Pesca, a quante altre tragedie dovremo assistere prima che si intervenga con misure concrete?

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Pesca, a quante altre tragedie dovremo assistere prima che si intervenga con misure concrete? – “La notizia di un altro lavoratore che, mentre si trovava a bordo di un peschereccio, ha perso la vita in mare, ci lascia sgomenti e, al tempo stesso, pieni di rabbia per tutte le volte che abbiamo chiesto che il tema della salute e sicurezza a bordo delle imbarcazioni della pesca professionale diventasse una priorità nell’agenda politica del governo. A quante altre tragedie dovremo assistere, e quanto altro tempo dovrà passare, prima che vengano emanati i decreti attuativi specifici del testo unico sulla sicurezza (d.lgs. 81/2008) per tutelare la salute dei pescatori?”.

Lo dichiara Maria Laurenza, segretaria generale Uila Pesca, in merito alla tragedia avvenuta ieri a largo di Fano in cui ha perso la vita un pescatore tunisino di 51 anni, caduto in mare mentre era a lavoro.

“In attesa che siano chiarite le dinamiche e le cause di questa disgrazia, ci stringiamo al dolore dei familiari della vittima. Tuttavia, sollecitiamo nuovamente le istituzioni ad una presa di coscienza su quanto sia urgente adottare non solo misure che permettano alle imprese di mantenere reddito e occupazione, ma anche interventi concreti che restituiscano dignità e valore al lavoro dei pescatori, a partire dal riconoscimento del carattere usurante della pesca, considerata tra le attività lavorative più gravose e pericolose al mondo.”

Pesca, a quante altre tragedie dovremo assistere prima che si intervenga con misure concrete?

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Possibilità di pesca 2025 per Atlantico, Mare del Nord, Mediterraneo e Mar Nero

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Possibilità di pesca 2025 per Atlantico, Mare del Nord, Mediterraneo e Mar Nero – I ministri della pesca dell’UE hanno concordato le possibilità di pesca per il 2025 per l’Atlantico e il Mare del Nord, il Mediterraneo e il Mar Nero.

Il piano per il Mediterraneo occidentale entra nella fase definitiva

Con l’avvio della fase permanente del piano pluriennale (MAP) per il Mediterraneo occidentale il 1° gennaio 2025, i ministri hanno concordato di continuare con la necessaria riduzione dello sforzo di pesca per i pescherecci a strascico per affrontare il problema ancora impegnativo della mortalità per pesca. Allo stesso tempo, l’accordo amplia il meccanismo di compensazione, già incluso nella proposta della Commissione.

Il meccanismo di compensazione ampliato accelererà il recupero degli stock ittici, garantendo al contempo che il settore possa beneficiare delle giornate di pesca se vengono messe in atto le necessarie misure di conservazione. Sono inoltre disponibili finanziamenti europei per accompagnare gli investimenti del settore e la transizione verso una pesca più sostenibile. L’accordo include dodici misure di sostenibilità che, se applicato, garantirà considerevoli giorni di pesca extra.

Costas Kadis, commissario per la Pesca e gli oceani, ha dichiarato: “Per la Commissione e per me personalmente, era importante raggiungere un accordo che fosse sia equilibrato che responsabile, preservando i mezzi di sostentamento dei pescatori a lungo termine e migliorando le possibilità di recupero degli stock. Vorrei ringraziare sinceramente i pescatori per i loro notevoli sforzi negli ultimi anni. Ora, con il meccanismo di compensazione, i pescatori del Mediterraneo occidentale possono beneficiare di un aumento sostanziale dei giorni di pesca se si impegnano a favore della selettività, delle aree di chiusura e degli attrezzi da pesca innovativi”.

Limiti di cattura per le specie mediterranee ad alto valore commerciale

L’accordo raggiunto implementa nuove misure a lungo termine per l’anguilla europea e il corallo rosso nel Mar Mediterraneo. Per l’anguilla europea, i ministri hanno concordato di continuare con la chiusura di sei mesi e il divieto di pesca ricreativa. Ci saranno anche limiti di cattura per l’anguilla cieca e un congelamento del numero di attrezzi da pesca e autorizzazioni.

L’accordo dei ministri prosegue inoltre l’attuazione di diversi importanti programmi di pesca pluriennali della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (GFCM):

  • Per la lampuga comune nel Mediterraneo, stabilire limiti di cattura e livelli di gestione della flotta in base al GFCM MAP.
  • Per i gamberi di acque profonde previsti dai PMAP nello Stretto di Sicilia, i limiti di cattura nel Mar Ionio e nel Mar di Levante sono ridotti del 3%  rispetto ai livelli del 2024 e includono misure di gestione della flotta.
  • Nello  Stretto di Sicilia  prosegue la riduzione dello sforzo di pesca del nasello, abbinata al congelamento della capacità per tutte le flotte.
  • Nel Mare di Alborán , per garantire il recupero degli stock, i limiti di cattura dell’orata nera sono ridotti del 30% rispetto al 2024 e saranno applicate limitazioni alla capacità della flotta e restrizioni alla pesca ricreativa.

Gestione sostenibile degli stock e accordi con i paesi extra UE nell’Atlantico nord-orientale

Nell’Atlantico nord-orientale per gli stock gestiti esclusivamente dall’UE, il Consiglio ha stabilito 13 opportunità di pesca in linea con il parere sul rendimento massimo sostenibile (MSY) proposto dalla Commissione. Ciò include aumenti per i TAC (catture totali ammissibili) per i rombi (+23%) e la rana pescatrice (+17%) nelle acque iberiche, per lo scampo nel Mar Cantabrico (+109%), per la sogliola nel Golfo di Biscaglia (+2%) e per la passera di mare nel Kattegat (+19%) e porta all’80% il numero di TAC stabiliti in linea con MSY per il 2025. Include anche diminuzioni per i TAC per lo scampo nel Golfo di Biscaglia (-25%) e il sugarello nelle acque iberiche dell’Atlantico (-66%).

La Commissione è tuttavia preoccupata per la decisione del Consiglio di andare oltre il parere scientifico per i TAC dello scampo nel Golfo di Cadice e del merluzzo giallo nelle acque iberiche dell’Atlantico mediante un’assegnazione in nota a piè di pagina, nonché per la decisione del Consiglio sull’accordo sullo stock di spigola australe nel Golfo di Biscaglia, anch’essa stabilita al di sopra del parere scientifico.

Questo risultato è stato notevolmente facilitato dal fatto che le opportunità di pesca per il 2025 erano già state garantite prima del Consiglio sulla stragrande maggioranza dei TAC nell’Atlantico nord-orientale con paesi non UE. L’UE ha raggiunto tre accordi pertinenti prima del Consiglio con Norvegia e Regno Unito su base bilaterale e tra le tre parti congiuntamente, nonché con altri Stati costieri . Gli stock condivisi con paesi terzi si traducono in opportunità di pesca per l’UE nel prossimo anno di oltre 1,24 milioni di tonnellate e un valore di quasi 2,53 miliardi di euro, che coprono più di 100 TAC.

Avanzamenti nell’Adriatico e nel Mar Nero

L’accordo raggiunto tra i ministri della pesca recepisce inoltre nel diritto dell’UE gli importanti risultati dei negoziati internazionali sulle nuove misure a lungo termine per le piccole specie pelagiche nel mare Adriatico . Tali misure includono:

  • limiti di cattura per acciughe e sardine per il 2025, e
  • nuovi accordi di condivisione tra Italia, Croazia e Slovenia.

Per gli stock demersali dell’Adriatico, l’accordo prosegue l’attuazione delle misure previste dal piano di gestione pluriennale della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM), con una riduzione dello sforzo di pesca del 5,2% per i pescherecci a strascico a divergenti e un ribaltamento per i pescherecci a sfogliare.

L’accordo raggiunto incorpora anche la decisione della GFCM di aumentare leggermente i TAC e le quote per il rombo chiodato e di riportare le quote UE di rombo chiodato inutilizzate dal 2023 al 2025. Ciò premia gli sforzi degli Stati membri interessati verso la sostenibilità. Infine, le quote di spratto rimangono ai livelli del 2024. Tac e quote 2025.

Possibilità di pesca 2025 per Atlantico, Mare del Nord, Mediterraneo e Mar Nero

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Accordo UE 2025. Dodici misure per una pesca sostenibile

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Accordo UE 2025. Dodici misure per una pesca sostenibile  – In un importante passo verso una gestione sostenibile delle risorse marine, i ministri della pesca dell’Unione Europea hanno raggiunto un accordo sulle opportunità di pesca per il 2025 nel Mediterraneo e nel Mar Nero. L’intesa punta a garantire la conservazione e lo sfruttamento sostenibile degli stock demersali nel Mediterraneo occidentale, segnando una svolta nelle politiche di pesca comunitarie.

Nel Mediterraneo occidentale, i pescherecci a strascico saranno soggetti a ulteriori riduzioni dello sforzo di pesca, con l’obiettivo di affrontare il problema della mortalità per pesca e favorire il ripopolamento degli stock ittici. Per facilitare questa transizione, è stato introdotto un meccanismo di compensazione ampliato che premia i pescatori e le pescatrici che adottano misure innovative di conservazione.

Le opportunità di pesca aggiuntive saranno legate all’attuazione di dodici specifiche misure di sostenibilità, che forniranno incrementi significativi nei giorni di pesca concessi. Queste misure, se adottate cumulativamente, non potranno superare i giorni di pesca per il 2024, ma rappresentano un’opportunità concreta per le flotte che vogliono intraprendere il percorso della sostenibilità.

Le dodici misure di sostenibilità

Ecco nel dettaglio le dodici misure previste dall’accordo e i relativi incrementi nei giorni di pesca:

1 – Rimozione degli attrezzi da traino a doppia lontra (OTT):

  • Incremento del 24% nei giorni di pesca.
  • Se attuato prima del 1° maggio 2025: incremento del 35%.
  • Se implementato da più del 40% della flotta nazionale: incremento del 40%.

2 – Utilizzo di reti a strascico con maglie quadrate da 45 mm nel sacco:

  • Incremento del 9,3%.
  • Se attuato prima del 1° maggio 2025: incremento del 18,6%.
  • Se utilizzato da più del 40% della flotta: incremento del 25%.
  • Se applicato a tutta la flotta dello Stato membro: incremento del 30%.

3 – Utilizzo di reti a strascico con maglie quadrate da 50 mm nel sacco:

  • Incremento del 15,4%.
  • Se attuato prima del 1° maggio 2025: incremento del 30,8%.
  • Se utilizzato da più del 40% della flotta: incremento del 40%.
  • Se applicato a tutta la flotta: incremento del 50%.

4 – Chiusure temporanee per pescherecci a profondità di 100-500 metri per almeno sei settimane consecutive tra maggio e settembre:

  • Incremento del 10%.

5 – Chiusure temporanee nelle GSA 8-9-10-11 per almeno quattro settimane consecutive tra maggio e ottobre:

  • Incremento del 15%.

6 – Chiusure temporanee nelle GSA 1-2-5-6-7 per almeno quattro settimane consecutive tra maggio e ottobre:

  • Incremento del 15%.

7 – Zone di chiusura nazionale che coprono almeno il 5% delle zone di pesca a profondità di 100-500 metri:

  • Incremento del 4%.

8 – Zone di chiusura temporanea che riducono almeno del 20% le catture di riproduttori di nasello:

  • Incremento del 13%.

9 – Zone di chiusura temporanea che riducono almeno del 25% le catture di novellame o del 20% le catture di riproduttori di specie demersali:

  • Incremento del 3%.

10 – Chiusura permanente delle attività di pesca con pescherecci da traino a profondità inferiori a 800 metri:

  • Incremento del 3%.

11 – Utilizzo di attrezzi che riducono il contatto con il fondale, come porte volanti o paratie a basso contatto:

  • Incremento del 3%.

12 – Uso di attrezzi altamente selettivi regolamentati, che riducono almeno del 25% le catture di novellame o del 20% quelle di riproduttori rispetto al 2020:

  • Incremento del 3%.

Finanziamenti e Supporto alla Transizione

Per sostenere il settore nell’adozione di queste misure, saranno disponibili finanziamenti europei, destinati a incentivare gli investimenti nella pesca sostenibile e a mitigare l’impatto economico delle restrizioni.

L’accordo sarà formalmente adottato dal Consiglio europeo nel gennaio 2025, rappresentando un passo decisivo verso la gestione sostenibile delle risorse marine e il supporto alle comunità costiere.

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Donazzan: “Azione magistrale del governo italiano in Europa per sostegno settore ittico”

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Donazzan: “Azione magistrale del governo italiano in Europa per sostegno settore ittico”“Grazie all’impegno del Governo Meloni e alla determinazione del ministro Lollobrigida l’Italia ha ottenuto uno straordinario risultato a tutela del settore pesca: per tutto il 2025 non ci sarà alcuna riduzione dei giorni di pesca per le flotte a strascico”.

Esordisce così l’eurodeputata di Fratelli d’Italia Elena Donazzan, vicepresidente della commissione Industria all’Eurocamera, commentando lo storico risultato conquistato dall’esecutivo italiano nel corso del Consiglio Europeo dell’Agricoltura e della Pesca a Bruxelles.

“Il settore ittico rappresenta un pilastro importante dell’economia veneta – sottolinea Donazzan – basti pensare che secondo i dati di Infocamere le attività produttive appartenenti alla filiera in Veneto sono più di 3.400, con la marineria di Chioggia che vanta una tra le flotte più consistenti e attrezzate dell’Adriatico mentre le aree del Polesine sono riconosciute a livello nazionale per la loro importanza nella produzione di mitili e vongole”.

“Questo risultato è frutto della autentica capacità di ascolto del Governo italiano rispetto alle istanze concrete e alle problematiche espresse dal settore ittico che oltre a offrire sviluppo e posti di lavoro svolge un’azione a tutela dell’ecosistema – conclude Donazzan –. Ringrazio il presidente di Confcooperative Veneto Paolo Tiozzo per il dialogo costante e il contributo di competenze utile a difendere l’interesse nazionale. Con l’Italia che a Bruxelles gioca sempre più un ruolo da protagonista vincono le scelte ponderate e non dettate dal furore ideologico. I nostri pescatori possono guardare al futuro con maggiore fiducia e stabilità”.

Donazzan: “Azione magistrale del governo italiano in Europa per sostegno settore ittico”

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Federpesca: il settore ittico nazionale potrà continuare ad operare nel 2025

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Federpesca: il settore ittico nazionale potrà continuare ad operare nel 2025 – Il settore ittico italiano può guardare al 2025 con rinnovata fiducia, grazie all’impegno concreto del Ministro Francesco Lollobrigida e della Direzione Generale della pesca a difesa del settore. Dopo due giorni di intense negoziazioni per decidere le possibilità di pesca nel 2025, il Consiglio Agrifish si è concluso con importanti decisioni.

“Il lavoro duro di questi mesi” dichiara la Direttrice di Federpesca, Francesca Biondotra riunioni, comunicati e documenti congiunti a livello nazionale ed europeo, e continui confronti con gli operatori ittici e con le istituzioni per portare le nostre istanze contro la proposta della Commissione, ha portato a un risultato più positivo: la tanto temuta riduzione dell’attività di pesca a livelli insostenibili per gli operatori, in particolare nel Mediterraneo Occidentale, si è rivelata meno severa di quanto inizialmente previsto, offrendo un respiro di speranza al settore.”

“La Commissione europea aveva difatti proposto una riduzione del 38% per le attività di pesca demersale nelle Mediterraneo occidentale (GSA 8-9-10-11), entrando di fatti in una “fase permanente” del Piano pluriennale che regola la pesca in quest’area”, continua la Direttrice Biondo. “Una fase che tuttavia non era mai stata preannunciata fino a poco tempo fa, lasciando gli operatori della pesca in un clima di incertezza e preoccupazione, con la paura di doversi adattare rapidamente a scenari e normative imposte dall’alto senza alcun confronto e con il rischio di un reale smantellamento del comparto. Tuttavia, grazie al negoziato, attraverso una serie di misure di compensazione, l’Italia potrà mantenere gli stessi giorni di pesca del 2024.”

Per quanto concerne i gamberi di profondità nelle stesse GSA 8-9-10-11, anche qua possiamo tirare un respiro di sollievo. Dalla proposta della Commissione di ridurre nel 2025 i livelli massimi di cattura del 18% per il gambero viola e del 29% per il gambero rosso, si è passati per entrambe le specie a una riduzione del 6%. Riguardo al Mar Adriatico, Ionio e Canale di Sicilia, restano le decisioni prese durante la riunione annuale della Commissione generale per la Pesca nel Mar Mediterraneo (GFCM).

“Nonostante la flessibilità mostrata dal nuovo Commissario per la pesca Kadis, resta il fatto che l’approccio adottato dalla Commissione europea, in particolare negli ultimi mesi, continua a sollevare preoccupazioni. Decisioni che avranno un impatto su migliaia di pescatori e famiglie devono essere prese in modo equo e basate su un processo decisionale trasparente, partecipativo e efficace. Non pertanto costruito su scelte improvvisate all’ultimo momento, ma fondato su una riflessione attenta e pianificata, capace di considerare tutti gli aspetti e le implicazioni a lungo termine. Diventa dunque fondamentale nel 2025 valutare i risultati degli scorsi anni e prendere decisioni congiunte per garantire un futuro al settore, che sia sostenibile a livello economico, ambientale e sociale”, conclude la Direttrice Biondo.

Federpesca: il settore ittico nazionale potrà continuare ad operare nel 2025

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