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Plancton a rischio. È allarme per oceani e pesca – Un nuovo studio condotto dall’Università di Bristol, pubblicato su Nature, lancia un segnale d’allarme: se il riscaldamento globale di origine antropica non verrà contenuto, molte forme di vita marina rischiano l’estinzione entro la fine del secolo. La ricerca si concentra sul plancton, minuscoli organismi oceanici fondamentali per l’ecosistema marino, analizzando come hanno risposto a significativi aumenti di temperatura in passato e confrontandoli con le proiezioni future.

Il ruolo cruciale del plancton negli oceani

Il plancton rappresenta il fulcro della catena alimentare marina e svolge un ruolo essenziale nel ciclo del carbonio. Tuttavia, i risultati della ricerca mostrano che questi organismi non riescono a tenere il passo con la velocità dei cambiamenti climatici attuali. Questo mette a rischio non solo la loro sopravvivenza, ma anche quella di molte specie marine che dipendono da essi per il cibo, inclusi numerosi pesci di interesse commerciale.

Lo studio rivela che anche con scenari più ottimistici, come un aumento di temperatura di 2°C, il plankton non sarebbe in grado di adattarsi rapidamente. Il tasso di riscaldamento attuale supera di gran lunga quello osservato durante eventi climatici estremi del passato, come l’ultima Era Glaciale, rendendo impossibile una migrazione o un adattamento sufficiente.

Modelli innovativi per comprendere il passato e prevedere il futuro

Per giungere a queste conclusioni, i ricercatori hanno sviluppato un modello innovativo che combina dati geologici e proiezioni climatiche future. Analizzando il comportamento del plankton di 21.000 anni fa, il modello ha evidenziato che durante l’ultimo grande cambiamento climatico, questa specie era in grado di spostarsi verso aree più fredde per sopravvivere. Tuttavia, il riscaldamento odierno è troppo rapido e intenso per consentire lo stesso processo.

Le implicazioni per gli ecosistemi e le comunità umane

Le conseguenze di questa crisi sarebbero devastanti non solo per la biodiversità marina, ma anche per l’economia globale. Settori come la pesca, che dipendono direttamente dalla salute degli ecosistemi oceanici, potrebbero affrontare sfide senza precedenti. Le comunità costiere e i pescatori, già vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici, rischiano di subire gravi perdite economiche e alimentari.

Un appello all’azione globale

Lo studio sottolinea l’urgenza di limitare il riscaldamento globale a meno di 2°C, come previsto dall’Accordo di Parigi. Tuttavia, un recente report delle Nazioni Unite avverte che, senza interventi più incisivi, la temperatura globale potrebbe aumentare fino a 3,1°C entro la fine del secolo, superando il punto di non ritorno per molte specie e interi ecosistemi.

Questo studio è un monito chiaro: è indispensabile un impegno collettivo per ridurre le emissioni di carbonio e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. La salvaguardia del plankton e, di conseguenza, dell’intero ecosistema marino, è una responsabilità che tutti i governi devono affrontare con urgenza.

Plancton a rischio. È allarme per oceani e pesca

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