Gusti e tendenze in continua evoluzione incidono sul consumo di pesce

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Gusti e tendenze in continua evoluzione incidono sul consumo di pesce – Negli ultimi anni, il mercato cinese ha registrato una trasformazione significativa nei gusti dei consumatori, con un impatto diretto sul consumo di pesce e frutti di mare. Secondo un recente report di Rabobank, le aziende del settore ittico devono affrontare la sfida di adattarsi a un mercato sempre più sofisticato, dove la qualità e il valore dei prodotti stanno diventando i principali criteri di scelta per i consumatori cinesi. Questa evoluzione non solo riflette un cambiamento nelle preferenze alimentari, ma evidenzia anche l’importanza di comprendere le nuove tendenze per rimanere competitivi.

Crescita della domanda di prodotti ittici di alto valore

I consumatori cinesi stanno spostando il loro interesse verso prodotti ittici di maggiore valore, con un aumento della domanda per gamberi, pesce pescato in natura e specie di profondità, rispetto ai più tradizionali pesci d’acqua dolce come la carpa. Questo cambiamento è guidato dalla crescente consapevolezza dell’importanza di una dieta equilibrata e salutare, oltre che dalla volontà di sperimentare nuovi sapori e prodotti. I consumatori sono disposti a pagare di più per prodotti che percepiscono come salutari e di qualità superiore, a condizione che il prezzo sia giustificato dal valore offerto.

Il report Rabobank sottolinea come la domanda di prodotti ittici abbia registrato un CAGR del 4,4% tra il 2013 e il 2023, superando qualsiasi altra proteina animale. Questa crescita è stata sostenuta anche da un aumento delle importazioni di prodotti di alta qualità, che hanno visto un incremento significativo, in particolare nel segmento dei gamberi, che ha registrato un aumento di sei volte negli ultimi 13 anni.

Il declino della carne di maiale e l’ascesa delle proteine alternative

Un altro aspetto interessante è il declino della domanda di carne di maiale, che rappresentava l’85% del consumo di proteine animali in Cina negli anni ’90, ma che è scesa al 53% fino al 2023. Questo calo è compensato da un aumento del consumo di prodotti ittici, manzo e pollo, riflettendo un cambiamento nelle preferenze alimentari della popolazione cinese. La crescente attenzione alla salute e alla nutrizione ha spinto molti consumatori a ridurre il consumo di carne di maiale, preferendo alternative ritenute più salutari e nutrienti.

L’influenza dello streaming live sul mercato ittico

Un fenomeno emergente che sta influenzando il mercato del pesce in Cina è l’ascesa delle vendite tramite live streaming. Piattaforme come WeChat, Pinduoduo e ByteDance hanno visto un’esplosione delle vendite basate su live streaming, con un CAGR dell’85% tra il 2019 e il 2023. Questo nuovo canale di vendita consente ai consumatori di apprendere nuove ricette, acquistare ingredienti direttamente durante la visione e beneficiare di prezzi competitivi rispetto ai supermercati tradizionali.

Le aziende che hanno abbracciato questo canale hanno visto un aumento significativo delle vendite, e oggi quasi tutte le principali aziende alimentari cinesi hanno una presenza attiva nel live streaming. Questa tendenza non solo sta cambiando il modo in cui i consumatori acquistano pesce e frutti di mare, ma sta anche ridefinendo l’intero ecosistema della vendita al dettaglio in Cina.

L’evoluzione dei gusti dei consumatori cinesi sta avendo un impatto profondo sul mercato ittico, richiedendo alle aziende del settore di adattarsi rapidamente per soddisfare le nuove aspettative. Con l’aumento della domanda di prodotti di alto valore, la crescente importanza della qualità e l’innovazione nelle modalità di vendita, il mercato cinese rappresenta una grande opportunità per le aziende che sapranno cogliere queste tendenze e rispondere in modo efficace.

Gusti e tendenze in continua evoluzione incidono sul consumo di pesce

 

 

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A breve uno studio su tendenze di consumo di pesce nell’UE

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A breve uno studio su tendenze di consumo di pesce nell’UE – L’industria europea della trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici, insieme ad altri stakeholder chiave, ha recentemente sollecitato la Commissione Europea a intensificare gli sforzi per comprendere meglio le tendenze del consumo di pesce all’interno dell’Unione Europea. Questa richiesta è stata formalizzata attraverso una raccomandazione adottata dal Consiglio Consultivo per i Mercati della Pesca e dell’Acquacoltura (Market AC), che ha invitato la Direzione Generale degli Affari Marittimi e della Pesca (DG Mare) a utilizzare l’EUMOFA, l’Osservatorio europeo del mercato della pesca e dell’acquacoltura, per realizzare uno studio dedicato all’evoluzione dei consumi di pesce e prodotti dell’acquacoltura nei paesi dell’UE.

Serve un’analisi approfondita delle tendenze di consumo

L’obiettivo principale di questo studio, previsto per il 2025, sarà quello di analizzare le tendenze di consumo di pesce e prodotti dell’acquacoltura in relazione a diversi fattori chiave: le specie consumate, l’accessibilità economica, le considerazioni sanitarie, la sostenibilità e l’etichettatura. In termini di portata geografica, l’attenzione sarà rivolta a Paesi Bassi, Austria e Grecia, rappresentando rispettivamente un paese con accesso al Mare del Nord, uno senza sbocco sul mare e uno con accesso al Mediterraneo. Questo approccio permetterà di ottenere una rappresentazione equilibrata degli Stati membri, fornendo un quadro chiaro e dettagliato delle abitudini di consumo in diverse aree dell’UE.

La risposta della Commissione Europea

La Commissione Europea ha accolto positivamente la raccomandazione del MAC, confermando che l’EUMOFA pubblicherà nel 2025 uno studio approfondito basato sui dati del prossimo sondaggio Eurobarometro, la cui uscita è prevista entro la fine del 2024. Questo studio sarà essenziale per comprendere l’evoluzione del comportamento dei consumatori di pesce in Europa dal 2014 al 2024, fornendo all’industria e agli stakeholder informazioni cruciali per adattare le strategie di mercato.

In risposta alle richieste dell’industria, l’EUMOFA ha inoltre deciso di analizzare la struttura dei prezzi del pollock in Francia, Danimarca e Germania, e delle vongole in Italia, Francia e Spagna. Queste analisi contribuiranno a migliorare la comprensione delle dinamiche di prezzo nei mercati europei, fornendo dati essenziali per ottimizzare la competitività dell’industria ittica. Inoltre, su richiesta del MAC, l’EUMOFA aggiornerà i dati sulla trota iridea, con la pubblicazione prevista entro la fine dell’anno.

Promuovere la sostenibilità e la consapevolezza del consumatore

Un altro tema centrale è la crescente attenzione dei consumatori europei verso la sostenibilità dei prodotti ittici. La Commissione, tramite l’EUMOFA Talks, ha espresso il proprio impegno a includere le proposte del MAC in programmi formativi, con un focus particolare sull’interesse dei consumatori per la pesca sostenibile e l’impatto di quest’ultima sul carrello della spesa. Saranno affrontati anche temi come l’etichettatura di sostenibilità, la promozione di mercati sostenibili della pesca e dell’acquacoltura, e l’adozione di prodotti a basse emissioni di carbonio.

L’industria della pesca e dell’acquacoltura in Europa sta attraversando un periodo di trasformazione, guidato dalla necessità di comprendere meglio le tendenze del consumo di pesce. Il futuro studio dell’EUMOFA, previsto per il 2025, rappresenta un passo cruciale in questa direzione, offrendo dati e analisi fondamentali per supportare l’industria nel rispondere alle sfide del mercato e promuovere pratiche sostenibili. Il MAC e gli altri stakeholder europei continueranno a svolgere un ruolo vitale nel guidare queste iniziative, garantendo che il settore ittico europeo rimanga competitivo e in linea con le aspettative dei consumatori.

A breve uno studio su tendenze di consumo di pesce nell’UE

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Acquacoltura. Il settore del salmone rimane il più redditizio

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Acquacoltura. Il settore del salmone rimane il più redditizio – Nonostante le difficoltà che i principali produttori globali hanno dovuto affrontare negli ultimi anni, l’industria del salmone mantiene il suo ruolo leader nel settore dell’acquacoltura per la prima metà del 2024. Secondo l’ultimo report di Globefish, la domanda sostenuta e i prezzi relativamente stabili continueranno a favorire la redditività del settore, malgrado le sfide legate a fattori come la politica fiscale in Norvegia, il fenomeno di El Niño e le complicazioni burocratiche post-Brexit in Scozia.

La produzione globale nel 2023

Nel 2023, la produzione globale di salmone atlantico ha raggiunto le 2.817.200 tonnellate, segnando una leggera riduzione dell’1,6% rispetto all’anno precedente. La Norvegia, che rimane il principale produttore mondiale con 1.499.100 tonnellate, ha visto un calo marginale dello 0,8%, mentre il Cile ha incrementato la sua produzione del 2,7%, raggiungendo le 776.600 tonnellate. Tuttavia, nonostante questa crescita, la situazione in Cile è stata caratterizzata da una moderata espansione, frenata da costi di produzione elevati e prezzi internazionali bassi.

Sfide per i produttori

Norvegia – L’introduzione di un nuovo sistema fiscale ha creato un clima di incertezza che ha rallentato gli investimenti nel settore. Questo ha influito negativamente sulla produzione, ma si prevede che la situazione si stabilizzerà nei primi mesi del 2024.

Cile – Mentre il volume del raccolto è aumentato, il settore cileno ha dovuto fare i conti con costi di produzione elevati e una moderata espansione. Tuttavia, il 2024 potrebbe vedere una stabilizzazione dei prezzi e una leggera crescita della produzione.

Scozia – L’industria scozzese del salmone continua a lottare con le ripercussioni della Brexit, che hanno introdotto nuove complicazioni burocratiche, allungando i tempi di spedizione e aumentando i costi. Nonostante queste difficoltà, sono state proposte misure per migliorare la competitività del settore, che potrebbero vedere una parziale attuazione nel corso del 2024.

Canada – La produzione canadese ha subito un calo significativo, passando da 148.000 tonnellate nel 2016 a 90.000 tonnellate nel 2023, il livello più basso del XXI secolo. Questo declino è stato principalmente attribuito alla chiusura degli impianti di acquacoltura nella Columbia Britannica. La Canadian Aquaculture Industry Alliance ha esortato il governo a prendere decisioni basate sulla scienza per invertire questa tendenza negativa.

Prospettive per il 2024

Nonostante un contesto globale complesso, le prospettive per il 2024 sono positive. Globefish e Rabobank prevedono che i prezzi del salmone si stabilizzeranno, creando una nuova normalità che vedrà l’industria del salmone continuare a essere il settore dell’acquacoltura più redditizio già dalla prima metà dell’anno. L’offerta globale potrebbe aumentare leggermente, contribuendo a mantenere l’equilibrio tra domanda e offerta e a sostenere la crescita del settore.

L’industria del salmone, nonostante le molteplici sfide, si conferma come un settore resiliente e redditizio. La capacità di adattamento dei principali produttori e la domanda costante dei mercati globali sono i fattori chiave che continueranno a sostenere la crescita nel 2024. L’evoluzione delle politiche fiscali e delle condizioni climatiche sarà cruciale per determinare il futuro di questo settore vitale.

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La filiera Ittica: l’approfondimento  dal XII Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare

La filiera Ittica: l’approfondimento dal XII Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare

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La filiera ittica italiana, descritta nel XII Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare del 2024, si conferma una delle componenti più dinamiche e strategiche della Blue Economy. Questo settore, che comprende pesca, acquacoltura, trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici, rappresenta una risorsa fondamentale per l’economia italiana, con un impatto significativo sia a livello locale che nazionale.

Un settore in crescita

Secondo il rapporto, la filiera ittica italiana contribuisce con un valore aggiunto diretto di circa 3,5 miliardi di euro. Tuttavia, grazie al suo moltiplicatore economico di 1,7, il valore aggiunto complessivo – includendo gli effetti indiretti e indotti – raggiunge i 5,95 miliardi di euro. Questo dato sottolinea l’importanza del settore all’interno della Blue Economy, il cui valore complessivo supera i 60 miliardi di euro. Inoltre, la filiera ittica impiega direttamente circa 30.000 persone, evidenziando il ruolo cruciale della pesca e dell’acquacoltura nel sostenere l’economia delle comunità costiere italiane.

Moltiplicatore ecoomico e dinamismo territoriale

Il moltiplicatore economico della filiera ittica, pari a 1,7, significa che per ogni euro speso nel settore, si generano ulteriori 1,7 euro in termini di effetti economici. Sebbene questo valore sia leggermente inferiore al moltiplicatore medio della Blue Economy, che si attesta a 1,8, esso dimostra comunque l’effetto propulsivo del settore ittico sull’economia nazionale.

Acquacoltura in primo piano

Uno degli sviluppi più rilevanti emersi dal rapporto è la crescente importanza dell’acquacoltura, che ora rappresenta circa il 40% della produzione ittica totale in Italia. Questo settore è in forte crescita grazie agli investimenti in tecnologie innovative e pratiche sostenibili, che hanno permesso di aumentare la produttività riducendo al contempo l’impatto ambientale.

Esportazioni e consumo interno

Il valore delle esportazioni di prodotti ittici italiani è significativo, raggiungendo circa 1,5 miliardi di euro all’anno. Questo dato evidenzia la competitività della filiera sui mercati internazionali, in particolare all’interno dell’Unione Europea. All’interno del Paese, il consumo di pesce si mantiene elevato, con una media di 28 kg pro capite all’anno, un dato che supera la media europea e sottolinea l’importanza culturale e gastronomica del pesce nella dieta italiana.

Imprenditoria giovanile e femminile

Il rapporto mette in luce l’importante contributo dell’imprenditoria giovanile e femminile nella filiera ittica. Le imprese ittiche guidate da giovani rappresentano circa il 15% del totale, un segnale positivo dell’attrattività del settore per le nuove generazioni, spesso motori di innovazione e sostenibilità. Anche l’imprenditoria femminile gioca un ruolo significativo, con circa il 20% delle imprese ittiche gestite da donne, evidenziando un trend di crescita della presenza femminile in un settore tradizionalmente dominato dagli uomini.

OsserMare

OsserMare L’Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare – OsserMare con il Centro Studi Tagliacarne – Unioncamere svolgono un ruolo fondamentale nel monitoraggio e nell’analisi della filiera ittica. Grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate, OsserMare fornisce dati accurati e aggiornati, essenziali per supportare le decisioni politiche e strategiche volte a garantire la sostenibilità e la crescita del settore.

“La filiera ittica rappresenta una delle colonne portanti della nostra Blue Economy. Questo settore non solo contribuisce in modo significativo alla crescita economica del Paese, ma è anche un esempio concreto di come tradizione e innovazione possano convivere per rispondere alle sfide globali. OsserMare continuerà a monitorare e supportare questa evoluzione, fornendo dati accurati e tempestivi per garantire uno sviluppo sostenibile e inclusivo,” ha dichiarato Antonello Testa, Coordinatore dell’Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare-OsserMare.

XII Rapporto Nazioinale sull’Economia del Mare

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Nuovo report Sustainable Eel Group sull’anguilla europea

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Nuovo report Sustainable Eel Group sull’anguilla europea – Il Sustainable Eel Group (SEG) è pronto a presentare un report indipendente elaborato dall’University of Hull International Fisheries Institute, atteso per la fine di questo mese. Questo documento rappresenta l’analisi più dettagliata finora realizzata sui contributi di SEG nella lotta contro il traffico illegale di anguille e nella promozione della sostenibilità all’interno del settore della pesca commerciale dell’anguilla europea.

Il documento metterà in luce i successi ottenuti da SEG nella certificazione di una parte significativa delle catture di anguille e degli impianti di acquacoltura in Europa. Questa certificazione garantisce che le attività rispettino rigorosi standard di sostenibilità, cruciali per la protezione della specie Anguilla anguilla. Inoltre, il rafforzamento della tracciabilità lungo l’intera filiera dell’anguilla commerciale ha permesso di distinguere chiaramente gli operatori responsabili da quelli che non seguono le migliori pratiche, proteggendo così sia l’ecosistema marino che il mercato legale.

Conformità e collaborazione internazionale

Il documento esaminerà anche l’importanza delle revisioni periodiche dello standard SEG, che hanno rafforzato le linee guida sulla sostenibilità. Queste revisioni evidenziano l’impegno continuo del gruppo nel mantenere elevati standard ambientali e sociali. Il report esplorerà anche l’influenza di SEG oltre la certificazione, soprattutto attraverso la collaborazione con agenzie internazionali per contrastare il traffico illegale di anguille e migliorare la consapevolezza globale su questo tema critico.

Mentre l’analisi evidenzia i progressi significativi compiuti finora, non mancherà di identificare le aree in cui è necessario un miglioramento, come la trasparenza nel monitoraggio e nella rendicontazione delle attività. SEG è determinato a lavorare con i suoi partner per affrontare queste sfide, promuovendo una maggiore adozione della certificazione tra gli operatori meno rappresentati e migliorando l’efficacia delle misure di contrasto al traffico.

Inoltre, il report segnala una crescente preoccupazione per il trasferimento del problema del traffico illegale all’anguilla americana Anguilla rostrata, evidenziando la necessità di un’azione globale e coordinata per proteggere entrambe le specie.

Un impegno costante per il futuro dell’anguilla europea

SEG continua a sostenere una maggiore consapevolezza pubblica sui problemi legati al traffico di anguille e a investire in misure strategiche per contrastarlo. L’organizzazione è fermamente impegnata a collaborare con scienziati, enti di conservazione e operatori del settore commerciale per garantire un futuro sostenibile e inclusivo per l’anguilla europea, proteggendo al contempo la biodiversità marina e sostenendo lo sviluppo economico delle comunità locali.

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