Oyster Oasis, il laboratorio italiano dell’eccellenza del mare

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Oyster Oasis, il laboratorio italiano dell’eccellenza del mare – Nel settore della fornitura ittica, Oyster Oasis si distingue per un modello operativo basato su qualità, innovazione e sostenibilità. L’azienda non si limita a commercializzare prodotti di alto livello, ma adotta un approccio strategico che integra ricerca, tracciabilità e valorizzazione delle risorse marine, ponendosi come partner privilegiato per chef, ristoratori e operatori dell’hotellerie ed ancora per distributori Horeca e per la grande distribuzione organizzata. L’eccellenza non è solo un obiettivo, ma un processo continuo che coinvolge ogni fase della selezione, dalla provenienza delle materie prime fino alla loro destinazione finale.

Oyster Oasis vanta la più ampia gamma di ostriche disponibile sul mercato italiano, con oltre 200 varietà provenienti da filiere d’eccellenza in Europa, caratterizzate da rigorosi standard di allevamento e raccolta. Tra le referenze di punta l’ostrica San Michele e la Perla del Delta Tarbouriech, emergono come due prodotti che rappresentano l’eccellenza nella coltivazione e nella resa gastronomica. L’offerta si estende ben oltre, comprendendo crostacei, frutti di mare e pescato fresco, garantendo così soluzioni diversificate per le esigenze del settore gastronomico di alta fascia. L’attenzione alla qualità non si esaurisce nella selezione delle referenze, ma si traduce in un sistema di gestione che assicura la massima freschezza, integrità organolettica e affidabilità lungo tutta la catena del freddo.

Oyster Oasis non è solo un distributore, ma anche un produttore che punta con decisione sulla produzione italiana e sulla creazione di una filiera etica. Questo significa investire in allevamenti controllati e promuovere pratiche sostenibili che garantiscono la qualità del prodotto finale e anche il rispetto dell’ecosistema marino e il benessere degli operatori coinvolti nella filiera.

L’impegno di Oyster Oasis va oltre la fornitura e si estende a un servizio di consulenza specializzata volto a supportare i professionisti nella scelta delle migliori referenze e nella gestione sostenibile del pescato. L’azienda promuove inoltre attività di formazione e divulgazione per diffondere una cultura più consapevole del mare, con iniziative rivolte a migliorare le conoscenze tecniche nel settore.

La sostenibilità rappresenta un pilastro centrale della visione aziendale. Con la collaborazione con produttori che adottano pratiche responsabili e certificate, Oyster Oasis garantisce il rispetto dei cicli biologici marini, contribuendo quindi alla conservazione delle risorse ittiche. La selezione dei prodotti segue criteri stringenti che privilegiano metodi di pesca e allevamento a basso impatto ambientale, senza compromessi sulla qualità finale. Innovare significa anticipare le esigenze di un settore in continua evoluzione, trovando soluzioni che coniughino eccellenza gastronomica e responsabilità ecologica.

Più di un semplice fornitore, Oyster Oasis rappresenta un punto di riferimento per chi vuole trasformare il rapporto con il mare in un’esperienza consapevole e sostenibile. L’azienda unisce tradizione e progresso, gusto e innovazione, ridefinendo il ruolo della fornitura ittica nella ristorazione d’eccellenza.

Oyster Oasis, il laboratorio italiano dell’eccellenza del mare

“In Rete” è la rubrica di Pesceinrete che racconta le aziende del settore ittico attraverso le informazioni disponibili online. Il nostro obiettivo è offrire una fotografia oggettiva delle realtà presenti sul web, con l’intento di documentare il panorama del mercato in modo trasparente e informativo.

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Piana incontra commissario europeo alla pesca Kadīs

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Piana incontra commissario europeo alla pesca Kadīs – Il vicepresidente e assessore alla Pesca della Regione Liguria Alessandro Piana ha partecipato ieri a un importante convegno dedicato al futuro della pesca in Italia e al suo rapporto con l’Unione Europea.

L’incontro ha visto, tra gli altri, la presenza del nuovo Commissario Europeo alla Pesca Cōstas Kadīs e del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, oltre a rappresentanti del settore.

“Un confronto essenziale – ha dichiarato Alessandro Piana – per affrontare le sfide che il comparto sta vivendo. La Liguria, con la sua tradizione secolare e il suo patrimonio ittico, deve essere protagonista nelle strategie future, sia a livello nazionale che europeo”.

Nel corso dell’incontro sono stati affrontati temi cruciali come la gestione delle risorse, le normative comunitarie, la tutela delle marinerie locali e le prospettive di crescita del settore. Particolare attenzione è stata posta sull’importanza di una regolamentazione che coniughi sostenibilità ambientale e tutela dei lavoratori del comparto.

“È stato utile e fruttuoso, inoltre, il confronto con il sottosegretario Patrizio La Pietra – ha aggiunto Piana – perché solo con un lavoro sinergico tra istituzioni e operatori del settore possiamo garantire un futuro solido e competitivo alla nostra pesca”.

Piana incontra commissario europeo alla pesca Kadīs

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Lollobrigida incontra Kadis a Roma

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Lollobrigida incontra Kadis a Roma – Si è svolto oggi, presso l’Hotel Excelsior di Roma, il convegno “Il settore della pesca in Italia e l’Unione Europea: sfide ed opportunità”, organizzato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, su iniziativa del Ministro Francesco Lollobrigida, in occasione della prima visita ufficiale in Italia del Commissario europeo per la Pesca e gli Oceani, Costas Kadis.
L’evento ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra istituzioni italiane ed europee, con la partecipazione degli assessori regionali alla pesca e dei principali rappresentanti del settore ittico nazionale. Al centro del dibattito, le prospettive e le sfide del comparto nel contesto delle politiche europee, con particolare attenzione alla sostenibilità, alla tutela delle marinerie italiane e alla competitività delle imprese coinvolte.

Durante i lavori, il Ministro Lollobrigida ha evidenziato la necessità di un dialogo costante tra Italia e Unione Europea per garantire il sostegno e lo sviluppo del settore ittico. “Voglio esprimere il mio sincero ringraziamento al Commissario Kadis – ha affermato il Ministro- una persona esperta che conosce la materia nel dettaglio e che viene da un grande paese come Cipro. Noi crediamo che l’Europa deve decidere dove andare, e l’Italia vuole aiutare l’Europa a scegliere un indirizzo e una direzione che, a nostro avviso, non può che essere legata alla sovranità alimentare, cioè alla capacità di proteggere quello che hai e di proteggere la possibilità dei propri cittadini di scegliere – a prescindere da eventi esterni – come vivere e come produrre. Oggi abbiamo riflettuto sui pescatori italiani e sulla difesa delle imprese italiane, che sono spesso schiacciate da prodotti importati pescati senza rispetto delle regole, soprattutto da Paesi nordafricani. Questo avviene perché devono competere con chi non ha costi di produzione, non rispetta le regole del lavoro e dell’ambiente e immette nei nostri mercati prodotti a prezzi evidentemente più bassi e non sostenibili per i nostri pescatori. È stata una delle ragioni che ci ha permesso di superare le proposte insostenibili degli euroburocrati che avevano presentato, qualche giorno prima del suo insediamento, un piano che avrebbe distrutto il modello di pesca anche nazionale. Insieme a Francia e Spagna abbiamo ragionato con lui arrivando al nostro obiettivo: avere davanti la sostenibilità ambientale, che si raggiunge però con ricette che le singole nazioni possono modulare rispetto al proprio modello di pesca”.

Il Commissario Kadis ha riconosciuto il ruolo strategico dell’Italia nel Mediterraneo, evidenziando il suo contributo chiave nella definizione delle politiche europee sulla pesca. “Sono grato al Ministro Lollobrigida per aver ospitato un’importante conferenza con le istituzioni italiane, i settori della pesca e i rappresentanti del mondo della pesca e del mare. Il ruolo fondamentale dell’Italia nel Mediterraneo è essenziale per portare avanti i nostri obiettivi comuni per l’oceano”, ha affermato. Kadis ha poi elogiato la capacità dell’Italia di integrare sistemi avanzati per il monitoraggio delle acque e ha ribadito il sostegno della Commissione nel processo di digitalizzazione della pesca.

Anche il Sottosegretario Patrizio La Pietra ha ribadito l’attenzione del governo verso il comparto, illustrando le recenti misure adottate per coniugare sostenibilità e competitività. “Come ribadito a Siracusa nel G7 Agricoltura e Pesca a guida italiana, il Governo Meloni ha riconosciuto la centralità strategica del settore della pesca. Un valore ribadito in ogni sede europea che ha determinato importanti risultati per il comparto, come nel caso del decreto sul fermo pesca 2024, che nasce come risposta alle richieste del settore ittico, volto a conciliare le esigenze economiche con la necessità di proteggere le risorse marine. La principale novità del decreto consiste nel passaggio da un sistema rigidamente imposto a uno che offre più autonomia alle imprese di pesca. I pescatori avranno una maggiore libertà di scegliere i periodi di fermo, in base alle loro esigenze e alle condizioni del mercato”, ha spiegato.

La visita del Commissario Kadis in Italia è iniziata questa mattina con un incontro presso il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, durante il quale ha avuto l’opportunità di approfondire le attività di controllo e sicurezza in mare. Domani, invece, proseguirà a San Benedetto del Tronto, dove incontrerà e dialogherà con i rappresentanti del settore della pesca locale.

Lollobrigida incontra Kadis a Roma

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A maggio la seconda edizione di Tesori dal Blu

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A maggio la seconda edizione di Tesori dal Blu – Dopo il grande successo della prima edizione, Mazara del Vallo si prepara ad accogliere nuovamente Tesori dal Blu, l’evento che trasforma la città in un crocevia di cultura, innovazione e sapori legati al mare.

Nell’ultima settimana di maggio 2025, le strade, il porto e le piazze si animeranno con incontri, spettacoli e esperienze uniche, tutte dedicate alla bellezza e alle sfide del Mediterraneo.

Con un format ancora più ricco e dinamico, la nuova edizione offrirà momenti di confronto con esperti del settore, eventi gastronomici per scoprire il meglio del pescato locale e spettacoli immersivi per vivere il mare in tutte le sue sfaccettature.

Dalle ultime tecnologie per una pesca sostenibile alle esperienze interattive che svelano i segreti dei fondali marini, Tesori dal Blu porta il futuro direttamente nelle mani di chi partecipa. Non mancheranno laboratori educativi per i più piccoli, degustazioni e performance artistiche che celebrano l’anima marina di Mazara del Vallo.

Musica dal vivo, spettacoli teatrali, eventi a cielo aperto e un gran finale che illuminerà la città di colori e suoni in una festa indimenticabile.

Tesori dal Blu 2025 è molto più di un festival: è un viaggio alla scoperta del mare, della sua cultura e delle sue infinite possibilità. Non resta che segnare la data in agenda e lasciarsi trasportare da un’esperienza unica nel cuore del Mediterraneo.

Mazara del Vallo vi aspetta durante l’ultima settimana di maggio!

A maggio la seconda edizione di Tesori dal Blu

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Parrino: politiche inclusive per il futuro della pesca europea

Parrino: politiche inclusive per il futuro della pesca europea

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Incontro a Roma con Commissario Ue per la pesca e gli oceani Cōstas Kadīs. Presenti anche il ministro Francesco Lollobrigida e il sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra

Parrino

«la pesca non è un problema, ma una risorsa. I pescatori non sono ostacoli alla sostenibilità, ma alleati nella tutela dei nostri mari. È fondamentale costruire politiche che li coinvolgano e li supportino per garantire un futuro sostenibile alla pesca europea». È quanto ha sottolineato Filippo Parrino, vicepresidente di Legacoop Agroalimentare, all’incontro Il settore della pesca in Italia e l’Unione Europea: sfide ed opportunità che si è tenuto oggi a Roma alla presenza del Commissario europeo per la pesca e gli oceani Cōstas Kadīs e, tra gli altri, del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, di Patrizio Giacomo La Pietra, sottosegretario all’Agricoltura, della sovranità alimentare e di Marco Lupo, capo Dipartimento del ministero dell’Agricoltura.

Parrino ha chiesto al Commissario «un approccio equo, che non veda i pescatori come i principali responsabili della crisi dei nostri mari. Al contrario, i pescatori sono i veri custodi del mare, le prime sentinelle dell’ecosistema marino, consapevoli che la loro stessa sopravvivenza dipende dalla salute degli oceani». E non solo. «Oltre a essere garanti della sostenibilità ambientale, i pescatori sono anche custodi di tradizioni, di saperi e di una filiera alimentare essenziale per la sicurezza alimentare dell’Europa».

Convinto del fatto che «l’Europa deve unire, non dividere», Parrino ha evidenziato che «il Patto per gli Oceani è un progetto ambizioso, ma è fondamentale che la sua impostazione sia chiara fin dall’inizio. La pesca e l’acquacoltura non devono essere l’unico bersaglio di questo piano. Serve un vero approccio ecosistemico e una visione olistica della Blue Economy. La sfida sarà tradurre questa visione in pratiche concrete». Per questo il vicepresidente ha chiesto «quali strumenti intende adottare la Commissione per garantire un equilibrio tra sostenibilità ambientale, economica e sociale».

Affrontare la sfida climatica nella politica della pesca

E ovviamente, «il Patto non può prescindere dalla sfida climatica: acidificazione dei mari, aumento delle temperature, ingresso di specie aliene». E anche qui la domanda è «come intende la Commissione affrontare queste problematiche in modo sistemico».

Oltre a tutto questo «è essenziale mantenere un fondo dedicato alla pesca e all’acquacoltura, non un generico fondo europeo. Servono investimenti per modernizzare la flotta, migliorare la formazione e garantire sicurezza a bordo. Inoltre, chiediamo che la condizionalità per l’accesso ai fondi non venga applicata a livello multisettoriale per Stato membro, ma sia calibrata sulle specificità del settore della pesca».

Parrino si è detto preoccupato «per il rischio di un eccessivo aggravio burocratico. Gli atti delegati e di esecuzione potrebbero aumentare i costi per le imprese già sottoposte a forte pressione. Chiediamo che i portatori di interesse siano coinvolti in modo più attivo nella ricerca delle migliori soluzioni possibili».

E ha evidenziato come «la revisione della Politica Comune della Pesca deve riconoscere gli sforzi fatti dal settore: riduzione delle catture, selettività degli attrezzi, transizione energetica e digitale. Ma deve anche considerare i veri fattori di depauperamento degli stock ittici: inquinamento, cambiamento climatico, sversamenti illeciti. Non è la pesca la causa principale, come dimostrano i dati FAO: dal 2000 al 2023 la flotta europea è diminuita del 28%, eppure molti stock sono ancora in sofferenza».

In conclusione Parrino ha quindi detto di dover «mantenere ciò che ha funzionato, come la regionalizzazione, e correggere ciò che si è rivelato inapplicabile, come l’obbligo di sbarco. Inoltre, dobbiamo sostenere i pescatori, che oggi affrontano sfide gravose: costi operativi in aumento, normative sempre più complesse e difficoltà nell’attrarre le giovani generazioni».

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