La Pietra: marinerie operative a dicembre. Confermati gli indennizzi e confronto 2026

La Pietra: marinerie operative a dicembre. Confermati gli indennizzi e confronto 2026

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“Avevamo preso un impegno con le nostre marinerie per salvaguardare la possibilità di uscire in mare nel mese di dicembre e lo stiamo mantenendo. Si partiva, sulla base delle indicazioni provenienti da Bruxelles, da un divieto che avrebbe oltre modo pregiudicato il lavoro dei nostri pescherecci e grazie a una importante opera di mediazione messa in atto dal Masaf, sulla quale ho registrato un forte apprezzamento dagli intervenuti al tavolo, siamo riusciti a garantire l’attività dei pescatori in un periodo, quello delle festività natalizie, estremamente rilevante per il settore”.

Queste le dichiarazioni del sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra, a margine della riunione avuta ieri pomeriggio presso il ministero con le associazioni nazionali di categoria, alla quale ha preso parte anche il ministro Francesco Lollobrigida.

“Oltre a confermare il pagamento per le giornate di pesca soggette a fermo nel mese di novembre 2025, dobbiamo avviare un confronto rapido per quanto riguarda il 2026 con tutti i soggetti interessati, riaggiornandoci non appena le associazioni avranno concordato una serie di punti programmatici condivisi da tutti i rappresentanti nazionali. Elaborati i punti cardine, in maniera unitaria, ci tengo a ribadirlo proprio per l’importanza di presentarci in maniera coesa al confronto in Europa – ha concluso il sottosegretario La Pietra -, esporremo al prossimo Agrifish le proposte italiane per garantire, come nostra consuetudine, un equilibrio imprescindibile nell’attività dei pescherecci tra sostenibilità economica, sociale e ambientale nella definizione delle possibilità di pesca per il 2026″

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Bruxelles, la Commissione Pesca accelera sulla transizione della flotta UE

Bruxelles, la Commissione Pesca accelera sulla transizione della flotta UE

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Stamattina, come da programma, si è discusso a Bruxelles della decarbonizzazione della flotta dell’UE con obiettivi operativi e scadenze concrete. I lavori hanno messo al centro il rinnovamento del naviglio, l’adeguamento dei porti e la certezza regolatoria per sbloccare investimenti. L’età media della flotta è 31,5 anni. La piccola pesca copre il 76% delle unità. Il settore ha già dimezzato le emissioni dal 1990, ma i cambiamenti climatici alzano l’asticella. Si entra nella fase cantierabile, con progetti misurabili su consumi, sicurezza e qualità del prodotto.

Finanza mista e quadro normativo

Il rinnovamento richiede fondi UE, risorse nazionali e capitale privato. Attuali regole FEAMPA e PCP non bastano a mobilitare investitori. Serve una revisione che renda bancabili i piani, dagli scali all’energia a banchina, fino alla progettazione e consegna delle navi. Così la decarbonizzazione della flotta dell’UE diventa scalabile nelle diverse marinerie. Strumenti come garanzie, crediti d’imposta e contratti di efficienza possono ridurre il costo del capitale e accelerare le decisioni.

Persone, sicurezza e qualità

La transizione energetica deve migliorare lavoro e vita a bordo. Spazi più vivibili, ergonomia e catene del freddo efficienti aumentano sicurezza e qualità del pescato. Tracciabilità digitale e conservazione ottimizzata riducono scarti e costi. Queste scelte aiutano anche il ricambio generazionale, tema critico nei porti minori.

Digitale e intelligenza artificiale

Audit energetici di flotta, sensori e dati di rotta guidano scelte operative migliori. Modelli predittivi ottimizzano velocità e tempi di pesca. L’intelligenza artificiale riduce chilometri inutili e consumi. La decarbonizzazione della flotta dell’UE passa da dati interoperabili tra navi, porti e mercati, con benefici diretti sul margine operativo.

La priorità della piccola pesca

Un approccio unico non funziona. Le unità costiere hanno vincoli tecnici e margini ridotti. Misure mirate, percorsi graduali e leasing verde rendono sostenibili retrofit e sostituzioni. Sportelli territoriali e assistenza tecnica aiutano progetti solidi, evitando la desertificazione dei porti minori e sostenendo l’occupazione locale.

Attrezzi selettivi e tutela degli stock

Attrezzi innovativi e sistemi di riconoscimento specie riducono catture indesiderate. Test controllati e principio di precauzione guidano la diffusione. Meno scarti significano minori costi e stock più stabili. Politiche premianti e linee di finanziamento dedicate accelerano l’adozione delle soluzioni con impatti dimostrati.

Misurare lo sforzo con criteri realistici

Il conteggio dei giorni in mare non descrive l’impatto reale. Indicatori basati sul tempo attivo degli attrezzi migliorano proporzionalità e prevedibilità delle regole. Le imprese pianificano meglio investimenti, manutenzioni e campagne, con benefici per redditività e sostenibilità.

Le prossime tappe

A dicembre il Parlamento voterà il testo in plenaria. Un via libera rafforzerà programmi di rinnovo e modernizzazione lungo tutta la filiera. Imprese e armatori dovranno presentare piani ESG solidi, alleanze finanziarie e cronoprogrammi realistici. La decarbonizzazione della flotta dell’UE diventerà criterio centrale per l’accesso a fondi e mercati.

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CGPM, dodici decisioni con ricadute immediate: il quadro preciso dopo Málaga

CGPM, dodici decisioni con ricadute immediate: il quadro preciso dopo Málaga

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La Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (CGPM) ha chiuso la scorsa settimana la 48ª sessione con un pacchetto organico. La logica è chiara. Decisioni misurabili, fondate su evidenza scientifica, con tempistiche definite. Cambiano processi di conformità, monitoraggio e gestione degli stock. Cambia anche l’approccio ambientale dell’acquacoltura. Per l’Italia aumentano chiarezza regolatoria e richieste di performance.

Conformità: verifiche più profonde e rimedi mirati

La CGPM introduce una valutazione di conformità più strutturata. Gli obblighi su dati, controlli e recepimento diventano tracciabili passo per passo. Se emergono lacune, scattano rimedi proporzionati. Il supporto tecnico si lega a piani di rientro verificabili. La cultura della conformità diventa parte della gestione ordinaria, non un adempimento episodico.

Tracciabilità: VMS e identificazione univoca delle navi

Lo scambio volontario dei dati VMS viene rafforzato. Le autorità potranno incrociare informazioni in modo più tempestivo. Per tutte le unità oltre 20 metri, attive fuori giurisdizione nazionale, serve un numero IMO. La combinazione dei due strumenti riduce l’asimmetria informativa. Cresce la deterrenza verso pratiche illegali, non dichiarate o non regolamentate.

Una fotografia della conformità regionale

Viene riconfermata la piena aderenza di diverse amministrazioni. Albania, Algeria, Egitto, Unione europea e Stati membri, Montenegro, Marocco e Türkiye mantengono lo stato di conformità più elevato. Il segnale politico è rilevante. La disciplina CGPM funziona dove investimenti, dati e controlli sono coerenti.

Stock occidentali: regola di controllo del prelievo

Nel bacino dell’Alboran entra una regola di controllo del prelievo per il pagello fragolino. La misura discende da una valutazione strategica iniziata otto anni fa. Ora i limiti annuali potranno adattarsi a segnali biologici e obiettivi di ricostituzione. Il settore ottiene prevedibilità. La risorsa ottiene un percorso di recupero credibile.

Adriatico: sforzo più selettivo e capacità riallocata

La raccomandazione sull’Adriatico riduce lo sforzo dei rapidi a strascico. Si rafforzano finestre spazio-temporali a tutela dello scampo, diverso per unità di stock. Contestualmente, viene riallocata capacità verso le sfogliatrici a bracci sulla sogliola comune. La scelta premia uno stock gestito in modo sostenibile. Il messaggio è tecnico ma semplice. Più selettività dove serve, più flessibilità dove i dati lo consentono.

Crostacei di acque profonde: transizioni prorogate e regole stabili

Nei bacini centro-orientali si estendono i periodi transitori dei piani pluriennali. Il perimetro copre Stretto di Sicilia, Ionio e Levante. Le specie interessate sono il gambero rosso e il gambero viola. Le flotte ottengono continuità gestionale per programmare campagne e investimenti. Gli istituti scientifici consolidano serie storiche e scenari di riferimento.

Mar Nero: maturità gestionale e rischio bycatch

Avanza la disponibilità di pareri scientifici su sei delle otto specie prioritarie. Il piano sul rombo chiodato mostra risultati concreti. Le campagne verso i pescatori aumentano consapevolezza e adozione di buone pratiche. La riduzione del bycatch di storioni, spinarolo e focena entra nelle routine di controllo. La regione presenta segnali di governance più matura.

Clima: una rete che porta i segnali nei pareri

Nasce la Rete regionale di esperti su pesca e clima. Obiettivo operativo, non solo analitico. Integrare variabili climatiche nei pareri scientifici e nelle misure. Il pilota parte sullo spratto europeo. Le decisioni potranno anticipare spostamenti di distribuzione e anomalie termiche. La gestione diventa più resiliente e meno reattiva.

Acquacoltura: monitoraggi armonizzati e aree per la restaurazione

Arriva un programma ambientale armonizzato per i siti di allevamento. Indicatori comparabili sostengono autorizzazioni, investimenti e comunicazione ESG. Prende forma anche l’iniziativa sulle zone di acquacoltura per la restaurazione. Gli impianti potranno contribuire a obiettivi ecosistemici misurabili. Le amministrazioni useranno cornici omogenee per valutare impatti e benefici.

Effetti industriali in Italia: cosa fare adesso

Le marinerie dovranno chiudere i gap su VMS, procedure e qualità dei dati. Servono audit interni, formazione e interoperabilità tra bordo e centri di controllo. In Adriatico si impone una pianificazione più fine di tempi e aree. Nel Canale di Sicilia la prevedibilità sui crostacei profondi facilita credito e assicurazioni. L’acquacoltura può trasformare il monitoraggio in valore di mercato. La Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo lega così sostenibilità, affidabilità e vantaggio competitivo.

Ucraina nuova Parte Contraente

L’adesione dell’Ucraina amplia la cooperazione nel Mar Nero. Crescono massa critica dei dati, convergenza normativa e capacità di controllo. La stabilità della governance regionale ne esce rafforzata.

Nuovo Ufficio di Presidenza: la chiusura sulla governance

Si è insediato il nuovo Bureau con mandato quadriennale. Eyüp Mümtaz Tiraşin guida la Commissione. Francesco Saverio Abate è primo vicepresidente. Saber Alazabi è secondo vicepresidente. La squadra presidia attuazione delle misure, integrazione del clima e diffusione delle regole di controllo del prelievo. L’Italia guadagna una leva istituzionale utile su Adriatico e Stretto di Sicilia.

 

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Digital Fishing Nets for a More Sustainable Italian Fleet

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Digital fishing nets to make the Italian fleet even more sustainable, protecting fish stocks and reducing the environmental impact of operations. This is the project presented by Coldiretti Pesca during a workshop at the Villaggio Contadino in Bologna, in collaboration with the company Elica.

Electronic sensors will be installed on fishing nets to let vessels “see” in real time what is being caught, explains Coldiretti Pesca, preventing unintended species from ending up in the mesh. At the same time, the innovation will improve catch management, streamlining maneuvers and, as a result, cutting fuel consumption.

It is true “precision fishing,” on par with the precision agriculture that is spreading across Italian farmlands, driven by a strong push to digitize the sector.

New technologies enable fishing boats to reduce consumption through more efficient propulsion use and to avoid empty hauls by detecting biomass ahead of the net. They also help improve catch quality by signaling if the haul is being damaged by strong currents or foreign objects, and they ensure safer, more digitalized onboard operations thanks to sensors connected to software that collect oceanographic data and help crews monitor gear and fishing activities more effectively. This digital shift for Italian vessels will be tested in both the trawling segment and in purse seining and pair trawling, with trials starting at the beginning of next year.

The project once again demonstrates the commitment of the Italian fleet to sustainability and the protection of fish stocks.

It is a vital sector of Made in Italy at the table, with around 12,000 vessels and 30,000 workers, concludes Coldiretti Pesca, whose future is endangered by climate change, with combined effects that reduce catches and make operating conditions increasingly challenging.

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Salmone UK: consumo in crescita, quota 32% e export verso 1 miliardo

Salmone UK: consumo in crescita, quota 32% e export verso 1 miliardo

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Le vendite di salmone nel Regno Unito sono aumentate del 7,2% nei 12 mesi fino ad agosto. Rappresentano quasi un terzo delle vendite totali di pesce nel Paese. La crescita supera quasi il doppio l’aumento del 3,7% dell’intera categoria ittica. Il dato segnala fiducia stabile dei consumatori e scelta ricorrente nel carrello.

Dominanza nel mercato domestico

Il salmone detiene il 32% della quota di mercato a valore. Le vendite sono quasi tre volte superiori a quelle del merluzzo. Superano nettamente tonno e gamberi. La leadership riflette preferenze consolidate e continuità di acquisto lungo l’anno.

Origine e fiducia dei consumatori

L’associazione di categoria Salmon Scotland attribuisce i risultati alla forte domanda e alla fiducia nel salmone scozzese. Gli allevamenti operano nelle acque al largo delle Highlands e delle isole. L’origine contribuisce alla reputazione del prodotto e sostiene la scelta in scaffale.

Export in accelerazione

Il salmone scozzese resta il principale prodotto alimentare di esportazione del Regno Unito. Le vendite internazionali sono destinate a superare quest’anno la soglia di un miliardo di sterline. Nei 12 mesi fino a fine giugno, le esportazioni dalla Scozia sono aumentate del 33%. Hanno raggiunto 941 milioni di sterline, confermando una domanda estera vivace.

Impatto economico e territoriale

La filiera del salmone sostiene occupazione nelle comunità rurali e costiere della Scozia. La stabilità della domanda rafforza le prospettive per produzione, trasformazione e logistica. La performance del salmone nel Regno Unito crea ricadute positive lungo l’intera catena del valore.

 

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