Pesca: Lollobrigida, ‘ottimisti su regole Ue per Mediterraneo’

Pesca: Lollobrigida, ‘ottimisti su regole Ue per Mediterraneo’

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lollobrigida

L’Italia “non è in grado di mantenere i ritmi” di diminuzione dell’attività di pesca nel Mare Mediterraneo chiesti dall’Ue, quindi “lavoreremo tutto domani, e probabilmente anche domani notte, per tentare di convincere la Commissione” ad adottare “misure che siano eque, che garantiscano anche la redditività dei pescatori. E’ l’obiettivo che ci siamo posti e siamo ottimisti”.

Lo dice il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, a Bruxelles a margine del Consiglio Agrifish. Italia, Francia e Spagna hanno fatto fronte comune contro le proposte avanzate dalla Commissione per ridurre il prelievo dei pescherecci nel Mediterraneo.

(Tog/Adnkronos)

ISSN 2465 – 1222

fonte ADNKRONOS

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Toscana: sostegno alla pesca costiera, in arrivo tre bandi per un totale di 1,8 milioni 

Toscana: sostegno alla pesca costiera, in arrivo tre bandi per un totale di 1,8 milioni 

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Un sostegno concreto per rafforzare le attività di pesca sostenibile, innovare le flotte, sostenere e potenziare il settore della pesca in Toscana.

E’ arrivato dalla Regione Toscana, che nel corso della sua ultima seduta di Giunta ha approvato – su proposta della vicepresidente ed assessora all’agricoltura con delega a caccia e pesca Stefania Saccardi – una delibera che destina oltre 1,8 milioni di euro a queste settore, e rappresenta, per il territorio regionale, lo strumento di attuazione del Programma Nazionale Feampa 2021/2027 del Fondo Europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura.

eugenio giani presidente regione toscana

“Il nostro obiettivo – ha spiegato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – è rafforzare le attività di pesca e renderle sempre più sostenibili dal punto di vista economico, sociale e ambientale oltre a rendere i settori della pesca, dell’acquacoltura e della trasformazione economica più redditizi, competitivi e attraenti. Tra le misure previste, anche interventi per innovare i processi produttivi e migliorare le condizioni di vita e la sicurezza degli operatori del settore”.

“Con questa delibera – spiega la vicepresidente Saccardi – abbiamo prenotato 1.811.980 euro per due anni, 2025 e 2026, e stabilito i criteri di selezione per tre diversi bandi: il primo servirà a rendere le imprese di piccola pesca costiera più competitive, qualificare i mezzi di produzione e perfino sviluppare parallelamente al settore della pesca altre attività affini alla blue economy; il secondo è finalizzato ad ammodernare i motopesca per rendere più sicure le attività degli operatori e lo stoccaggio, il terzo è pensato per migliorare la tracciabilità dei prodotti e aiutare le imprese a sviluppare attività che diano più valore al loro prodotto. La Regione conosce bene le difficoltà che questo settore sta incontrando e, bilanciano risorse regionali, statali ed europee grazie al Feampa, vogliamo sostenere le nostre imprese e renderle più forti in un mercato globalizzato dove sempre di più è e sarà necessario evidenziare la qualità, la regionalità, la sostenibilità del pescato e dei prodotti da esso derivati, per sottolinearne il valore aggiunto”.

La delibera approvata prenota la somma di euro 1.811.980 sul bilancio finanziario gestionale 2024-2026 riservando per il 2025 un totale di 1.630.782 euro (di cui 815.391 di quota Ue, 570.773 di quota statale e 244.617 di quota regionale), mentre per il 2026 vengono riservati 181.198 euro (di cui 90.599 di quota Ue, 63.419 di quota statale, 27.179 di quota regionale).

Il primo dei tre bandi, riservato alle imbarcazioni di piccola pesca costiera, ammette a finanziamento le spese sostenute per ristrutturare la flotta e gli investimenti per migliorare la tracciabilità e il marketing, fare una prima lavorazione del pescato o una vendita diretta e digitale, diversificare l’attività.

Questo bando permette il rimorso del 100% delle spese sostenute per l’innovazione e il miglioramento della sicurezza, fino ad un massimo di 150.000 euro (o 40.000 per motopesca) oppure del 50% degli investimenti per gli investimenti finalizzati alla diversificazione delle attività, fino ad un massimo di 75.000 euro. In caso di richiesta di contributi sia per interventi a bordo che a terra, il limite sale a 200.000 euro, fermo restando il massimo di 40.000 euro a motopesca.

Il secondo bando prevede investimenti a bordo e nei porti per ammodernare i motopesca, migliorare le condizioni di sbarco delle catture indesiderate oltre alle condizioni di lavoro, salute e sicurezza degli operatori.

Nel caso di domande riguardanti esclusivamente interventi a terra, il contributo massimo ammissibile sarà di 100.000 euro, mentre in caso di domande che riguardano solo interventi a bordo, il contributo massimo ammissibile sarà di 80.000 a motopesca fino ad un massimo complessivo di € 200.000. In caso di domande che prevedano sia interventi sia a bordo che a terra, fermo restando il limite di 80.000 euro a motopesca, il contributo massimo salirà a € 200.000.

Saranno finanziabili investimenti per installare sistemi di energia rinnovabile, per acquistare apparecchiature di produzione a bordo, per migliorare la navigazione o il controllo del motore, per hardware e software, per dispositivi di sicurezza o per migliorare le condizioni di lavoro.

Infine il terzo bando, dal quale sono escluse le piccole imprese di pesca costiera, favorisce l’innovazione di processo e di prodotto nelle attività di pesca e mira a rendere le imprese della pesca più competitive e resilienti, potenziare il sistema di tracciabilità delle barche da pesca, sviluppare attività fuori dal settore della pesca, affini alla blue economy ma che non riguardino la pesca professionale, la commercializzazione o la produzione di prodotti ittici.

In questo caso il finanziamento pubblico massimo sarà parti al 50% dei costi sostenuti dai beneficiari, una percentuale che potrà salire in alcuni casi, ad esempio se l’investimento comporterà benefici pubblici.

I bandi usciranno entro il mese di dicembre. Le domande potranno essere presentate tra il 31 dicembre 2024 e il 31 gennaio 2025.

(Zto/Adnkronos)

ISSN 2465 – 1222

fonte Adnkronos

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Toscana: acquacoltura, semplificati criteri e procedure per i finanziamenti Feampa

Toscana: acquacoltura, semplificati criteri e procedure per i finanziamenti Feampa

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Semplificati criteri e procedure per presentare domanda per il sostegno offerto dalla Regione Toscana, tramite i fondi Feampa, alle imprese che si occupano di acquacoltura. A seguito di segnalazioni giunte da parte delle Associazioni rappresentative del settore della pesca e dell’acquacoltura, che hanno riportato una generalizzata difficoltà da parte delle aziende a raggiungere il punteggio minimo previsto per l’accesso alle graduatorie per i contributi (difficoltà confermata dal numero esiguo di domanda effettivamente presentate), la Toscana ha deciso di rivedere i criteri di accesso, sfruttando la possibilità data alle Regioni di variarne la ‘pesatura’.

Saranno dunque ri-emessi a breve i due bandi Feampa O.S 2.1 che assegnano un totale di 1.600.000 euro al settore dell’acquacoltura, per promuoverne la sostenibilità e rafforzarne la competitività attraverso due ‘azioni’: l’Azione 5, con 800.000 euro di contributi finalizzati a “Resilienza, sviluppo e transizione ambientale, economica e sociale del settore acquacoltura” e l’Azione 2, con altri 800.000 euro destinati a “Competitività e sicurezza delle attività di commercializzazione e trasformazione dei prodotti della pesca ed acquacoltura”.

Le risorse saranno ripartite in due annualità: per il 2025 ci saranno 743.025 euro (di cui 371.512 di quota Ue, 260.058 euro di quota statale, 111.453 euro di quota regionale), mentre per il 2026 ci saranno 856.974 euro (di cui 428.487 di quota UE, 299.941 di quota statale, 128.546 di quota regionale).

“La Regione – ha spiegato la vicepresidente della Regione ed assessora regionale all’agricoltura Stefania Saccardi – vuole che le risorse europee del Feampa vadano a frutto e siano utilizzate dalle nostre imprese per aumentare la propria capacità produttiva e gestionale, migliorare la sicurezza del lavoro e la sostenibilità ambientale riducendo la pressione sull’ambiente. Grazie a queste risorse pubbliche potranno essere ammodernati gli impianti ed essere acquistate nuove attrezzature a vantaggio delle micro, piccole e medie imprese. La Toscana vuole anche quest’anno riuscire a massimizzare il ritorno sul territorio dei benefici resi possibili dall’Ue e credo sia giusto aver dato una risposta immediata e concreta alle difficoltà espresse dai rappresentanti del nostro tessuto produttivo”.

L’aiuto pubblico potrà essere pari al 60% delle spese ammesse sulla base dei costi sostenuti dai beneficiari. Il bando relativo alle attività di trasformazione e commercializzazione prevede invece una percentuale di contribuzione pari al 50% dei costi sostenuti dai beneficiari; il contributo può arrivare fino al 100% in applicazione delle deroghe previste dal bando.

I nuovi bandi usciranno entro il mese di dicembre. Le domande potranno essere presentate tra il 31 dicembre 2024 e il 31 gennaio 2025.

(Zto/Adnkronos)

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eugenio giani presidente regione toscana

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Pesca: Francia, Spagna e Italia contro stretta Ue su Mediterraneo

Pesca: Francia, Spagna e Italia contro stretta Ue su Mediterraneo

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Il ministro dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione, Luis Planas Puchades, ha annunciato che la Spagna si unirà alla Francia e all’Italia per cercare di cassare, lunedì prossimo, la proposta della Commissione Europea di limitare i giorni di pesca nel Mediterraneo, poiché non si tratta di una “buona base per un accordo.”

Lo ha affermato ieri incontrando i media a Bruxelles, dove partecipa a una conferenza sulla sostenibilità, in vista della riunione dei ministri del settore dell’Ue che si terrà il 9 e 10 dicembre nella capitale belga. Il ministro ha previsto che sarà una discussione “complessa” e ha ammesso di essere rimasto “sorpreso” dalla presentazione di una proposta “molto tardiva e massimalista, che renderà molto difficile il raggiungimento di un accordo”.

Spagna, Francia e Italia, che hanno già firmato una dichiarazione congiunta per chiedere alla Commissione Europea una moratoria sulle misure di gestione della pesca nel Mar Mediterraneo entro il 2025, stanno lavorando sulla possibilità di una “alternativa tecnica” al piano dell’esecutivo comunitario, per garantire la vitalità del settore della pesca.

In una dichiarazione congiunta pubblicata il 18 novembre, i tre Paesi hanno già sostenuto che le flotte a strascico che pescano nel Mediterraneo hanno compiuto “sforzi considerevoli” dal 2020 e credono che esistano alternative alle misure “drastiche” di riduzione dei giorni di pesca proposte da Bruxelles.

“La Spagna difende gli interessi dei suoi pescatori e raggiungeremo un accordo solo se sarà soddisfacente per loro”, ha aggiunto il ministro. Ha detto che si aspetta una proposta “ragionevole”, considerati gli sforzi compiuti dalla flotta negli ultimi cinque anni e che hanno significato, nel caso dei pescatori spagnoli, una riduzione del 34% dei giorni lavorativi nel Mediterraneo.

Da parte loro, l’associazione di pesca Cepesca, la Federazione nazionale delle corporazioni dei pescatori e gli enti interessati hanno indicato che, nel caso spagnolo, la proposta propone una riduzione del 79% dei giorni di pesca della flotta da traino del Mediterraneo, che passerebbe dall’attuale media di 130 giorni all’anno a soli 27 giorni, e una riduzione del 30% dei limiti di cattura per i gamberi rossi a sole 551 tonnellate all’anno, afferma il settore “senza ambiguità” che queste misure significherebbero la scomparsa delle 556 navi che compongono la flotta da traino dell’intera costa mediterranea e la distruzione dei 17mila posti di lavoro che genera.

Anche il settore ha valorizzato la posizione “ferma e forte” del governo spagnolo contro l’approccio della Commissione Europea, la cui proposta è stata respinta all’unanimità dai rappresentanti di Pp, Psoe e Vox all’Eurocamera. Dopo un incontro con il segretario generale di Cepesca, Javier Garat, l’eurodeputata del Pp Carmen Crespo ha esortato l’esecutivo comunitario a “fermare” la proposta di taglio drastico delle quote di pesca e dei giorni per il 2025, che “mette a rischio l

a sopravvivenza della flotta mediterranea e minaccia la stabilità di migliaia di posti di lavoro nel settore”. Sulla stessa linea, il socialista Nicolás González Casares ha detto che questa proposta costituisce una “condanna a morte” per il settore della pesca nel Mediterraneo spagnolo e per le sue comunità costiere, invocando “umanità” nella transizione verso un sistema di pesca sostenibile, che “deve essere giusta, socialmente ed economicamente sostenibile”.

Da parte sua, l’eurodeputato di Vox Jorge Buxadé ha avvertito che “questo regolamento condannerebbe migliaia di famiglie alla rovina e alla distruzione di un’attività essenziale per l’economia e la tradizione europea”.

(Red-Lab/Labitalia)

ISSN 2499 – 3166

FONTE ADNKRONOS

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Novembre da record per le esportazioni norvegesi di pesce

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Novembre da record per le esportazioni norvegesi di pesce – Quello appena chiuso è stato un novembre storico per le esportazioni di pesce norvegese. Il valore delle esportazioni ha raggiunto 17,3 miliardi di NOK, registrando un incremento del 6% rispetto allo stesso mese del 2023. Questo straordinario risultato segna il miglior novembre di sempre per il settore ittico norvegese, trainato dall’aumento dei prezzi e dalla crescita dei volumi per specie chiave come salmone, sgombro, merluzzo e aringa.

Christian Chramer, CEO del Norwegian Seafood Council, ha sottolineato come il settore abbia beneficiato di un’autentica impennata dei prezzi. Tuttavia, ha precisato che questa crescita non è attribuibile ai tassi di cambio, dato che la corona norvegese ha mostrato un comportamento misto nei confronti dell’euro e del dollaro. La crescita è quindi il risultato diretto di una domanda sostenuta e di un aumento dei volumi esportati.

Salmone in prima linea

Il salmone si conferma il protagonista assoluto dell’export ittico norvegese. A novembre, la Norvegia ha esportato 131.232 tonnellate di salmone per un valore di 12,1 miliardi di NOK, segnando un record mensile storico. La Germania si distingue come mercato in crescita, con un incremento del valore delle esportazioni del 34%, grazie a un aumento del consumo interno e alla popolarità del salmone come alternativa alle proteine animali tradizionali.

L’Asia, con la Cina in testa, rappresenta un altro mercato in forte espansione. Le esportazioni di salmone verso la Cina sono cresciute del 33% rispetto a novembre 2023, consolidando la posizione della Norvegia come fornitore leader di salmone fresco in questo paese.

Boom di aringhe e sgombri: un autunno memorabile

Le aringhe hanno vissuto un mese eccezionale, con un aumento del valore del 61% e volumi in crescita del 51%. L’Egitto si conferma il principale mercato per le aringhe intere congelate, con un incremento significativo delle esportazioni grazie alla domanda locale. Anche lo sgombro ha registrato un forte incremento, raggiungendo un valore di 1,3 miliardi di NOK, il 14% in più rispetto allo scorso anno, spinto da una domanda sostenuta nei mercati asiatici.

Ittico: un settore in evoluzione

Nonostante i risultati eccezionali, il settore ittico norvegese non è immune da sfide. Chramer ha evidenziato le difficoltà legate a costi crescenti, concorrenza globale e riduzioni delle quote di pesca. In particolare, il granchio reale ha subito un calo significativo a novembre, con volumi in discesa del 57% a causa di tagli alle quote.

Tuttavia, ci sono segnali positivi per il futuro. La domanda crescente di specie come il baccalà e lo stoccafisso, soprattutto in mercati strategici come il Portogallo e l’Italia, offre un solido potenziale di crescita per il settore.

Con esportazioni già pari a 160,4 miliardi di NOK da gennaio a novembre, la Norvegia si avvicina a superare il record annuale di 172 miliardi di NOK stabilito nel 2023. L’andamento positivo di dicembre sarà decisivo per confermare questo traguardo.

L’industria ittica norvegese si posiziona così come un pilastro dell’economia nazionale, combinando sostenibilità, innovazione e una forte domanda globale.

Novembre da record per le esportazioni norvegesi di pesce

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