Unci AgroAlimentare: in Puglia piccole barche e comunità pescatori affamati dall’UE

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Unci AgroAlimentare: in Puglia piccole barche e comunità pescatori affamati dall’UE – La pesca del rossetto nel Golfo di Manfredonia sta subendo l’ennesima azione di dumping sociale da parte della Direzione Generale Mare della Commissione europea con un’opposizione serrata al terzo rinnovo del piano di gestione, per la campagna di pesca 2025-2027.
La richiesta di rinnovo è stata inoltrata tempestivamente ed il ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha proposto alla Commissione Ue, a fine ottobre 2024, una nuova versione aggiornata del piano di gestione per la pesca del rossetto all’interno del compartimento marittimo di Manfredonia, ricevendo il parere favorevole da parte del Consiglio consultivo regionale del Medac – Mediterranean Advisory Council, organismo composto da organizzazioni della pesca, associazioni ambientaliste e di tutela dei consumatori.

Nulla è stato lasciato al caso da parte dell’ente di ricerca Cirspe – Centro Italiano Ricerche e Studi per la Pesca scrl, istituto riconosciuto dal ministero, nell’elaborazione delle docuentazioni a supporto dell’istanza presentata a Bruxelles. Una proposta supportata anche dall’autorizzazione ricevuta in precedenza dalla stessa Commissione Ue per la campagna di sperimentazione pesca del 2018 e del 2022, che con l’ultimo provvedimento consentiva la pesca fino alla primavera del 2024.

Oggi per il prosieguo delle attività nel prossimo triennio è necessaria una nuova decisione della Commissione europea, ma Unci AgroAlimentare non può che prendere atto che c’è una forte resistenza da parte dell’Esecutivo Ue a concedere il rinnovo.
Ci corre l’obbligo di sottolineare che la pesca al rossetto autorizzata nella precedente campagna, effettuata con tutti gli accorgimenti scientifici possibili, non ha registrato alcuna criticità per il benessere di questa specie (Aphia minuta). Ancora una volta ribadiamo che i pescatori e le comunità costiere basano la loro redditività anche su attività tradizionali e questa è una tipologia di pesca storica nel Golfo di Manfredonia, effettuata soltanto stagionalmente. I pescatori hanno a cuore la tenuta della risorsa ittica, che consentirà loro una sostenibilità economica ed ambientale nel tempo, grazie anche al Piano di gestione, che ha rispettato i parametri richiesti dal Regolamento. Alla luce di tutto ciò, risulta incomprensibile la posizione della Commissione.

“Auspichiamo che da Bruxelles – ha dichiarato Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentaregiunga un segnale positivo, con la presa d’atto della Commissione e il via libera a mantenere viva una tradizione e un’importante opportunità per i piccoli pescatori del comprensorio, con un piano di gestione che coniuga l’attenzione per la sostenibilità ecologica alla tutela del lavoro e del reddito dei pescatori e delle loro famiglie”.

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Per la prima volta pubblicate le statistiche su TAC e giorni in mare in UE

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Per la prima volta pubblicate le statistiche su TAC e giorni in mare in UE – La Commissione europea ha compiuto un passo decisivo verso una maggiore trasparenza nella gestione delle risorse ittiche pubblicando, per la prima volta, le statistiche ufficiali sulle catture totali ammissibili (TAC) e sui giorni di pesca in mare relativi al 2023. Questo nuovo strumento informativo, che sarà aggiornato annualmente, rappresenta un punto di svolta nella Politica Comune della Pesca (PCP), offrendo una visione chiara delle dinamiche che regolano la sostenibilità degli stock ittici dell’Unione Europea.

I TAC, ovvero i limiti di cattura stabiliti per la maggior parte degli stock ittici commerciali, costituiscono uno dei principali meccanismi di gestione della pesca nell’UE. Definiti annualmente sulla base di rigorosi pareri scientifici, i TAC sono il risultato di complesse negoziazioni tra i Paesi membri e, per gli stock condivisi, con le Organizzazioni Regionali di Gestione della Pesca (RFMO) e Paesi extra-UE. Ogni TAC è specifico per una determinata specie o gruppo di specie in precise aree geografiche, monitorando in modo puntuale le attività di pesca per garantire la conservazione delle risorse marine.

Accanto ai TAC, il regime di sforzo di pesca regola il numero di giorni in cui le imbarcazioni possono operare in mare, misurando l’intensità dell’attività di pesca anche in termini di kilowatt-giorno. Questo sistema permette di controllare non solo la quantità di pesce prelevato, ma anche la pressione esercitata sugli ecosistemi marini, favorendo una gestione più equilibrata delle risorse.

La raccolta e la segnalazione dei dati sono affidate ai singoli Stati membri, che inviano le proprie statistiche alla Commissione Europea per finalità di controllo e conformità agli accordi internazionali. Tali informazioni vengono poi condivise con le ORGP e i Paesi extra-UE nell’ambito di accordi bilaterali, rafforzando la cooperazione globale nella tutela degli oceani.

Le nuove statistiche, consultabili sul sito ufficiale della Commissione europea nella sezione dedicata alle quote di pesca, integrano i dati di Eurostat, offrendo una panoramica completa e dettagliata sull’andamento delle attività di pesca nell’UE. In caso di superamento dei limiti stabiliti, le misure previste includono la chiusura immediata della pesca, una decisione che viene registrata come “arresto della pesca” nelle tabelle statistiche.

Questo livello di dettaglio e trasparenza non solo contribuisce a una gestione più efficace delle risorse ittiche, ma rappresenta anche un’importante opportunità per i professionisti del settore e per il pubblico interessato, favorendo una maggiore consapevolezza sull’importanza di pratiche di pesca sostenibili.

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Regione Puglia. In arrivo il nuovo bando FEAMPA

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Regione Puglia. In arrivo il nuovo bando FEAMPA – “Entro una settimana sarà pubblicato il nuovo bando per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura (FEAMPA), all’interno del quale sarà riproposta la misura in favore della riqualificazione e dell’ammodernamento dei luoghi di sbarco e dei ripari di pesca. Nell’ambito di questa misura si potranno così recuperare anche le progettualità del vecchio bando 2014-2020, finanziate e mai avviate, dei comuni di Barletta, Carovigno, Maruggio, Polignano a Mare e Torchiaroo, il tutto alla condizione che detti comuni possano avvalersi del livello esecutivo di progettazione. A questi 5 comuni potranno aggiungersi, con traslazione diretta nei nuovi fondi FEAMPA, anche i progetti dei comuni di Margherita di Savoia, Castrignano del Capo e Ugento, i quali, destinatari di finanziamento con il vecchio bando, sono stati avviati ma con una spesa inferiore al 70 %. La spesa ammessa a finanziamento con il vecchio bando fu di euro 9.396.795,35, ripartiti tra 17 comuni. Di questi 17 comuni ce ne sono 8 che hanno chiuso i lavori o sono prossimi alla conclusione, ossia Gallipoli, Molfetta, Vieste, Bisceglie, Ischitella, Peschici, Zapponeta, Fasano e Salve”.

Lo dichiarano gli assessori della Regione Puglia all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, e al Bilancio, Fabiano Amati.

Regione Puglia. In arrivo il nuovo bando FEAMPA

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Frode nell’etichettatura dei prodotti ittici. Analisi globale e prospettive di intervento

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Frode nell’etichettatura dei prodotti ittici. Analisi globale e prospettive di intervento – Negli ultimi anni, il fenomeno della frode legata all’etichettatura errata dei prodotti ittici ha sollevato preoccupazioni a livello globale. La crescente complessità delle filiere di approvvigionamento, il commercio internazionale e la domanda sempre più elevata di prodotti ittici hanno contribuito a rendere il settore vulnerabile a manipolazioni e inganni. Questo fenomeno non riguarda solo alcuni mercati, ma si estende ovunque, dalle grandi economie come gli Stati Uniti e l’Europa fino ai mercati emergenti dove i controlli sono spesso meno rigidi.

Un’importante meta-analisi pubblicata su ScienceDirect ha analizzato il fenomeno negli Stati Uniti, rivelando che il 39,1% dei prodotti ittici venduti risulta etichettato in modo errato. La sostituzione di specie è una delle pratiche più diffuse, in cui pesci meno pregiati vengono venduti come varietà di maggior valore, spesso per massimizzare i profitti. Anche l’uso di denominazioni di mercato non accettabili è una strategia comune per confondere i consumatori, mentre la presenza di nomi commerciali ambigui aggiunge ulteriore confusione nel mercato.

Le conseguenze di questo fenomeno sono profonde e impattano diversi ambiti. Dal punto di vista della salute pubblica, il consumo di specie non dichiarate può esporre i consumatori a rischi come allergeni sconosciuti o livelli di tossine superiori agli standard di sicurezza. Sul piano ambientale, la pratica del mislabeling mina gli sforzi per una pesca sostenibile, vanificando il lavoro di certificazioni e regolamentazioni create per proteggere gli ecosistemi marini. A livello economico, la fiducia del consumatore viene compromessa, danneggiando non solo chi acquista ma anche le aziende oneste che operano nel settore con trasparenza.

Per contrastare questa problematica è necessario rafforzare i controlli lungo tutta la filiera, promuovere una regolamentazione più rigorosa e investire in tecnologie avanzate come il sequenziamento del DNA per garantire l’autenticità delle specie ittiche vendute. Inoltre, sensibilizzare i consumatori sull’importanza di un acquisto consapevole può contribuire a ridurre il mercato per i prodotti contraffatti. L’attenzione mediatica e l’impegno di diverse istituzioni stanno facendo emergere i primi segnali positivi, indicando che un cambiamento concreto è possibile. L’obiettivo è creare un’industria ittica più trasparente, dove la sostenibilità e la qualità non siano più un’eccezione, ma la norma.

Frode nell’etichettatura dei prodotti ittici. Analisi globale e prospettive di intervento

 

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Caviar Giaver a Taste Firenze 2025

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Caviar Giaver a Taste Firenze 2025 – Dall’8 al 10 febbraio 2025 Firenze diventa la capitale del Food & Beverage italiano.​ In questa occasione, l’invito è a scoprire la prelibatezza della collezione unica di caviale Giaveri, composta da ben 8 tipologie diverse, tra cui i rarissimi caviali Beluga Imperial e Persian Osietra di Caviar Giaveri, protagonisti di una degustazione guidata esclusiva condotta dal nostro brand ambassador Maurizio Barcella.

Il 2025 è l’anno delle stelle, ovvero le eccellenze da bere e da mangiare, anima del Pitti Taste, che si accendono come astri solitari oppure si uniscono, formando costellazioni. Questo è il tema e la filosofia scelta dagli organizzatori: un bel cielo stellato popolato di prelibatezze, tanto che il titolo del tema del salone è “Nato sotto il segno del gusto”.

Le proposte Caviar Giaveri sono protagoniste in questo firmamento: il Beluga Imperial è per veri intenditori, celebre per la sua qualità ineguagliabile e il sapore delicato e raffinato. Le uova morbide coccolano il palato, regalando sensazioni sublimi e afrodisiache. Il Persian Osietra è una delle tipologie più rare al mondo, produzione esclusiva di Caviar Giaveri, dall’esperienza sensoriale eccelsa: le perle sono grandi e succose, con un gusto marino pieno ma incredibilmente delicato. Insieme, rappresentano un’opportunità unica per immergersi nella qualità superiore, frutto di una tradizione di famiglia.

L’appuntamento è, quindi: dall’8 al 10 febbraio 2025 -Taste 2025 – Firenze – Padiglione centrale/Piano terra/P/11

Per vivere un’esperienza sensoriale alla scoperta dei segreti dell’eccellenza più autentica, in una cornice preziosa come la città di Firenze, è possibile acquistare il biglietto e scoprire tutte le informazioni qui.

Per chi, invece, desiderasse conoscere più da vicino Caviar Giaveri, realtà a totale filiera interna e controllata che le permette di impegnarsi da sempre nel rispetto dell’ambiente, la salvaguardia della specie e la sostenibilità, è possibile consultare il sito www.caviargiaveri.com.

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