UK favorevole al ritorno al mercato unico UE – Un recente sondaggio condotto dall’agenzia governativa britannica YouGov ha rivelato un notevole cambiamento di opinione tra i cittadini britannici riguardo al ritorno al mercato unico dell’Unione Europea e alla libera circolazione delle persone. Questa inversione di marcia, in netto contrasto con uno dei principali motivi della Brexit, è emersa in modo significativo nei risultati pubblicati recentemente.

Secondo il sondaggio, il 57% dei britannici è ora favorevole al rientro nel mercato unico, anche se ciò comporterà la libera circolazione delle persone provenienti dall’UE. Questo segna una significativa trasformazione considerando che il controllo sull’immigrazione era uno dei pilastri della Brexit. Tuttavia, i dati recenti indicano che l’immigrazione netta annuale nel Regno Unito ha raggiunto livelli record lo scorso anno, raddoppiando le cifre pre-Brexit.

Il sostegno al ritorno nel mercato unico mostra una divisione netta lungo le linee politiche. Tra i possibili elettori laburisti che hanno appoggiato la Brexit, il 53% è favorevole, mentre il 31% è contrario. Nel campo conservatore, il 29% dei possibili elettori è favorevole al ritorno al mercato unico, con il 54% contrario.

Complessivamente, il 72% dei britannici, indipendentemente dall’appartenenza politica, è a favore di legami più stretti con l’Unione Europea, come indicato dallo stesso sondaggio.

In vista delle prossime elezioni generali nel 2025, attualmente il partito laburista sembra essere in una posizione favorevole secondo i sondaggi. Tuttavia, è interessante notare che il leader laburista Keir Starmer ha dichiarato che non spingerà per il ritorno al mercato unico europeo. La dinamica politica in evoluzione aggiunge ulteriori elementi di interesse per il panorama politico del Regno Unito.

La Brexit sul settore ittico in Italia

La Brexit ha avuto un impatto significativo sul settore ittico in Italia, sia direttamente che indirettamente. La decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione Europea ha generato una serie di cambiamenti nelle dinamiche commerciali, nelle normative e negli scambi che hanno interessato il comparto ittico italiano.

Esportazioni e importazioni: prima della Brexit, il Regno Unito era un mercato importante per le esportazioni ittiche italiane. L’uscita ha comportato nuove regole doganali e barriere commerciali, influenzando le esportazioni di prodotti ittici italiani verso il Regno Unito. Le aziende del settore hanno dovuto adattarsi a procedure più complesse e costi aggiuntivi.

Normative e certificazioni: le normative sulla pesca e la commercializzazione di prodotti ittici sono state riviste a seguito della Brexit. Le aziende italiane operanti nel settore ittico hanno dovuto conformarsi a nuove disposizioni normative, richiedendo eventualmente modifiche nei processi di produzione e certificazioni aggiuntive.

Variazioni nei consumi: i cambiamenti nelle dinamiche commerciali e l’instabilità economica causata dalla Brexit hanno potenzialmente influenzato i modelli di consumo di prodotti ittici nel Regno Unito. Ciò potrebbe aver avuto un impatto sulla domanda di prodotti ittici italiani e sulle preferenze del consumatore britannico.

Concorrenza e mercato internazionale: la Brexit ha aperto nuove prospettive per la concorrenza globale nel settore ittico. Le aziende italiane potrebbero essere chiamate a competere con produttori di altri paesi per mantenere o acquisire quote di mercato nel Regno Unito.

Collaborazioni e partnership: alcune aziende ittiche italiane potrebbero aver cercato nuove collaborazioni o partnership per affrontare le sfide post-Brexit. Ciò potrebbe includere accordi con aziende britanniche o strategie di diversificazione verso altri mercati internazionali.

 

In sintesi, la Brexit ha portato una serie di cambiamenti nel panorama del commercio ittico internazionale, con ripercussioni anche per le aziende del settore in Italia. L’adattamento a nuove regole e la ricerca di opportunità in contesti commerciali modificati sono diventati elementi chiave per la sostenibilità e la crescita delle imprese ittiche italiane.

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