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Pesce italiano

Pesce italiano: cala il consumo di pesce sulle tavole degli europei, anche quelle degli italiani, ma si continua a importare pescato dai Paesi extraUe. Anche se questa tendenza sembra essersi invertita tanto che nel 2023 ne è stato importato il 6% in meno. È quanto emerge dal rapporto “Il mercato ittico dell’Ue” di Eumofa (European Market Observatory for fisheries and Aquaculture Products) secondo cui nel 2023, la spesa delle famiglie italiane per i prodotti ittici è aumentata del 6% per arrivare a quasi 13 miliardi, sono stati 62,3 miliardi di euro in tutta Europa, nonostante un calo del consumo domestico del 5%.

Nel 2022, il consumo è stato inferiore del 14% rispetto al 2021, mentre nel 2023 è diminuito di un ulteriore 12% rispetto all’anno precedente, per un totale di 245.112 tonnellate. Un calo, secondo Eumofa, dovuto in particolare e al conseguente aumento dei prezzi: l’inflazione ha fatto salire i prezzi al dettaglio che in Italia erano già tra i più alti dell’Ue.

Se nel 2023 l’Unione Europea ha visto un calo del valore, -2%, e del volume, -4%, del commercio di prodotti ittici, l’Ue ha anche importato meno in volume per arrivare a 5,9 milioni di tonnellate, ovvero al di sotto dei livelli pre-pandemia. Valorizzare il pescato delle marinerie italiane: essere imprenditori. “Si iniziano a vedere i primi frutti del lavoro di valorizzazione e promozione del pesce dei nostri mari, un prodotto quello italiano, pescato secondo le regole, proveniente da una pesca totalmente legale, dichiarata e regolamentata”. Ma occorre andare avanti.

Pesce italiano

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