Certificazione elettronica per esportazioni ittiche dalla Russia alla Cina

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Certificazione elettronica per esportazioni ittiche dalla Russia alla Cina – Il settore ittico globale è sempre più sotto pressione per garantire pratiche sostenibili e legali, specialmente in risposta al crescente problema della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (IUU). In questo contesto, l’introduzione di un sistema di certificazione elettronica sviluppato congiuntamente da Russia e Cina rappresenta un significativo progresso nella trasparenza e nell’efficienza delle esportazioni ittiche.

A partire dal 1° settembre, la Russia avvierà un progetto pilota per l’emissione e la verifica elettronica dei certificati di origine dei prodotti ittici destinati all’esportazione verso la Cina. Questo sistema innovativo, nato dalla cooperazione tra i due paesi, mira a semplificare il processo di certificazione, riducendo i tempi di attesa e le risorse necessarie per gli esportatori.

La certificazione elettronica offre diversi vantaggi rispetto ai metodi tradizionali. Innanzitutto, elimina la necessità di gestire documenti cartacei, riducendo il rischio di falsificazioni e perdite. Grazie all’integrazione di un sistema di codici QR, le autorità cinesi possono verificare rapidamente e in modo sicuro l’autenticità dei certificati. Inoltre, il sistema facilita un accesso immediato e sicuro ai documenti digitali, creando un ambiente commerciale più trasparente e affidabile.

Questa transizione alla certificazione digitale non è solo una risposta alle esigenze operative, ma anche una strategia chiave nel quadro dell’accordo russo-cinese contro la pesca illegale. Attraverso l’adozione di tecnologie avanzate, Russia e Cina si impegnano a garantire che i prodotti ittici rispettino gli standard internazionali di legalità e sostenibilità, promuovendo al contempo un commercio più equo e controllato.

L’implementazione di sistemi elettronici per la certificazione delle esportazioni ittiche non è una novità assoluta; analoghe iniziative sono già in uso per le esportazioni verso la Repubblica di Corea. Tuttavia, l’espansione di tali pratiche alla Cina rappresenta un significativo ampliamento della portata e dell’impatto di queste tecnologie.

Certificazione elettronica per esportazioni ittiche dalla Russia alla Cina

 

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Dalla pesca all’alimentazione: la sostenibilità del krill

Dalla pesca all’alimentazione: la sostenibilità del krill

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Dalla pesca all’alimentazione: la sostenibilità del krillQRILL Aqua di Aker BioMarine mette in evidenza due studi scientifici recentemente pubblicati che stanno alzando l’asticella per la sostenibilità nella pesca e nell’acquacoltura. Insieme, questi studi dimostrano come approcci innovativi possano portare a una maggiore efficienza e a un minor impatto per l’industria, migliorando al contempo i risultati delle performance.

Un esempio reale dalla pesca del krill di Aker BioMarine

Il primo studio, intitolato “Attività di sostenibilità in un settore difficile da decarbonizzare – un esempio reale“, è stato scritto da scienziati di Aker BioMarine. Offre un’analisi completa della sostenibilità nella pesca e nella produzione, sottolineando trasparenza, innovazione e riduzione significativa delle emissioni di CO2.

“Questo studio è unico perché dettaglia pratiche innovative e trasparenti in una pesca sostenibile basata sulle operazioni di Aker BioMarine, con esempi di iniziative come la mappatura dei punti critici di CO2 e riduzioni mirate delle emissioni di gas serra”, afferma Ragnhild Dragøy, VP Product Management and Sustainability di Aker BioMarine e una degli autori dello studio.

Lo studio mette in evidenza iniziative per una pesca sostenibile continua:

Uso sostenibile della biomassa di krill: Aker BioMarine dà priorità all’utilizzo sostenibile della biomassa di krill. Ciò significa che i prodotti vengono utilizzati sia come nutrienti omega-3 o proteine per il consumo umano sia direttamente come mangimi per l’acquacoltura, seguendo il principio del “food first” e assicurando poco o nessun spreco.

Mappatura dei punti critici di CO2: Aker BioMarine utilizza la mappatura dei punti critici di CO2 per tracciare le emissioni di CO2 lungo la catena del valore, permettendo all’azienda di individuare aree specifiche per la riduzione delle emissioni. Da questo, Aker BioMarine ha appreso che la maggior parte delle emissioni era legata alle operazioni di pesca e al trasporto da e verso il campo di pesca.

Riduzione del consumo energetico: Aker BioMarine ha introdotto diverse iniziative mirate alla riduzione delle emissioni a bordo delle navi e durante la pesca. Come parte di questo, l’azienda ha implementato un’applicazione digitale chiamata “Krillviz” per prendere decisioni migliori basate sui dati durante le operazioni di pesca, incorporando dati provenienti da droni e intelligenza artificiale per localizzare il krill.

Il ruolo dei mangimi nell’acquacoltura sostenibile

Il secondo studio, intitolato “Livello dietetico minimo e rapporto di miscelazione della farina di krill e farina di pesce per stimolare l’assunzione di mangime e le prestazioni di crescita nei giovani Penaeus vannamei“, è stato co-autore dall’Istituto di Scienze del Mare – LABOMAR e Aker BioMarine. Offre approfondimenti critici sui livelli ottimali di inclusione della farina di krill nelle diete dei gamberetti e sul ruolo degli ingredienti nello sviluppo di mangimi più sostenibili ed efficaci.

“Il mangime rappresenta una parte significativa dell’impronta di carbonio dell’acquacoltura, e utilizzare ingredienti per mangimi che siano sia efficaci che sostenibili può avere un impatto significativo sull’operazione”, afferma Lena Burri, Direttrice R&D, Nutrizione e Salute Animale di Aker BioMarine. “Quello che abbiamo appreso da questo recente trial sui mangimi per gamberetti è che la farina di krill è un ingrediente marino sostenibile che può migliorare significativamente la crescita dei gamberetti e supportare l’obiettivo più ampio di aumentare l’efficienza dell’acquacoltura.”

Risultati chiave dal trial di alimentazione per gamberetti condotto da LABOMAR e Aker BioMarine:

Livelli ottimali di inclusione per il mangime per gamberi: Lo studio conclude che l’inclusione del 1,5% di farina di krill nelle diete dei gamberi bianchi ottimizza le prestazioni di crescita. Sebbene il 1,5% sia risultato efficace in questo studio specifico, la raccomandazione generale, basata su numerosi studi, è di includere il 3% di farina di krill per garantire prestazioni di crescita costanti in diversi contesti di acquacoltura.

Riduzione dell’uso di ingredienti marini meno sostenibili: I ricercatori hanno dimostrato che altri ingredienti marini meno sostenibili possono essere ridotti fino al 75% quando combinati con la farina di krill, come mezzo per raggiungere obiettivi di sostenibilità e migliorare l’efficienza dei costi.

Profilo nutrizionale equilibrato: L’uso della farina di krill ha migliorato la qualità nutrizionale del mangime grazie al suo profilo bilanciato di amminoacidi e acidi grassi. Questo può portare a una maggiore efficienza del mangime e a migliori risultati di crescita.

Impegno per una crescita sostenibile nell’acquacoltura

La ricerca gioca un ruolo importante nel migliorare sia l’efficienza che la sostenibilità dell’acquacoltura, e Aker BioMarine ha da tempo investito per approfondire la propria conoscenza scientifica sul krill, sulla pesca e sull’ecosistema antartico che lo circonda.

“Quello che possiamo imparare da questi due studi è che risultati di performance forti e sostenibilità vanno di pari passo nella nostra industria. Questi studi evidenziano un approccio olistico alla riduzione delle emissioni di CO2, al miglior utilizzo delle risorse e a soluzioni di mangimi ottimizzate che insieme lavorano per ridurre l’impronta ambientale. La nostra speranza è che questo tipo di iniziative possa contribuire a stabilire standard più elevati per l’industria e unirci nell’impegno a proteggere le risorse oceaniche da cui dipendiamo,” afferma Ragnhild Dragøy, VP Product Management and Sustainability di Aker BioMarine.

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Effetti dell’innalzamento del suolo in Antartide sul livello del mare

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Effetti dell’innalzamento del suolo in Antartide sul livello del mare – L’Antartide, uno dei luoghi più remoti e meno abitati del pianeta, è da tempo oggetto di studio per comprendere gli effetti del cambiamento climatico. Recenti ricerche hanno rivelato una dinamica preoccupante: il sollevamento della terra sotto la calotta glaciale antartica potrebbe giocare un ruolo cruciale nell’innalzamento del livello del mare globale nei prossimi secoli.

Un team di scienziati provenienti da diverse università canadesi e statunitensi ha condotto uno studio approfondito, pubblicato su Science Advances, che esplora l’influenza del sollevamento della crosta terrestre in Antartide sul futuro innalzamento del livello del mare. Grazie all’utilizzo di un modello tridimensionale avanzato, i ricercatori hanno dimostrato come l’interazione tra il terreno solido e la calotta glaciale sia un fattore chiave per determinare il futuro del livello del mare.

Il ruolo del sollevamento della terra

Quando il ghiaccio si scioglie, la massa che gravava sulla roccia sottostante diminuisce, permettendo al terreno di sollevarsi. Questo fenomeno, noto come “rimbalzo isostatico”, è già stato osservato in varie parti del mondo, ma in Antartide avviene a un ritmo sorprendentemente rapido. Le misurazioni effettuate dal progetto Antarctic Network (ANET) del Polar Earth Observing Network (POLENET) indicano che in alcune aree, la terra si sta sollevando a una velocità di circa 5 centimetri all’anno, cinque volte più velocemente rispetto a quanto osservato in Nord America.

Questa velocità di sollevamento è determinata dalla struttura viscosa del mantello terrestre, che reagisce in modo più dinamico sotto la massa ridotta della calotta glaciale antartica. L’effetto complessivo di questo sollevamento potrebbe essere sia una riduzione che un aggravamento dell’innalzamento del livello del mare, a seconda dello scenario di emissioni di gas serra che si verificherà nei prossimi decenni.

Scenari di emissioni e impatti globali

Lo studio mette in evidenza due scenari principali. Nel caso in cui si riescano a ridurre significativamente le emissioni di gas serra, il sollevamento della terra potrebbe contribuire a limitare l’innalzamento del livello del mare fino al 40%. In uno scenario di basse emissioni, infatti, il rimbalzo isostatico rallenterebbe il flusso del ghiaccio verso l’oceano, conservando una maggiore quantità della calotta glaciale.

Al contrario, in uno scenario di business as usual, dove le emissioni continuano senza freni, il rapido scioglimento dei ghiacci potrebbe superare il sollevamento della terra, provocando un innalzamento del livello del mare molto più marcato. Questo scenario avrebbe conseguenze devastanti per le aree costiere di tutto il mondo, con circa 700 milioni di persone a rischio di alluvioni e erosione costiera entro la fine del secolo.

Il sollevamento della terra in Antartide è un fenomeno complesso, che potrebbe influenzare significativamente il futuro del livello del mare globale. Mentre le conclusioni dello studio offrono un barlume di speranza nel caso di una riduzione delle emissioni di gas serra, esse sottolineano anche la necessità urgente di interventi globali per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. L’Italia, come molte altre nazioni costiere, deve prepararsi a questi cambiamenti e adottare misure proattive per proteggere le sue coste e le comunità che vi abitano.

Effetti dell’innalzamento del suolo in Antartide sul livello del mare

 

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Pesca e acquacoltura. Sii protagonista della transizione energetica in UE

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Pesca e acquacoltura. Sii protagonista della transizione energetica in UE – La Commissione Europea ha recentemente lanciato un’importante invito a manifestare interesse  per accelerare la transizione energetica nel settore della pesca e dell’acquacoltura dell’UE. Questo progetto prevede l’istituzione di un gruppo di sostegno al partenariato per la transizione energetica (ETP), con l’obiettivo di promuovere una trasformazione sostenibile e innovativa in un settore cruciale per l’economia e l’ecosistema europeo.

Il gruppo di supporto ETP, concepito come un ente consultivo dal basso verso l’alto, giocherà un ruolo chiave nella definizione delle strategie energetiche del settore. Questo organismo avrà il compito di contribuire attivamente alla transizione energetica, offrendo consulenza sul lavoro dell’Energy Transition Partnership e sviluppando una roadmap per guidare il settore verso un futuro più sostenibile.

Il gruppo sarà composto da 10 coordinatori, ciascuno rappresentante di una specifica categoria di portatori di interesse, inclusi settori come la pesca costiera su piccola scala (SSCF), la pesca su larga scala (LSF), la pesca in acque lontane (DWF), l’acquacoltura interna e offshore, i porti, l’industria di trasformazione, le ONG, l’industria della costruzione navale e le organizzazioni di ricerca e accademiche. Ogni coordinatore avrà la responsabilità di promuovere il coinvolgimento, raccogliere contributi, coordinare discussioni e diffondere informazioni all’interno del proprio settore di riferimento.

L’invito a manifestare interesse per partecipare a questo gruppo scadrà il 23 settembre 2024. I candidati devono soddisfare criteri specifici, tra cui un coinvolgimento attivo nel settore di riferimento, una rappresentatività a livello nazionale o dell’UE e un forte impegno nella rappresentanza degli interessi delle parti interessate. Inoltre, è richiesta una buona capacità comunicativa e la disponibilità a partecipare attivamente alle attività dell’ETP.

Partecipare al gruppo di supporto ETP offrirà ai membri l’opportunità di influenzare direttamente il futuro della transizione energetica nel settore ittico europeo. I membri potranno contribuire allo sviluppo di una roadmap che guiderà le politiche energetiche e ambientali, promuovendo al contempo le migliori pratiche e innovazioni.

Il lavoro del gruppo si concentrerà su temi cruciali come lo sviluppo delle competenze, la ricerca e l’innovazione, il finanziamento, il quadro normativo e l’elaborazione di obiettivi ambiziosi per la transizione energetica. I coordinatori produrranno documenti concettuali su questi argomenti, che serviranno come base per le discussioni nei workshop e nei gruppi di lavoro, garantendo un approccio coordinato e inclusivo.

Il processo di selezione per il gruppo di supporto sarà condotto in modo equo e trasparente, con l’obiettivo di garantire una rappresentanza equilibrata di tutti i principali stakeholder del settore. L’Energy Transition Partnership Assistance Mechanism, operativo da settembre 2024, supervisionerà questa selezione, assicurando che il gruppo rappresenti accuratamente i diversi settori e bacini marittimi.

Questa iniziativa rappresenta un passo fondamentale verso una transizione energetica sostenibile per la pesca e l’acquacoltura dell’UE, aprendo la strada a un futuro più verde e responsabile per l’intero settore.

Pesca e acquacoltura. Sii protagonista della transizione energetica in UE

 

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In crescita le esportazioni di gamberi dal Vietnam

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In crescita le esportazioni di gamberi dal Vietnam – Nello scorso mese di luglio, le esportazioni di gamberi dal Vietnam hanno raggiunto una cifra record di 375 milioni di dollari, segnando un aumento del 17% rispetto allo stesso mese dell 2023. Questo dato rappresenta il valore più alto registrato dall’inizio dell’anno, evidenziando una forte ripresa delle esportazioni vietnamite di gamberi, soprattutto nei mercati chiave come Stati Uniti, Cina e Unione Europea.

Analizzando i primi sette mesi del 2024, il fatturato complessivo delle esportazioni di gamberi vietnamiti ha superato i 2 miliardi di dollari, con una crescita dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo incremento riflette una domanda crescente sui mercati internazionali, in particolare in vista delle festività di fine anno, che spingono i rivenditori a ricostituire le scorte di prodotti ittici.

Negli Stati Uniti, il mercato ha registrato un aumento significativo delle importazioni di gamberi vietnamiti, con un incremento del 16% a luglio, raggiungendo un valore di 89 milioni di dollari. Le scorte di gamberi negli Stati Uniti sono diminuite, e i rivenditori stanno intensificando le importazioni per far fronte alla domanda prevista durante le festività natalizie. L’economia statunitense mostra segnali positivi, con un aumento delle vendite al dettaglio, un basso tasso di disoccupazione e una spesa dei consumatori in crescita, che favoriscono ulteriormente le importazioni di prodotti ittici.

Nel mercato cinese, le esportazioni di gamberi vietnamiti hanno registrato una ripresa significativa a luglio, con una crescita a due cifre rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nei primi sette mesi del 2024, le esportazioni verso Cina e Hong Kong hanno raggiunto i 399 milioni di dollari, con un aumento del 18% rispetto al 2023. L’aumento della domanda cinese di gamberi è stato facilitato anche dai rigidi controlli imposti sull’Ecuador, il principale concorrente del Vietnam in questo mercato, che ha subito diverse restrizioni sulle esportazioni a causa di questioni legate ai residui chimici.

Nonostante queste performance positive, il settore dei gamberi in Vietnam affronta ancora diverse sfide. L’aumento dei costi di spedizione e i rischi geopolitici globali rappresentano ostacoli significativi. Inoltre, le condizioni climatiche nei mesi di agosto e settembre, con piogge abbondanti, potrebbero influenzare negativamente le attività di allevamento, riducendo la produzione commerciale di gamberi entro la fine dell’anno. Tuttavia, molte aziende vietnamite stanno adottando strategie per mitigare questi rischi, come la firma di contratti a lungo termine e l’aumento delle riserve di materie prime, per assicurare una fornitura stabile e continua.

L’analisi di queste tendenze indica che, nonostante le sfide, l’industria dei gamberi vietnamiti ha il potenziale per continuare a crescere e rafforzare la propria posizione sui mercati globali. Con un aumento della domanda previsto nei principali mercati di importazione e segnali positivi dall’economia mondiale, le prospettive per il settore restano favorevoli per il resto del 2024.

In crescita le esportazioni di gamberi dal Vietnam

 

 

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