Pesca, qual è la sfida principale del settore: il nuovo rapporto di Ugl Agroalimentare

Pesca, qual è la sfida principale del settore: il nuovo rapporto di Ugl Agroalimentare

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Il ricambio generazionale rappresenta una delle principali sfide del settore. È quanto è emerge dal nuovo rapporto di Ugl Agroalimentare settore Pesca ‘Ricambio generazionale e formazione: orientamenti e pregiudizi degli italiani sull’occupazione nel settore pesca e acquacoltura’, realizzato dall’Istituto demoscopico Lab21.01 e presentato oggi in Senato.

Il 55,6% degli intervistati vede il ricambio generazionale come un’opportunità di sviluppo e sopravvivenza, mentre solo il 9,1% lo percepisce come una minaccia per la tradizione. Le nuove generazioni potrebbero portare innovazione tecnologica (25,8%) e una maggiore attenzione all’ambiente (35,3%), fattori considerati fondamentali per rendere il settore più sostenibile e competitivo.

Tuttavia, tra i fattori che scoraggiano i giovani dall’intraprendere una carriera nella pesca spiccano la scarsa valorizzazione sociale del mestiere (19,8%) e la mancanza di prospettive di crescita professionale (15,2%). Le difficili condizioni lavorative e i bassi guadagni sono altre barriere che incidono negativamente sull’attrattività del settore. Tra le sfide principali segnalate dagli intervistati vi sono la concorrenza internazionale (22,6% del comparto), l’eccesso di regolamentazione e burocrazia (21,4% del comparto) e la bassa redditività del settore (18,9% del comparto).

Secondo l’indagine, il 70,5% degli italiani ritiene la pesca un settore fondamentale per l’economia nazionale, un valore che sale al 92,7% tra gli addetti ai lavori. Tuttavia, persistono preoccupazioni legate alla redditività (25,8%) e alle condizioni di lavoro (39,2%), con un’alta percentuale di intervistati che associa alla pesca l’idea di un lavoro duro, faticoso e poco remunerativo. Nonostante la percezione negativa, una quota significativa della popolazione riconosce l’importanza della pesca come attività legata alla tradizione e al rispetto per la natura (30,9%).

L’importanza della formazione

Uno degli elementi chiave per il successo del ricambio generazionale è la formazione: il 39,3% degli intervistati del comparto ritiene essenziale offrire percorsi di formazione moderni e specializzati per attrarre i giovani. Anche la promozione dell’immagine del pescatore come professionista qualificato è considerata cruciale per migliorare la percezione del settore. Le nuove tecnologie e la digitalizzazione delle flotte, insieme a iniziative come il pescaturismo e la didattica ambientale, sono viste come opportunità di diversificazione e sviluppo economico. Tuttavia, la maggior parte degli intervistati concorda sulla necessità di migliorare le condizioni di lavoro e aumentare i guadagni per rendere il settore più attraente.

Un altro aspetto significativo riguarda la comunicazione sul settore. Due italiani su dieci ricordano almeno una campagna di comunicazione o pubblicitaria sul tema della pesca (22,2%; + 2,4% rispetto al 2023): il 53,4% degli italiani ritiene che le informazioni sui prodotti ittici siano ancora insufficienti. Questo gap comunicativo influisce negativamente sull’immagine del pescatore, che è ancora visto come un lavoro poco rispettato socialmente.

Gli interventi

“La pesca e l’acquacoltura sono settori chiave per lo sviluppo sostenibile e per la tutela delle risorse naturali, ma spesso sono penalizzati da condizioni di lavoro difficili e una crescente instabilità occupazionale. Il nostro obiettivo, come Ugl, è portare all’attenzione delle istituzioni la necessità di politiche mirate che possano garantire maggiore sicurezza, stabilità e formazione per i lavoratori di questo comparto”, ha dichiarato Paolo Capone, segretario generale Ugl.

“Auspichiamo che i risultati di questa ricerca – continua Capone – possano contribuire a delineare un percorso di crescita sostenibile per il settore, in grado di favorire l’occupazione e di migliorare la qualità della vita di chi lavora quotidianamente a contatto con il mare. Il nostro impegno, come UGL, è continuare a sostenere con forza questo comparto, affinché le politiche del lavoro siano sempre più orientate alla tutela dei lavoratori e alla valorizzazione del nostro patrimonio ambientale ed economico”.

“Il ricambio generazionale in un settore economicamente strategico come quello della pesca e dell’acquacoltura è un tema ricorrente nel dibattito pubblico” e il settore “può rinnovarsi favorendo l’ingresso dei giovani. Le nuove tecnologie applicate all’ambiente marino e alla sostenibilità della risorsa ittica, la digitalizzazione delle flotte, la nascita di una nuova cultura degli ecosistemi e le nuove opportunità di lavoro legate al turismo possono essere le leve incentivanti per questo ricambio generazionale che, nel suo sviluppo, non deve mai dimenticare di saper coniugare la sostenibilità del mare con quella sociale. L’una senza l’altra produrrebbe uno squilibrio difficilmente sanabile con pesanti ripercussioni sull’intera filiera e sul futuro stesso del comparto”. Così Francesco Battistoni, vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio, Lavori Pubblici della Camera dei Deputati.

“In un momento di sfide e trasformazioni, il settore della pesca e dell’acquacoltura riveste un ruolo cruciale per l’occupazione e lo sviluppo sostenibile. È fondamentale, dunque, promuovere iniziative che favoriscano la formazione e l’innovazione, essenziali per garantire posti di lavoro di qualità. Al contempo è necessario favorire una parità di regole a tutela del libero mercato. Occorrono, pertanto, strumenti legislativi e finanziari che vadano a supporto della redditività e della riconoscibilità sociale della marineria”. Così Mirco Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, intervenendo alla presentazione.

“Per la prima volta a un G7 si è parlato di pesca, un tema che è stato sviscerato molto e questo è positivo anche perché negli ultimi anni la politica europea ha penalizzato questo settore. Va invertita questa tendenza”. Così Luca De Carlo, presidente della Commissione Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato della Repubblica, intervenendo alla presentazione in Senato del nuovo rapporto di Ugl Agroalimentare settore Pesca ‘Ricambio generazionale e formazione: orientamenti e pregiudizi degli italiani sull’occupazione nel settore pesca e acquacoltura’.

“Come emerge dal sondaggio di oggi – continua – la pesca è un’attività che gli italiani ritengono economicamente strategica e con un valore sociale altissimo. Dobbiamo far capire che l’agricoltura e la pesca di oggi non sono un lavoro di serie B, ma fanno parte di un sistema che ha puntato molto sull’innovazione. Occorre, altresì, incentivare la rottamazione per avere barche che attraggano i giovani e favorire un rinnovamento delle flotte. Certamente si tratta di un settore sul quale bisogna continuare ad investire, ma gli operatori sanno che hanno il Governo al loro fianco sia in Italia che in Ue”.

(Mst/Adnkronos)

ISSN 2465 – 1222

FONTE ADNKRONOS

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Potenziale dei pesci di profondità per mangimi e farmaceutica

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Potenziale dei pesci di profondità per mangimi e farmaceutica – La zona mesopelagica, spesso chiamata la zona crepuscolare, nasconde un potenziale inesplorato sia per l’industria dell’acquacoltura che per il settore farmaceutico. Studi recenti condotti da Nofima hanno esaminato le proprietà di specie di pesci di profondità come il pesce accetta e il pesce lanterna, che potrebbero apportare notevoli benefici alla produzione di mangimi per salmoni di allevamento.

Queste specie, spesso trascurate a causa delle complessità legate alla loro raccolta, si sono dimostrate ricche di nutrienti essenziali. La farina di pesce derivata da queste specie contiene alti livelli di proteine e grassi, rendendola un ingrediente eccellente per i mangimi. In particolare, i mangimi prodotti con il pesce accetta hanno dimostrato la capacità di promuovere una crescita efficiente nei salmoni, eguagliando o superando le opzioni di mangime tradizionale. Notevolmente, la farina di questi pesci è ricca di acidi grassi preziosi e fosfolipidi, noti per avere un impatto positivo sulla salute dell’apparato digerente dei salmoni.

Oltre ai mangimi, il pesce accetta e il pesce lanterna offrono promettenti applicazioni nel settore della salute. Queste specie contengono peptidi bioattivi che potrebbero svolgere un ruolo importante nell’industria farmaceutica. Le prime scoperte suggeriscono che questi peptidi possano possedere proprietà antinfiammatorie, che potrebbero essere utilizzate per sviluppare trattamenti per la gestione del dolore e delle condizioni infiammatorie croniche. Inoltre, queste sostanze mostrano potenziale nel regolare la pressione sanguigna e i livelli di zucchero nel sangue, aprendo nuove possibilità per la gestione delle malattie cardiovascolari e metaboliche.

Nonostante le opportunità presentate dai pesci mesopelagici siano notevoli, rimangono delle sfide. La mappatura delle scorte di queste specie di profondità, la localizzazione dei loro habitat e la gestione delle complessità legate alla loro cattura, manipolazione e conservazione sono passaggi fondamentali per rendere la loro sfruttamento commerciale sostenibile.

L’integrazione di specie di profondità nei mangimi per acquacoltura e nei prodotti per la salute offre una promessa per il futuro. Superando gli ostacoli relativi alla raccolta e alla lavorazione di questi pesci, l’industria potrebbe sbloccare nuove fonti sostenibili di nutrizione e composti bioattivi, con vantaggi sia per l’acquacoltura che per il settore farmaceutico.

Potenziale dei pesci di profondità per mangimi e farmaceutica

 

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Alla scoperta delle eccellenze ittiche di Anzio

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Alla scoperta delle eccellenze ittiche di Anzio – Innovare la gastronomia di pesce delle marinerie del Lazio nel rispetto della tradizionale offerta del mercato ittico locale: ad Anzio è andato in scena lo scorso 27 settembre presso il ristorante Bottega Capolei il contest culinario del Flag Lazio Mare Centro, con la partecipazione degli studenti del corso di enogastronomia dell’istituto superiore Apicio Colonna Gatti di Anzio.

Tema della gara, organizzata dal gruppo di azione locale costituito da operatori e rappresentanti del comparto ittico anziate con il supporto europeo del FEAMP, è stato quello della valorizzazione della produzione ittica tirrenica in abbinamento all’inventiva, al talento e alle competenze dei giovani che studiano gastronomia a scuola. E chi, meglio dei giovani dell’istituto alberghiero di Anzio, avrebbe potuto interpretare e rielaborare i tipici piatti di pesce della marineria a sud della capitale, aggiungendo un pizzico di novità e di personale rilettura alle storiche ricette con le diverse specie del Tirreno?

Studentesse e studenti in gara: i piatti top

Il confronto ai fornelli messi a disposizione da Bottega Capolei ha visto protagonisti studentesse e studenti dell’Apicio Colonna Gatti che, raccogliendo l’invito del Flag Lazio Mare Centro, si sono sfidati nella preparazione di ricette basate esclusivamente sul pescato locale, nel rispetto della mission del Flag stesso: la promozione delle tipicità ittiche delle marinerie laziali. Un terreno insidioso in tempi in cui la tradizione culinaria italiana è frequentemente attaccata dalle mode gastronomiche di altre realtà culturali, con proposte di specie ittiche estere che sembrano riscuotere maggiori consensi da parte del grande pubblico (un caso su tutti: il salmone!).
Tuttavia il connubio tra didattica in cucina e pesce a chilometro zero ha premiato le scelte degli studenti che hanno partecipato al contest del Flag, i quali hanno stupito giuria e pubblico rimasti davanti alle portate a bocca aperta…sebbene per poco tempo: troppo accattivanti e succulenti i piatti in concorso per perdersi in chiacchiere!

“Le ricette che abbiamo assaggiato questa sera ritengo che non sfigurerebbero nel menu di qualche ristorante stellato. E se aggiungiamo che si tratta di pietanze realizzate con solo pesce del luogo, possiamo immaginare le potenzialità che potrebbero avere al di fuori del nostro contest – è stato il commento di Plinio Conte, ex dirigente Masaf, componente della giuria ed esperto di produzione ittica -. Gli studenti dell’Apicio Colonna Gatti hanno infatti saputo affrontare magistralmente la sfida di offrire qualcosa di nuovo in tavola utilizzando una materia prima che si conosce ed impiega da sempre, senza snaturare le qualità organolettiche del pescato tirrenico ma anzi esaltandole con accostamenti inediti ed assolutamente in linea con il concetto di stagionalità del pesce”.

Alla fine delle votazioni sono risultati vincitori gli studenti che hanno realizzato i seguenti piatti:
1. Calamaro con patata viola e cipolla agrodolce;
2. Minestra di arzilla e broccolo romanesco con spaghetti spezzati;
3. Panzanella di gambero viola al vapore con pesto e gocce di bufala.

La premiazione è stata anche l’occasione per mettere in luce il grande lavoro svolto dall’Apicio Colonna Gatti sul territorio di Anzio nell’offrire opportunità di impiego professionale e di formazione di alto livello per i giovani del territorio, coniugandole con le risorse agroalimentari del mare e dell’entroterra della cittadina tirrenica.

“La nostra scuola permette di ottenere un titolo di studio che trova rapido e concreto riscontro nel contesto lavorativo della ristorazione e dell’accoglienza turistica – ha spiegato la dirigente dell’Apicio Colonna Gatti, professoressa Renata Coppola, che è stata anche presidente della giuria -. Sfruttare quanto appreso in un corso di studi caratterizzato dalla conoscenza scientifica delle eccellenze dei prodotti della pesca e dell’agricoltura del territorio, costituisce infatti un sicuro passaporto occupazionale sia per consentire ai nostri giovani di rimanere nelle loro zone d’origine, sia per tentare il salto lavorativo altrove”.

Sul fronte istituzionale analoga soddisfazione è stata espressa dai rappresentanti del Flag, che al termine della gara hanno consegnato ai giovani chef dell’istituto alberghiero un premio per il podio raggiunto.

“I riconoscimenti che abbiamo assegnato vogliono premiare l’estro e la professionalità di questi giovani che rappresentano il futuro della gastronomia tirrenica e, contestualmente, un volano per l’economia del comparto ittico grazie all’utilizzo di materie prime locali, come appunto il pesce di Anzio – ha dichiarato a margine del contest Gilberto Ferrari, presidente del Flag Lazio Mare Centro -. Questa iniziativa fa parte degli interventi ideati e realizzati dal nostro gruppo di azione locale nell’ambito del Piano triennale pesca del MASAF annualità 2024, e raggiunge pienamente uno degli obiettivi del Flag, ossia quello di dare vita a una visione strategica del settore pesca generando concrete azioni di marketing di prodotto che diventa così anche marketing del territorio, specialmente quando assieme ai pescatori vengono coinvolte realtà della formazione, dell’accoglienza turistica e dei servizi alla persona”.

Alla scoperta delle eccellenze ittiche di Anzio

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5,7 milioni da UE per economia blu sostenibile nei bacini marittimi europei

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5,7 milioni da UE per economia blu sostenibile nei bacini marittimi europei – La Commissione Europea ha lanciato un nuovo bando da 5,7 milioni di euro nell’ambito del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura (FEAMP), con l’obiettivo di sviluppare un’economia blu sostenibile nei bacini marittimi europei. Questo ciclo di finanziamenti mette in evidenza due obiettivi principali: promuovere la specializzazione intelligente nei settori marittimi e far progredire l’agricoltura oceanica rigenerativa e l’innovazione nel settore delle alghe.

Il bando incoraggia progetti in aree marine chiave dell’UE, come il Mar Nero, l’Atlantico e il Mediterraneo, per proporre soluzioni innovative che siano in linea con i grandi obiettivi europei di neutralità climatica, ripristino della biodiversità e principi di economia circolare. L’iniziativa sottolinea il grande potenziale delle coste e dei mari europei nel guidare una crescita sostenibile, favorire l’innovazione e supportare la cooperazione regionale.

Specializzazione Intelligente nell’economia blu

Il primo tema del bando mira a promuovere la Specializzazione Intelligente (S3) attraverso la cooperazione regionale. L’obiettivo è rafforzare le partnership interregionali strategiche e stimolare l’innovazione in settori come la pesca, l’acquacoltura, le energie rinnovabili marine, la biotecnologia blu e il turismo marittimo. Questi settori sono fondamentali per la visione dell’UE di un’economia blu fiorente che contribuisca alla creazione di posti di lavoro, al progresso tecnologico e alla sostenibilità ambientale.

Attraverso la creazione di piattaforme per la collaborazione transfrontaliera, i progetti stimoleranno lo scambio di conoscenze e tecnologie, garantendo che le comunità costiere traggano beneficio dagli sviluppi più avanzati nella ricerca marina e nella gestione delle risorse.

Agricoltura oceanica rigenerativa e innovazione nel settore delle alghe

Il secondo tema cerca di dimostrare la fattibilità e i benefici ambientali dell’agricoltura oceanica rigenerativa. I progetti si concentreranno sulla coltivazione di specie di alghe locali o sulla combinazione di alghe e acquacoltura di molluschi. Queste iniziative serviranno a migliorare i servizi ecosistemici, la qualità dell’acqua e a offrire fonti di cibo sostenibili, supportando al contempo l’innovazione nel settore delle alghe.

Il settore delle alghe, in particolare, offre grandi promesse per la creazione di nuovi mercati. Dai prodotti alimentari ai materiali bio-based e ai prodotti farmaceutici, le innovazioni basate sulle alghe dovrebbero giocare un ruolo cruciale nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Questo finanziamento aiuterà a colmare il divario tra la ricerca e la commercializzazione, stimolando la creazione di prodotti e servizi a base di alghe con un potenziale di mercato globale.

Approccio regionale per massimizzare l’impatto

Entrambe le opportunità di finanziamento sottolineano l’importanza della specificità regionale, con attività rivolte al Mar Nero, all’Atlantico, al Mediterraneo e alle regioni ultraperiferiche dell’UE. Queste aree offrono ecosistemi e risorse marine diversificate, rendendole ideali per testare e implementare tecniche innovative di agricoltura oceanica e modelli di cooperazione.

I progetti di successo contribuiranno alla strategia più ampia dell’UE per raggiungere la neutralità carbonica e aumentare la competitività dell’economia blu, preservando al contempo gli ecosistemi marini e garantendo la sostenibilità a lungo termine.

Come candidarsi e scadenze

I candidati sono invitati a presentare le loro proposte entro il 18 febbraio 2025, attraverso il Portale per le Offerte e le Gare. La Commissione ha pianificato una giornata informativa online il 15 ottobre 2024, durante la quale i rappresentanti di CINEA e DG MARE condivideranno informazioni sul processo di candidatura e offriranno suggerimenti su come elaborare una proposta convincente.

Questo bando da 5,7 milioni di euro rappresenta un’opportunità unica per gli stakeholder dell’economia blu di guidare l’innovazione, favorire la cooperazione transfrontaliera e far avanzare la leadership dell’Europa nello sviluppo marittimo sostenibile. Il focus sulla Specializzazione Intelligente e l’agricoltura oceanica rigenerativa si allinea con gli obiettivi ambientali ed economici più ampi dell’UE, aprendo la strada a un futuro in cui gli oceani non solo forniscono risorse, ma contribuiscono anche a soluzioni globali per il clima.

5,7 milioni da UE per economia blu sostenibile nei bacini marittimi europei

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Alghe nei menù delle scuole

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Alghe nei menù delle scuole  – Il kelp, una coltura versatile e sostenibile, sta guadagnando terreno nelle scuole pubbliche di Boston grazie al rinnovo della partnership con North Coast Seafoods fino al 2026. Questa collaborazione si basa sul successo del Maine Kelp Programme, con l’obiettivo di introdurre prodotti a base di kelp nei menù scolastici. Considerato un’opzione ricca di nutrienti ed eco-sostenibile, il kelp sta diventando sempre più popolare nei programmi che promuovono una sana alimentazione supportando al contempo le economie locali e gli ecosistemi marini.

Con l’ampliamento del programma, gli studenti potranno gustare alimenti innovativi a base di kelp, tra cui sliders, burger e polpette. Questi piatti offrono un’alternativa salutare ai pasti scolastici tradizionali, proponendo opzioni naturalmente vegane, prive di glutine, soia e latticini. Realizzati con una combinazione di kelp, ceci verdi, riso integrale e spezie, i piatti rispondono alle esigenze alimentari di un pubblico ampio, garantendo l’inclusività per tutti gli studenti.

Oltre ad essere ricco di nutrienti essenziali, il kelp svolge un ruolo fondamentale nella salute degli oceani. North Coast Seafoods si approvvigiona di kelp da Atlantic Sea Farms, un’azienda pluripremiata di coltivazione di alghe situata nel New England. Scegliendo il kelp coltivato localmente, il programma sostiene pratiche di acquacoltura rigenerativa che aiutano a ripristinare gli ecosistemi marini, promuovere la biodiversità e ridurre le emissioni di carbonio.

Come parte dell’iniziativa, North Coast Seafoods organizzerà degustazioni e dimostrazioni nelle scuole di Boston, sensibilizzando gli studenti sull’importanza del kelp per gli oceani e il suo più ampio impatto ambientale. L’obiettivo del programma è coinvolgere le nuove generazioni nel comprendere come le scelte alimentari sostenibili e locali possano giovare sia alla loro salute che a quella del pianeta.

Questo approccio innovativo riflette una tendenza in crescita nell’acquacoltura rigenerativa, in cui colture come il kelp vengono promosse per i loro benefici doppi: supportare gli ecosistemi marini e fornire cibo nutriente. Mentre il kelp continua a emergere come una soluzione efficace per le sfide ambientali e nutrizionali, North Coast Seafoods e le scuole pubbliche di Boston offrono un esempio concreto di integrazione di sistemi alimentari sostenibili nei pasti quotidiani.

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