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Pesca nordica e attrezzi sostenibili: il futuro è nella tracciabilità – Nelle acque fredde del Nord Europa, dove la pesca rappresenta da sempre una risorsa vitale, Groenlandia, Islanda, Isole Faroe e Norvegia stanno riscrivendo le regole della sostenibilità con un approccio innovativo alla gestione degli attrezzi da pesca a fine vita. Il recente rapporto pubblicato dal Consiglio dei ministri nordico fotografa un settore in evoluzione, dove l’economia circolare non è più un concetto astratto ma una necessità concreta per ridurre l’impatto ambientale e combattere la minaccia invisibile della pesca fantasma.
Le iniziative messe in campo raccontano di territori che, pur affrontando sfide logistiche e strutturali differenti, condividono l’obiettivo comune di trasformare un problema in opportunità. La Groenlandia, isolata geograficamente, ha saputo ottimizzare il trasporto degli attrezzi usati sfruttando i container vuoti, mentre Islanda e Isole Faroe hanno costruito reti locali per lo smantellamento, pur dovendo esportare i materiali da riciclare per mancanza di impianti adeguati. La Norvegia, invece, si conferma pioniera con l’obbligo di segnalazione delle apparecchiature perse e vere e proprie missioni di recupero che ogni anno riportano in superficie tonnellate di attrezzature abbandonate.
Tuttavia, il rapporto evidenzia una lacuna cruciale: l’assenza di un sistema completo di tracciabilità dall’acquisto allo smaltimento delle attrezzature. Senza questo collegamento continuo, prevenire lo smarrimento, incentivare il riciclo e ridurre i detriti marini rimane una corsa ad ostacoli. La soluzione passa attraverso tecnologie già disponibili, come la marcatura con QR code o tag RFID, che permetterebbero di identificare ogni singolo attrezzo, monitorarne il ciclo di vita e responsabilizzare i pescatori, creando un dialogo costante tra operatori e autorità.
Non si tratta solo di controllo, ma di costruire una cultura della sostenibilità che integri materiali alternativi, biodegradabili e facilmente smontabili, riducendo l’uso di componenti inquinanti come il dolly rope. Investire in impianti di riciclaggio locali e stabilire incentivi economici sono azioni indispensabili per rendere virtuoso un processo che oggi, per molti, è ancora un costo più che un’opportunità.
L’armonizzazione delle politiche tra i Paesi nordici potrebbe diventare il modello di riferimento globale per una gestione efficiente e sostenibile degli attrezzi da pesca. Un esempio concreto di come la cooperazione internazionale possa affrontare una delle problematiche più sottovalutate ma impattanti dell’industria ittica.
In un mondo sempre più attento alla salute degli oceani, la sfida lanciata dal Nord Europa non è solo tecnica, ma culturale ed economica.
Pesca nordica e attrezzi sostenibili: il futuro è nella tracciabilità
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