia che dipende dalla pesca come fonte di sostentamento alimentare ed economico” ha dichiarato la Direttrice di Federpesca, Francesca Biondo, durante la conferenza “Offshore Wind Revolution – Building the industry and getting the ports ready”, che si è tenuta a Palermo presso il Marina Convention Center lo scorso 24 e 25 ottobre 2024.

Promosso dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, in collaborazione con Magellan Circle, l’evento è stato organizzato con la partnership di WindEurope, ANEV e AERO, e con il patrocinio dell’Ambasciata di Danimarca in Italia, e dedicato proprio al tema della produzione di energia da eolico offshore. 

L’obiettivo dell’appuntamento è stato quello di inquadrare la strategicità del tema per il Paese e condividere una linea di indirizzo comune – a livello tecnologico e di policy – per non perdere l’occasione di essere driver europei di questo nuovo mercato in forte espansione. Per questo motivo, si è ritenuto importante valorizzare il punto di vista di Federpesca, per discutere – in un panel dedicato – degli impatti economici, sociali e ambientali dello sviluppo dell’eolico offshore.

“Un ringraziamento speciale a Fulvio Mamone Capria, presidente di AERO – Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore -, che ha coordinato e moderato questo panel dimostrando ancora una volta l’attenzione al nostro settore” continua la Direttrice Biondo.

“Da tempo abbiamo iniziato una collaborazione con AERO per lavorare su un coinvolgimento attivo degli operatori del settore della pesca, verso la promozione della loro partecipazione non solo nella definizione di orientamenti trasparenti, ma anche per nello svolgimento di valutazioni di impatto dei singoli progetti, oltre che nella pianificazione spaziale marittima. L’auspicio è quello di trovare soluzioni efficienti che mirino a promuovere la coesistenza, bilanciando gli interessi dell’industria e della pesca, e assicurando che entrambe le attività possano svilupparsi ed evolversi. Se immaginata insieme, questa collaborazione non solo promuove la sostenibilità ambientale verso gli obiettivi dell’Agenda 2030, ma può anche generare opportunità economiche per le comunità costiere, creando un modello di sviluppo integrato”, ha così concluso la Dott.ssa Biondo.

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