[[{“value”:”
I ricci di mare piacciono ovunque. In Italia li adoriamo in tutte le salse, dal crudo puro alla pasta che sa di mare. Ma anche negli Stati Uniti non scherzano: il loro mercato è in crescita, e gli esperti guardano con sempre maggiore interesse al potenziale economico dell’allevamento di questi echinodermi.
Coleen Suckling, ricercatrice presso l’Università del Rhode Island, sta portando avanti un progetto innovativo: dimostrare che i ricci di mare possono non solo fornire un reddito aggiuntivo agli allevatori, ma anche migliorare l’efficienza delle produzioni esistenti. L’idea alla base? I ricci di mare, spesso considerati parassiti dagli operatori del settore, potrebbero invece rivelarsi preziosi alleati, contribuendo a ridurre il biofouling nelle gabbie di capesante e molluschi.
L’iniziativa, sviluppata in collaborazione con il Centre for Cooperative Aquaculture Research (CCAR) dell’Università del Maine, punta a fornire semi di ricci gratuiti agli allevatori, insieme a consulenze specialistiche per supportarne l’inserimento negli impianti di acquacoltura. Un modello di cooperazione tra ricerca e industria che sta già dando risultati promettenti. “Abbiamo visto sempre più produttori includere i ricci di mare nelle loro richieste di permessi per nuove attività di allevamento” spiega Suckling. “L’interesse sta crescendo e il settore inizia a cogliere le opportunità offerte da questi organismi.”
Ma non si tratta solo di business. Con il cambiamento climatico che minaccia gli ecosistemi marini, Suckling e il suo team stanno studiando strategie per rendere i ricci di mare più resistenti alle variazioni ambientali. Testando diversi livelli di temperatura e pH, vogliono identificare le condizioni ottimali per garantire una produzione sostenibile anche in futuro.
“Il Golfo del Maine si sta riscaldando a un ritmo allarmante. Siamo in una delle cinque regioni del mondo più colpite dai cambiamenti climatici e dobbiamo trovare soluzioni per garantire la resilienza dell’industria acquicola” sottolinea l’esperta.
L’idea di trasformare un organismo considerato un problema in una risorsa chiave per la crescita economica e la sostenibilità ambientale sta prendendo piede. E chissà, magari un giorno gli Stati Uniti diventeranno protagonisti del mercato globale dei ricci di mare, sfidando la nostra tradizione mediterranea. Di certo, quello che oggi sembra un settore di nicchia potrebbe presto diventare una delle nuove frontiere dell’acquacoltura internazionale.
L’articolo Nuove opportunità per l’allevamento dei ricci di mare negli USA proviene da Pesceinrete.
“}]]