La Spagna guida la strada nell’acquacoltura sostenibile

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La Spagna guida la strada nell’acquacoltura sostenibile – La Spagna continua a rafforzare la sua posizione come leader mondiale nell’acquacoltura sostenibile, svolgendo un ruolo cruciale nel settore economico primario del paese. Il Rapporto sulle Statistiche della Produzione Biologica 2023, pubblicato dal Ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione, evidenzia una crescita significativa in questo ambito. L’acquacoltura, insieme all’agricoltura e all’allevamento, ha adottato il modello ecologico, con un aumento della produzione del 7% nell’ultimo anno, per un totale di oltre 4.000 tonnellate di prodotti acquatici biologici. Di queste, 1.745 tonnellate sono costituite da cozze.

Nel 2023, in Spagna sono state registrate 163 attività di acquacoltura biologica, a cui si aggiungono 16 dedicate all’estrazione di alghe selvatiche. Questo porta il totale delle attività di produzione biologica acquatica a 179, sottolineando l’impegno del paese verso la sostenibilità nei settori della pesca e dell’acquacoltura. Le principali specie prodotte biologicamente includono cozze, ostriche, trote iridee, storioni e alghe.

La Galizia si distingue con 154 attività di acquacoltura biologica, di cui 153 dedicate alla coltivazione di cozze, mentre una si concentra sulla coltivazione di alghe. A queste si aggiungono altre 14 attività che riguardano l’estrazione di alghe selvatiche. In confronto, nelle Asturie sono presenti quattro attività, con due dedicate alla coltivazione di ostriche e altre due all’estrazione di alghe dall’ambiente naturale. In altre regioni, come Castilla-La Mancha e La Rioja, l’allevamento di trota iridea biologica è il settore predominante, mentre in Andalusia è presente un’operazione unica per l’allevamento biologico di storioni.

Al di là dell’acquacoltura, il rapporto rivela una crescita impressionante nel settore agricolo biologico della Spagna. La superficie dedicata alla produzione agricola biologica è aumentata del 12%, raggiungendo quasi 3 milioni di ettari nel 2023. Allo stesso modo, le operazioni di allevamento biologico hanno registrato un aumento del 18%, consolidando ulteriormente la posizione della Spagna come leader nella produzione alimentare sostenibile.

Questa espansione evidenzia la crescente domanda di prodotti eco-sostenibili e gli sforzi continui della Spagna per promuovere la sostenibilità ambientale in tutti gli aspetti dei suoi settori primari. Man mano che i consumatori diventano sempre più consapevoli dell’impatto ecologico delle loro scelte alimentari, i settori dell’acquacoltura e dell’agricoltura biologica della Spagna sono destinati a crescere ulteriormente.

La Spagna guida la strada nell’acquacoltura sostenibile

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In Puglia la prima fattoria acquaponica d’Europa

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In Puglia la prima fattoria acquaponica d’Europa – Nasce in Puglia la prima fattoria acquaponica d’Europa. Si inaugurerà oggi, lunedì 14 ottobre, nell’impianto di depurazione di Castellana Grotte la struttura all’avanguardia in cui le acque reflue urbane già trattate e idonee all’irrigazione verranno ulteriormente depurate – attraverso tecnologie avanzate – per essere utilizzate per la produzione in situ di verdure e pesce.

Una realizzazione di straordinaria importanza per la quale Autorità Idrica Pugliese, ente coordinatore istituzionale del progetto AWARE (Aquaponics from WAstewater REclamation), era stata insignita del prestigioso premio CRESCO Award Città Sostenibili lo scorso anno a Genova in occasione dell’Assemblea annuale dell’Anci.

“Siamo orgogliosi di aver contribuito, insieme a qualificati professionisti provenienti da sette Paesi Membri dell’Unione, a questo risultato. Che per noi è insieme un traguardo dall’enorme valore scientifico ed anche un punto di partenza da cui muovere per esportare approccio, metodo e tecnologia nel resto del continente”, dichiara l’ingegnere Roberta Maria Rana, dirigente responsabile del Servizio Depurazione e Recapiti di AIP che ha seguito tutte le fasi di sviluppo del progetto.

Analoga soddisfazione esprime il Direttore Generale di AIP Cosimo Ingrosso, per il quale “questa iniziativa, al di là dell’impatto scientifico di eccezionale rilevanza, è in linea con le strategie e le attività di pianificazione e investimento dell’ente attuate negli anni, tutte incentrate sulla tutela dell’acqua, che è il maggiore dono concesso all’umanità”.

“Un autentico salto nel futuro –  per il Presidente AIP Toni Matarrelli – soprattutto in una fase drammatica per le popolazioni del Sud d’Italia e del mondo, afflitte dalla siccità. Attraverso la tecnologia pilota realizzata in Puglia, si potranno abbattere tanto lo sperpero di acqua, quanto i livelli di inquinamento, coniugando ecologia, sostenibilità e impresa”.

In Puglia la prima fattoria acquaponica d’Europa

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Geopolitica del Mediterraneo e ambiente marino tra i temi discussi al G7 di Siracusa

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Geopolitica del Mediterraneo e ambiente marino tra i temi discussi al G7 di Siracusa – Lo scorso 21 settembre, giornata inaugurale del G7 Aagricoltura e Pesca sono andati in scena due interessanti workshop.

Nel primo, avente come tema la Geopolitica nel Mediterraneo in relazione alle possibilità di esercizio della pesca d’altura, Federico Camilleri, autore delle rubrica “La Bussola” di Pesceinrete,  ha fatto il punto sulle dinamiche in corso ed i riflessi futuri con l’istituzione delle Zone Economiche Esclusive (ZEE) nelle aree di interesse della pesca d’altura siciliana da parte dell’Algeria, della Tunisia e della Libia che hanno notevolmente anticipato il nostro Governo Nazionale il quale si è ufficialmente mosso solo nel 2021 per dichiarare l’istituzione della ZEE italiana.

Il Presidente del Distretto della Pesca e della Crescita Blu-COSVAP, Nino Carlino, ha illustrato le mosse del proprio organismo per intessere proficui rapporti commerciali con i suddetti Paesi del Nord Africa e mantenere sempre viva la strada, tracciata ormai da molti anni, della cooperazione in materia di pesca. Il Presidente dell’Organizzazione di Produttori Blue Sea di Mazara del Vallo, Maurizio Giacalone, che recentemente ha partecipato ad una missione congiunta con il predetto Distretto della Pesca in Libia, ha evidenziato il limite di queste pregevoli iniziative le quali, tuttavia, passano al vaglio, se non al blocco, da parte delle Istituzioni Europee. Il dirigente del Servizio 4 del Dipartimento della Pesca Mediterranea, Leonardo Catagnano, in rappresentanza  dell’ospitante Dipartimento della Pesca Mediterranea dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, ha espresso il proprio apprezzamento per le importanti tematiche affrontate ripromettendosi di svilupparle ulteriormente con gli attori interessati.

Nel secondo workshop il tema trattato è stato il ruolo della pesca in materia di ripristino dell’ambiente marino e della conservazione delle tradizioni marinare. Anche in questo caso è intervenuto Federico Camilleri fornendo un’anteprima del proprio studio che sarà presentato in uno dei convegni organizzati nel corso dell’evento internazionale ECOMONDO che si svolgerà a Rimini dal 5 all’ 8 novembre. In questo studio viene sviluppato un modello di filiera di raccolta della plastica soprattutto dai fondali marini d’altura prendendo come base logistica il porto di Mazara del Vallo con l’impiego dei locali pescherecci e con le successive implicazioni che vedono coinvolte la locale Amministrazione Comunale nella messa a disposizione dell’isola ecologica recentemente realizzata con fondi UE e della riconversione energetica del marine litter con la possibilità di sperimentazione e collaborazione con l’ENEA.

Successivamente, la professoressa dell’Università di Catania, Giuseppina Alongi, ha fatto un’interessante e approfondita analisi del problema della plastica in mare, soprattutto delle nano plastiche, fornendo dettagliate motivazioni scientifiche sulla impellente necessità di eliminare quanta più plastica possibile dai nostri mari. Il direttore dell’Area Marina Protetta del Plemmirio, Salvo Cartarrasa, affiancato dai coordinatori scientifici, ha illustrato, oltre che le finalità della sua istituzione, le iniziative che vedono coinvolti i locali pescatori nella gestione dell’Area Marina stessa e dei suoi potenziali sviluppi, con impegno costante sulla divulgazione della cultura ambientale e del mantenimento delle tradizioni di pesca. Il dirigente regionale Leonardo Catagnano ha ricordato, infine, gli sforzi della propria Amministrazione nel sostenere tutte queste iniziative ambientali attingendo ai fondi Comunitari appositamente messi a disposizione.

Geopolitica del Mediterraneo e ambiente marino tra i temi discussi al G7 di Siracusa

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Unci AgroAlimentare: innovazione tecnologica e digitale per acquacoltura sostenibile e resiliente

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Unci AgroAlimentare: innovazione tecnologica e digitale per acquacoltura sostenibile e resiliente– L’utilizzo di tecnologie avanzate e intelligenti per il monitoraggio e la gestione degli impianti di acquacoltura: è questo il focus di uno studio innovativo elaborato dal Corisa – Consorzio di Ricerca Sistemi ad Agenti e dall’Università di Salerno, nell’ambito di un progetto dell’Unci AgroAlimentare, rientrante nel Programma nazionale triennale della pesca, annualità 2024.

Obiettivo della ricerca è l’analisi e la proposta di modelli e sistemi tecnologici per lo sviluppo di un’acquacoltura più sostenibile e in grado di gestire le criticità, anche e soprattutto di fronte ad un incremento della domanda e a una maggiore complessità delle strutture di allevamento.

“Abbiamo sempre sostenuto – ha affermato Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare, a conclusione del progetto – la necessità di intraprendere ricerche nel settore primario e in particolare nella filiera ittica, per definire nuovi percorsi, che puntino alla riduzione dell’impatto ambientale delle attività, agevolando il lavoro degli operatori e incrementando la redditività delle imprese, attraverso l’adozione di nuove tecniche e dispositivi tecnologici e digitali, salvaguardando sempre la qualità dei prodotii immessi sul mercato”.

Con il progetto, attraverso l’implementazione di tecnologie IoT (Internet of things, una rete di strumenti e apparecchi incorporati con sensori, software e connettività), è stato analizzato come sia possibile migliorare la sostenibilità, efficienza operativa e gestione dei rischi negli impianti di acquacoltura.

È stata inoltre condotta un’attenta analisi dello stato dell’arte delle applicazioni tecnologiche IoT per il comparto, che ha permesso di identificare i parametri critici da monitorare per una futura implementazione dell’architettura proposta. Tali parametri, come qualità dell’acqua, temperatura, ossigenazione e comportamento degli organismi, dovranno essere personalizzati in base alle specie allevate e alle specifiche caratteristiche dell’impianto. L’architettura proposta consente decisioni più rapide e basate su dati in tempo reale, migliorando il benessere degli animali allevati, attenuando le ricadute ambientali e incrementando la produttività.

Gli impatti sociali e economici dell’implementazione di questa tecnologia sono significativi, con benefici che spaziano dal miglioramento delle competenze dei dipendenti alla maggiore competitività delle aziende nel mercato globale dell’acquacoltura. A questo scopo, è stato proposto un approccio basato sul modello di Endsley per la realizzazione di un dispositivo IoT per la “consapevolezza della situazione” (situation-aware). Il dispositivo costituisce la base per l’implementazione di un’architettura innovativa basata su un edge-cloud continuum, progettata per migliorare il monitoraggio e il controllo in tempo reale degli impianti di acquacoltura. Per dimostrare l’efficacia di tale approccio, è stato presentato un caso di studio sull’allevamento di branzini (Dicentrarchus labrax) in un sistema RAS (Recirculating Aquaculture System), illustrando una possibile distribuzione dell’architettura proposta.

Unci AgroAlimentare: innovazione tecnologica e digitale per acquacoltura sostenibile e resiliente

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Unci AgroAlimentare: innovazione tecnologica e digitale per acquacoltura sostenibile e resiliente

Unci AgroAlimentare: innovazione tecnologica e digitale per acquacoltura sostenibile e resiliente

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L’utilizzo di tecnologie avanzate e intelligenti per il monitoraggio e la gestione degli impianti di acquacoltura: è questo il focus di uno studio innovativo elaborato dal Corisa – Consorzio di Ricerca Sistemi ad Agenti e dall’Università di Salerno, nell’ambito di un progetto dell’Unci AgroAlimentare, rientrante nel Programma nazionale triennale della pesca, annualità 2024.

Obiettivo della ricerca è l’analisi e la proposta di modelli e sistemi tecnologici per lo sviluppo di un’acquacoltura più sostenibile e in grado di gestire le criticità, anche e soprattutto di fronte ad un incremento della domanda e a una maggiore complessità delle strutture di allevamento.

“Abbiamo sempre sostenuto – ha affermato Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare, a conclusione del progetto – la necessità di intraprendere ricerche nel settore primario e in particolare nella filiera ittica, per definire nuovi percorsi, che puntino alla riduzione dell’impatto ambientale delle attività, agevolando il lavoro degli operatori e incrementando la redditività delle imprese, attraverso l’adozione di nuove tecniche e dispositivi tecnologici e digitali, salvaguardando sempre la qualità dei prodotii immessi sul mercato”.

Con il progetto, attraverso l’implementazione di tecnologie IoT (Internet of things, una rete di strumenti e apparecchi incorporati con sensori, software e connettività), è stato analizzato come sia possibile migliorare la sostenibilità, efficienza operativa e gestione dei rischi negli impianti di acquacoltura.

E’ stata inoltre condotta un’attentaanalisi dello stato dell’arte delle applicazioni tecnologiche IoT per il comparto, che ha permesso di identificare i parametri critici da monitorare per una futura implementazione dell’architettura proposta. Tali parametri, come qualità dell’acqua, temperatura, ossigenazione e comportamento degli organismi, dovranno essere personalizzati in base alle specie allevate e alle specifiche caratteristiche dell’impianto. L’architettura proposta consente decisioni più rapide e basate su dati in tempo reale, migliorando il benessere degli animali allevati, attenuando le ricadute ambientali e incrementando la produttività.

Gli impatti sociali e economici dell’implementazione di questa tecnologia sono significativi, con benefici che spaziano dal miglioramento delle competenze dei dipendenti alla maggiore competitività delle aziende nel mercato globale dell’acquacoltura.

A questo scopo, è stato proposto un approccio basato sul modello di Endsley per la realizzazione di un dispositivo IoT per la “consapevolezza della situazione”(situation-aware). Il dispositivo costituisce la base per l’implementazione di un’architettura innovativa basata su un edge-cloud continuum, progettata per migliorare il monitoraggio e il controllo in tempo reale degli impianti di acquacoltura.

Per dimostrare l’efficacia di tale approccio, è stato presentato un caso di studio sull’allevamento di branzini (Dicentrarchus labrax) in un sistema RAS (Recirculating Aquaculture System), illustrando una possibile distribuzione dell’architettura proposta.

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