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Ok da Europêche all’iniziativa dell’UE contro i prodotti derivanti dal lavoro forzato – Ogni anno, 27,6 milioni di persone in tutto il mondo sono costrette a lavorare in condizioni inaccettabili, spesso senza che noi ne siamo consapevoli. Per combattere questa triste realtà, l’Unione Europea ha fatto un grande passo avanti: ha stabilito un accordo che mira a bloccare l’ingresso nel mercato dell’UE di qualsiasi prodotto frutto di lavoro forzato, inclusi quelli ittici. Questo accordo segna un punto di svolta nella lotta contro la violazione dei diritti umani e dei lavoratori.

L’accordo, che modifica alcune parti della proposta originale, chiarisce meglio come la Commissione Europea e le autorità nazionali debbano procedere nelle indagini e nelle decisioni su questi casi. Europêche, l’organizzazione che rappresenta il settore della pesca in Europa, ha accolto con entusiasmo questo sviluppo e ha chiesto un’attuazione rapida delle nuove regole. Questo non solo aiuterà a combattere il lavoro forzato ma andrà di pari passo con le iniziative contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (IUU).

Una delle novità introdotte dall’accordo è la creazione di una banca dati gestita dalla Commissione. Questo strumento raccoglierà informazioni aggiornate e affidabili sui rischi di lavoro forzato, grazie anche ai contributi di enti internazionali come l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO). La banca dati sarà fondamentale per aiutare la Commissione e le autorità nazionali a identificare possibili violazioni.

Inoltre, sono stati definiti criteri precisi per valutare le possibili violazioni, considerando l’entità e la gravità del lavoro forzato sospetto. Questo approccio metodico è stato fortemente sostenuto da Europêche.

Una parte importante dell’accordo riguarda anche chi sarà responsabile delle indagini sulle violazioni. Mentre la Commissione si occuperà di indagare sui casi al di fuori dell’UE, le autorità competenti degli Stati membri prenderanno in carico le indagini interne, assicurando un approccio mirato e efficace.

Daniel Voces, alla guida di Europêche, ha sottolineato come questa nuova legge rappresenti un avanzamento significativo nella lotta contro lo sfruttamento lavorativo, contribuendo a promuovere un lavoro dignitoso e a proteggere i diritti fondamentali nel settore della pesca globale. Ha inoltre evidenziato che questa legge aumenterà la fiducia dei consumatori europei nell’acquistare prodotti ittici etici e sostenibili, dimostrando l’impegno del settore della pesca dell’UE a supportare gli sforzi contro il lavoro forzato.

Questo nuovo regolamento dell’UE rappresenta un passo importante verso un mondo in cui i prodotti che acquistiamo non siano macchiati dallo sfruttamento di esseri umani, assicurando pratiche più etiche e sostenibili nel commercio globale.

Ok da Europêche all’iniziativa dell’UE contro i prodotti derivanti dal lavoro forzato

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