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Our Ocean 2025: a Busan si discute di sostenibilità marina – Al via al BEXCO di Busan, nella Repubblica di Corea, la 10ª Conferenza Our Ocean – OOC – (28-30 aprile) appuntamento internazionale dedicato alla gestione sostenibile degli oceani e alla definizione di strategie condivise per la protezione degli ecosistemi marini. L’edizione 2025 si concentra sull’analisi dei risultati conseguiti nell’ultimo decennio e sull’identificazione delle priorità operative per il futuro.

Dal 2014, la piattaforma Our Ocean ha promosso oltre 2.600 iniziative, con impatti rilevanti in termini di istituzione di aree marine protette (AMP), contrasto alla pesca illegale, riduzione dell’inquinamento marino e sostegno alla ricerca scientifica applicata agli ecosistemi oceanici.

In occasione di questa edizione, il World Resources Institute (WRI) ha presentato la prima valutazione complessiva degli impegni assunti: dei 160 miliardi di dollari promessi attraverso le varie conferenze, circa 133 miliardi risultano già erogati o in fase di implementazione. I finanziamenti hanno riguardato prevalentemente la tutela della biodiversità marina, la lotta alla pesca INN (Illegale, Non dichiarata e Non regolamentata) e progetti legati alle soluzioni oceaniche per l’adattamento climatico e la riduzione delle emissioni.

Un focus rilevante è riservato al Trattato sull’alto mare, recentemente ratificato dalla Repubblica di Corea, che porta a 21 il numero di Stati aderenti. Il trattato necessita di ulteriori ratifiche per entrare in vigore, ma la conferenza di Busan rappresenta un momento di consolidamento politico e tecnico in vista della prossima Conferenza ONU sugli Oceani prevista a Nizza.

Dal punto di vista operativo, le discussioni si concentrano sull’efficacia delle aree marine protette, sull’implementazione di strumenti per il monitoraggio delle attività di pesca e sul rafforzamento delle misure contro le pratiche non sostenibili. Inoltre, viene evidenziato il fabbisogno di investimenti pari a circa 2.000 miliardi di dollari nei prossimi vent’anni per valorizzare il contributo delle soluzioni basate sull’oceano, in linea con gli obiettivi climatici al 2050.

Il settore della pesca e dell’acquacoltura è direttamente coinvolto in questo processo, con particolare attenzione alla tracciabilità, alla gestione delle risorse e alla prevenzione della sovrapesca. Le politiche discusse in ambito OOC influenzeranno la regolamentazione internazionale e i modelli produttivi futuri, con impatti sia sul piano ambientale che economico.

Tra le aree di intervento prioritarie figurano:

  • L’espansione e la gestione efficace delle AMP.
  • La riduzione delle attrezzature da pesca disperse in mare.
  • Il rafforzamento degli strumenti legali contro la pesca INN.
  • L’integrazione tra ricerca scientifica e applicazioni industriali per una governance più efficiente degli spazi marittimi.

Our Ocean 2025 si conferma quindi come una sede tecnica e politica per l’allineamento delle strategie globali, con l’obiettivo di garantire un equilibrio tra tutela ambientale e sviluppo sostenibile delle attività economiche legate al mare.

Our Ocean 2025: a Busan si discute di sostenibilità marina

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